Vertice Ue. Molta fuffa nel documento finale e tanti timori, su immigrazione, Turchia, Iran e soprattutto Brexit. Riforma dei Trattati di Dublino rinviata

Vertice Ue. Molta fuffa nel documento finale e tanti timori, su immigrazione, Turchia, Iran e soprattutto Brexit. Riforma dei Trattati di Dublino rinviata

Diversi i punti toccati nel corso del Vertice europeo, che si è aperto giovedì a Bruxelles con una discussione sull’immigrazione. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, parlando in conferenza stampa ha sottolineato che servono risorse per “il lavoro che bisogna fare oggi in Libia, che è quello di consolidare la sconfitta del business model dei trafficanti”. Per quanto riguarda il Trust Fund per l’Africa, Gentiloni ha riferito di aver “registrato limitate offerte”, e si è augurato “che aumentino”. Insomma, è la sconfitta dell’ideologia renziana di coloro che “pretendono di aiutarli a casa loro”. L’Europa a 28 da quest’orecchio non pare sentirci. La discussione sull’immigrazione, ha poi riferito il presidente del Consiglio Tusk, si è concentrata anche sulla “necessità di aiutare l’Italia” per gestire la rotta del Mediterraneo centrale. “Abbiamo la possibilità reale – ha detto Tusk – di chiudere la rotta del Mediterraneo centrale. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso che gli Stati membri diano risorse sufficienti per la finestra Nord Africa del Trust Fund, mentre la Commissione si assicurerà che questi soldi siano diretti ad arginare l’immigrazione irregolare. Dovremmo vedere risultati concreti nelle prossime settimane”, ha detto Tusk. Il presidente del Consiglio Ue ha aggiunto che i Ventotto torneranno a parlare della riforma di Dublino a dicembre, con lo scopo di “ottenere un consenso nella prima metà del 2018”. Diversi i punti discussi nella cena di ieri, con un focus sulle relazioni esterne, in particolare sull’accordo sul nucleare iraniano.

La delicata partita del nucleare iraniano e la sicurezza di Israele

Nella discussione, secondo quanto riferito oggi in conferenza stampa da Gentiloni c’è stata “l’unanime conferma del sostegno europeo all’accordo sul nucleare iraniano”. “Qualcuno può dire che era scontata – ha detto – io lo ritengo un risultato utile”. Oltre che “per difendere quell’accordo”, ha aggiunto Gentiloni, lavoreremo tutti “anche per far sì che non ci siano, da parte dell’Iran, politiche di destabilizzazione nella regione. Lavoreremo – ha aggiunto – per proteggere la sicurezza di Israele”. Il presidente del Consiglio ha anche sottolineato che “la firma di quell’accordo è stata uno spartiacque. Noi siamo convinti – ha dichiarato – che abbia impedito di dotarsi di un’arma nucleare all’Iran, e che questo sia un passo avanti per i rischi di proliferazione in quel paese” e nel mondo. Dall’incontro, ha detto Gentiloni, “è emersa con grande chiarezza la determinazione dei maggiori paesi europei a confermare e a difendere i propri impegni economico-commerciali con l’Iran”.

Prosegue l’impasse sulla Brexit. Ma è Angela Merkel che decide tempi e modi

Per quanto riguarda la giornata di oggi, in cui si è tenuta una riunione nel formato a Ventisette, continua l’impasse sui negoziati per la Brexit, anche per via della mancanza di un’offerta precisa da parte del Regno Unito sul “conto del divorzio” dall’Ue, ossia sull’impegno finanziario che Londra dovrà garantire ai Ventisette per non venir meno agli impegni presi in precedenza. Secondo quanto annunciato dalla cancelliera della Germania, Angela Merkel, i Ventisette sperano di avviare la “fase due” dei negoziati al Vertice Ue di dicembre, “ma questo dipende soprattutto dal Regno Unito”. Affinché si possa passare alla fase due dei negoziati, che prevede la discussione della futura relazione con il Regno Unito, “i progressi” nei negoziati devono infatti “poter essere giudicati sufficienti”.

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