Cassino, insulso e ridicolo monumento per celebrare i caduti tedeschi. Insorge l’Anpi. Zingaretti: “Profonda inquietudine. Ferita alla memoria della guerra di liberazione”

Cassino, insulso e ridicolo monumento per celebrare i caduti tedeschi. Insorge l’Anpi. Zingaretti: “Profonda inquietudine. Ferita alla memoria della guerra di liberazione”

Il nazismo ed il fascismo sono ideologie criminali del passato che vanno combattute. Purtroppo, chi non ha memoria, o è affascinato ancora oggi dalla criminale delinquenza di quei regimi riesce anche a finanziare e sposare iniziative del ricordo, nostalgiche e fuori dalla storia, che dimenticano i milioni di vittime in tutto il mondo, provocate proprio da queste delinquenziali ideologie. Ancora oggi dobbiamo sopportare l’inaugurazione di un monumento ai caduti tedeschi a Cassino. L’iniziativa è nata dalle associazioni “Albergatori Parco di Montecassino e Linea Gustav” che, recependo richieste dall’associazione Paracadutisti Tedeschi di Nagold hanno previsto l’installazione di una stele in via Gaetano Di Biasio, con il paracadute, simbolo delle truppe tedesche che contrastarono l’avanzata degli alleati sulla Linea Gustav, nel punto esatto della Grotta di Foltin, la caverna che divenne posto di medicazione e comando tedesco e del Capitano Ferdinand Foltin nella Seconda Guerra Mondiale.

Va detto che proprio quella linea, la Gustav, posta dai nazisti e dai fascisti come barriera contro l’avanzata delle truppe alleate, costò un prolungamento del conflitto con centinaia di migliaia di vittime in più in Italia. Contro l’iniziativa si sono schierate le associazioni partigiane e combattentistiche ma le critiche sono arrivate da più versanti. In queste ore l’abate di Montecassino don Donato Ogliari ha smentito la sua presenza all’inaugurazione del monumento. Durissima la reazione del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti: “Ho appreso con grande stupore e con profonda inquietudine la notizia dell’inaugurazione prevista per domenica prossima di una stele commemorativa nella grotta che ha ospitato il comando tedesco a Cassino, cerimonia organizzata dall’Associazione Albergatori ‘Parco di Montecassino e Linea Gustav’ in collaborazione, a quanto sembra, con il Comune di Cassino. Inoltre, sul manifesto di questa iniziativa appare un paracadute aperto che richiama la prima divisione che ha operato nella zona, un gesto grave, una ferita alla memoria della guerra di liberazione e un’offesa alla comprensione della storia perché non si tiene conto delle stragi e delle violenze compiute nel territorio della nostra regione dai paracadutisti che si vorrebbe omaggiare. Non si possono confondere meriti e responsabilità, mettere sullo stesso piano liberatori e oppressori, sostituire le ragioni della libertà con quelle dell’odio. Non posso, dunque, che condannare iniziative come questa e ricordare a tutti che bisogna onorare i caduti, i morti di tutte le guerre e le violenze senza umiliare la storia, senza fare a pezzi un passato comune, un patrimonio che ci appartiene”.

Dai difensori della stele arriva una giustificazione che non solo sfiora il ridicolo, ma compie una giravolta storica sul modello imperante del revisionismo, secondo il quale i morti sono tutti uguali, da qualunque parte. Occorre ribadire sempre che quel secondo conflitto mondiale stabilisce una netta differenza tra torti e ragioni? Ma ecco la frase che rasenta e forse addirittura supera ogni sprezzo del ridicolo:  “L’iniziativa è scevra da qualsivoglia significato politico e la decisione di installare è giunta dopo una profonda riflessione”. Chi dichiara queste sciocchezze è Pino Valente, presidente dell’Associazione Albergatori Parco di Montecassino. Ovvero, si mistifica la storia e si pretende perfino che questa vicenda non abbia significato politico. Se gli albergatori di Cassino volevano fare un regalo ai turisti tedeschi, sarebbe stato meglio pensare a qualche altra iniziativa, mettendo da parte questa vera e propria idiozia. E non finisce qui. Superando il ridicolo, dunque, la stele in ricordo dei nazisti paracadutati a Cassino proverrebbe da “una riflessione da cui emergono la forte condanna nei confronti del nazismo e del fascismo, e la certezza che non si intende in nessun modo esaltare questa o quella ideologia, né si vuole cancellare la storia o cambiare gli eventi che portarono distruzione e morte nel Cassinate e a Cassino”. Dunque, ricapitolando: gli albergatori di Cassino sono contro il nazifascismo, non intendono esaltare qualunque ideologia, ma erigono una stele in ricordo dei nazifascisti. Aveva ragione il grande Ingmar Bergman, le uova del serpente fascista di tanto in tanto si schiudono.

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