I segretari di Cgil, Cisl e Uil a palazzo Chigi. Chiedono concretezza di impegni su ex Ilva, cuneo fiscale, Alitalia, e sui punti più “caldi” della manovra

I segretari di Cgil, Cisl e Uil a palazzo Chigi. Chiedono concretezza di impegni su ex Ilva, cuneo fiscale, Alitalia, e sui punti più “caldi” della manovra

Il confronto a palazzo Chigi tra il governo e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil ha avuto inizio intorno alle ore 20 di lunedì 4 novembre. Per l’esecutivo, al tavolo del confronto, oltre al premier Giuseppe Conte, c’erano i ministri Roberto Gualtieri, Nunzia Catalfo, Stefano Patuanelli. Al centro della discussione, com’era ovvio, la questione apertasi con il ritiro dell’ArcelorMittal da Taranto e l’insieme della manovra di bilancio in discussione in Parlamento. ”Il governo vuole confrontarsi con l’azienda ma riteniamo che non ci sia alcun motivo che possa giustificare questo recesso. La norma sullo scudo penale non era nel contratto e non può essere invocata per giustificare il recesso” ha detto il premier Giuseppe Conte ai leader di Cgil Cisl e Uil in avvio di confronto sulla manovra, a commento della decisione della multinazionale di revocare il contratto di affitto degli stabilimenti dell’ex gruppo Ilva. “L’ex Ilva è una delle poche imprese italiane strategiche, una azienda che vale l’1,4% del Pil. Ho l’impressione che si sia ragionato troppo poco di questi elementi. La produzione di acciaio ha un grande valore in un Paese come l’Italia a crescita zero. Sarebbe una sciagura perdere questa produzione” ha affermato a sua volta la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel corso del tavolo a Palazzo Chigi. “Quando parliamo dell’Ilva parliamo non solo di Taranto ma anche degli altri siti industriali in altre regioni, più l’indotto, a spanne parliamo di 20 mila lavoratori. Dobbiamo tenerlo presente – ha rimarcato Furlan -. Non sono convinta che il contratto con ArcelorMittal non contenesse lo scudo penale. Per noi c’era e come se c’era. Quindi l’incontro del governo con l’azienda è fondamentale. Non possiamo perdere un settore strategico come l’acciaio. Sarebbe un disastro in termini occupazionali, industriali ed ambientali. Sarebbe peggio di Bagnoli. Spero in un impegno massimo del governo”.

Il confronto su punti “caldi” della manovra. Landini: “il taglio del cuneo non dovrà essere modificato altrimenti il Parlamento avrà contro i lavoratori e il sindacato”

Per quanto riguarda i punti più controversi della manovra di Bilancio, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, afferma: “confermiamo il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori fino a 35mila euro lordi annui. Nel 2021 lo stanziamento raddoppierà da 3 a 6 miliardi. Ulteriori aumenti saranno possibili con la lotta all’evasione fiscale. Il taglio del cuneo non dovrà essere modificato in Parlamento, altrimenti avrà contro i lavoratori e il sindacato”. Sulla Manovra sindacati e governo terranno nei prossimi giorni quattro tavoli di trattativa su: pensioni, investimenti per sud e infrastrutture, riforma del fisco e lotta all’evasione fiscale, rinnovo dei contratti pubblici e assunzioni nella Pa.

Furlan, Cisl: “Basta con questo assalto alla diligenza”

“Serve coerenza e chiarezza da parte del governo sulla Manovra economica e sull’impegno per la riduzione del cuneo fiscale, il mantenimento di quota 100, la lotta all’evasione fiscale. Vogliamo che si ribadisca che nulla farà cambiare linea al governo su questi temi e sui tavoli aperti con il sindacato” ha detto a sua volta la leader Cisl Annamaria Furlan, durante l’incontro con il governo a Palazzo Chigi, secondo quanto riferiscono fonti presenti all’incontro. “Basta con questo assalto alla diligenza. Il governo è pronto a siglare una alleanza con il sindacato sull’evasione fiscale? Noi siamo pronti. Sulle pensioni capisco l’amarezza del ministro Gualtieri, ma c’è davvero troppo poco in Manovra per tutelare la dignità di milioni di pensionate e pensionati. Bisogna trovare una soluzione al tema della rivalutazione delle pensioni e della non autosufficienza”, ha aggiunto.

Barbagallo, segretario generale Uil: “chiediamo segnali concreti, altrimenti tutto sarà annegato nel mare delle promesse”

“Apprezziamo la disponibilità al dialogo, siamo pronti a discutere, vanno bene i tavoli che saranno attivati, ma chiediamo segnali concreti, altrimenti tutto sarà annegato nel mare delle promesse. Anche gli impegni assunti, ad esempio, sul cuneo o sul superticket non saranno operativi da subito” dice il segretario generale Uil Carmelo Barbagallo, durante il tavolo a Palazzo Chigi, lanciando un allarme. “Noi invece chiediamo risposte concrete e in tempi brevi per i pensionati, sulla non autosufficienza, sui contratti pubblici, sulla detassazione degli incrementi contrattuali – ha aggiunto – Per quel che riguarda, poi, gli stabilimenti ex Ilva, Arcelor Mittal sembra interessato al mercato dell’acciaio del nostro Paese più che alla produzione: dobbiamo evitare di dargli l’alibi per andare via. Per Alitalia, infine, serve un rilancio vero, per evitare che la nostra diventi una compagnia di carattere regionale: bisogna investire e puntare su rotte di lungo raggio”.

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