L’endorsement di Prodi alla coalizione del Pd, altre repliche da LeU. Boldrini: “il pd il consenso l’ha perso prima”. Fratoianni: “il Pd ha scelto la destra”

L’endorsement di Prodi alla coalizione del Pd, altre repliche da LeU. Boldrini: “il pd il consenso l’ha perso prima”. Fratoianni: “il Pd ha scelto la destra”

Le parole di Prodi sul carattere unitario di Renzi e del Pd, al contrario di Liberi e Uguali, continuano a tenere banco nel dibattito politico. Nonostante la rettifica giunta in serata da parte dell’ufficio stampa di Romano Prodi, la sostanza delle sue parole, ovvero un chiaro endorsement ai suoi candidati “storici” presenti nelle liste della coalizione del Pd, resta.  L’ufficio stampa di Prodi ha infatti inutilmente precisato che il professore “non ha rilasciato alcuna intervista” ed ha cercato di chiarirne il pensiero, sostanzialmente confermando quel che tutti hanno compreso: “Il Presidente non ha rilasciato alcuna intervista. Ha solo ribadito che certamente andrà a votare e che voterà per l’affermazione del centrosinistra e che le forze fuori dalla coalizione non stanno lavorando per l’unità. Niente altro”. Perciò, viene smentita un’intervista, ma viene riaffermato il pensiero attribuito al Professore: chi è fuori della coalizione non lavora all’unità del centrosinistra.

Già nella serata di mercoledì Pietro Grasso aveva contestato a Romano Prodi una chiara difficoltà nel dare coerenza al suo pensiero: “Prodi ritiene la finta coalizione che ha messo in piedi Renzi, che lo costringerà a votare Casini a Bologna anziché Errani, un centrosinistra unito? Noi in quel tipo di coalizione non ci possiamo stare”. Ovvero, la domanda che ancora viene posta a Romano Prodi è se davvero Bonino e Santagata possano bastare per definire una coalizione di centrosinistra quando al suo interno appare forte la componente centrista, ex democristiana ed ex berlusconiana. Basti qui citare tre nomi su tutti: la ministra Lorenzin candidata a Modena (un affronto per la sinistra di quella città), Pierferdinando Casini, ex presidente della Camera con Berlusconi candidato a Bologna centro (altro affronto per la sinistra bolognese) e infine Guido Viceconte, già sottosegretario nei governi Berlusconi e uomo di destra, capolista in Basilicata del Pd. Insomma, con quale coerenza Prodi possa imputare a Liberi e Uguali una mancanza di senso di unità è davvero l’interrogativo della giornata. Sull’argomento, e stimolati dai giornalisti, sono tornati, tra gli altri, Laura Boldrini, Nicola Fratoianni e Pier Luigi Bersani.

Dice Laura Boldrini: “Credo che Prodi abbia sottovalutato il sentimento di autosufficienza di Renzi e la sua indisponibilità a costruire una coalizione, l’alleato non è un seguace”. “Il consenso -conclude Boldrini- il Pd l’ha perso prima che Liberi e Uguali esistesse, ha fatto tutto da solo, noi andiamo a riempire quel vuoto e a dare una possibilità alle persone deluse di continuare a partecipare, starebbero a casa, voterebbero Cinquestelle”.

A sua volta, Nicola Fratoianni ha affermato nel corso di un tal show televisivo: “Io non sono rimasto male ieri per le parole di Prodi, sono però rimasto colpito da un cosa: RomanoProdi, e anche oggi lo dico con rispetto, è una di quelle personalità principali che qualche anno fa hanno fondato un partito, il Pd, nel nome dell’autosufficienza, un partito con vocazione maggioritaria. Allora 10 anni fa, quel partito fu fondato così nel nome della rottura delle coalizioni e con l’idea che un solo partito potesse riassumere in sè la complessità di varie culture politiche. Oggi vedo quelle stesse personalità, tra cui Prodi ma penso anche a Veltroni, che di fronte alla slavina che sta colpendo il Pd riscoprono quasi per magia l’importanza salvifica delle coalizioni”. Nicola Fratoianni, ai microfoni de La7 partecipando alla trasmissione l’ Aria che tira, conclude: “Francamente se qualcuno ci teneva davvero alle coalizioni avrebbe potuto evitare per tutti questi anni di realizzare il programma del centrodestra. Se il centrosinistra non c’è più, questo è successo perchè il Pd ha scelto di realizzare le politiche di Berlusconi”.

Infine, le parole di Bersani: “Faccio notare amichevolmente a Prodi che tutti quelli che parlavano nel Pd di centrosinistra sono stati spianati, mentre sono state arruolate persone che si immaginano un centrosinistra con Berlusconi”, ha detto, riferendosi agli inclusi e agli esclusi dalle liste dei candidati del Pd in vista delle elezioni del 4 marzo. “Credo che accreditare Renzi di una volontà di fare il centrosinistra – ha sottolineato Bersani da Bologna durante la presentazione dei candidati in Emilia Romagna per Liberi e Uguali – sia un eccesso di generosità. Questa legge elettorale Renzi l’ha fatta con la destra come fece con la destra anche l’Italicum. Non ha parlato con noi”.

Share