
In Italia risale lievemente il numero dei nuovi contagiati da Covid-19. Sono 181 in più i positivi (ieri erano stati 170). Il totale dei casi dall’inizio della pandemia sale perciò a 246.488. In lieve crescita pure gli attualmente positivi (+28) a 12.609. Aumentano pure i decessi: nelle ultime 24 ore se ne registrano 11. Sono questi i dati forniti dal Ministero della Salute. Lieve aumento (+9) per i ricoverati con sintomi: ad oggi sono 749. Di questi, 40 sono ricoverati in terapia intensiva (-5). Sono 11.820 (+24) le persone in isolamento domiciliare. Per quanto riguarda i guariti il numero complessivo sale a 198.756, con un incremento di 163 nelle ultime 24 ore. I tamponi processati sono stati 48.170, quasi il doppio rispetto a ieri. A segnare il maggiore incremento di nuovi positivi la Lombardia (53), seguita da Campania (29), Veneto (24) ed Emilia Romagna (20). Sono invece sette le regioni italiane in cui non si sono registrati nuovi casi nelle ultime 24 ore: Basilicata, Molise, Valle d’Aosta, Umbria, Trentino Alto Adige, Sicilia e Friuli Venezia Giulia.
La situazione nel mondo
Sono 16,540,137 i casi accertati di Covid nel mondo, e 655,300 i decessi secondo le stime della Johns Hopkins University. Oltre 57mila casi e 679 morti: è il bollettino del coronavirus delle ultime 24 ore negli Stati Uniti, secondo la Johns Hopkins University, un bollettino leggermente migliore rispetto ai giorni scorsi, quando si erano registrati per diversi giorni consecutivi tra 60mila e 70mila nuovi contagi. In totale i casi confermati di coronavirus negli Stati Uniti sono 4,28 milioni e oltre 147.500 morti. Sono oltre 859.000 i casi di Covid-19 nel continente africano, con più di 18.000 morti e 506.000 guariti, stando all’ultimo bilancio diffuso oggi dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Il Paese più colpito è il Sudafrica, che conta 452.529 casi e 7.067 morti, seguito dall’Egitto (92.482 casi e 4.652 morti) e dalla Nigeria (41.180 casi e 860 morti). Per fronteggiare quella che il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha definito una “crisi sanitaria, sociale ed economica di enormi proporzioni”, per la prima volta nella sua storia il Sudafrica riceverà un prestito dal Fondo monetario internazionale (Fmi), del valore di 4,3 miliardi di dollari.
Oms: Covid-19 non è stagionale, è unica grande ondata
La pandemia di Covid-19 sarà “una grande ondata non stagionale” che “andrà su e giù per un po’”. Lo ha detto la dottoressa Margaret Harris dell’Oms, in un briefing a Ginevra, citata dal quotidiano britannico The Guardian. L’Oms ha precisato che il virus non si comporta come quelli influenzali che seguono le tendenze stagionali. “La gente sta ancora pensando alle stagioni. Ciò di cui tutti abbiamo bisogno è di capire che si tratta di un nuovo virus e che si comporta in modo diverso”, ha spiegato l’esperta dell’Oms, che ha messo in guardia dal pensare al Coronavirus in termini di ondate: “Sarà una grande ondata”, che andrà “un po’ su e un po’ giù, ha detto Harris. “Questo è il bimestre a bassissima circolazione del virus in cui dobbiamo lavorare di più per prepararci all’arrivo dell’autunno, il periodo delle elezioni regionali, dell’inizio delle scuole e dell’influenza stagionale, oltre che, naturalmente, della ripresa auspicata delle attività ordinarie” ha detto a sua volta Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), chiudendo l’evento online “Covid-19: gli effetti della pandemia, dell’isolamento sociale e del lockdown sulla salute mentale degli italiani”, moderato dalla deputata ed ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin e organizzato dal Centro Studi Americani in partnership con Edra. “In Italia non siamo stati investiti dalla ondata di ritorno della prima fase epidemica, quella che vediamo in Spagna, e non solo, in questi giorni. La capacità del servizio sanitario di identificare e tracciare casi e contatti è migliorata enormemente come la competenza clinica e la disponibilità di equipaggiamenti, farmaci e presidi. Mi auguro che continui così, anche se guardando alla situazione globale, non possiamo essere così ottimisti come altri colleghi in Italia, che giustamente osservano solo il proprio contesto, innegabilmente soddisfacente” ha concluso Guerra.
Il ministro della Salute Speranza: ad agosto le decisioni del Cts sulla scuola. Priorità, aprire tutto
Massima attenzione sulla prevista riapertura delle scuole a settembre, da compiere beninteso con la massima sicurezza. Un concetto chiaro ormai da settimane che però è stato ribadito in giornata dai ministri della Salute e dell’Istruzione, Roberto Speranza e Lucia Azzolina. Netto il discorso del primo, che ha annunciato per fine agosto una riunione “del nostro Comitato tecnico scientifico per una valutazione finale”, anche se, ha tenuto a sottolineare, “la nostra priorità è riaprire tutte le scuole, di ogni ordine e grado”. Ma, ha avvertito Speranza, “si dovrà riaprire in totale sicurezza”, anche perché “quella di chiudere le scuole è stata la scelta più dolorosa che ho dovuto compiere, ma indispensabile”. Altrettanto ferma la posizione della ministra Azzolina, che ha colto l’occasione di una informativa urgente alla Camera in vista di settembre per fare un punto esaustivo. Con un invito alla politica, non unico in verità nel discorso che ha pronunciato nell’Aula di Montecitorio. La ministra poi ha sgombrato il capo dagli equivoci e ha affermato che “a settembre la scuola riparte. Voglio dirlo in quest’aula e ribadirlo con chiarezza per arrivare a tutte quelle famiglie che ci stanno ascoltando e che spesso sono travolte da toni allarmistici e apocalittici”.
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