La strana battaglia agostana per il tiramisù. Friulano o veneto? Di sinistra o leghista? La questione approda addirittura in Senato

La strana battaglia agostana per il tiramisù. Friulano o veneto? Di sinistra o leghista? La questione approda addirittura in Senato

La notizia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che aggiorna i Pat (prodotti agroalimentari tradizionali) e che riconosce al Friuli origini e paternità del tiramisù “ha lasciato sgomenti molti puristi”, soprattutto in Veneto e nel trevigiano dove molta letteratura vuole che la paternità del famoso dolce sia data alla città di Treviso. La questione è addirittura sbarcata al Senato: il senatore Franco Conte (AP, gli alfaniani) ha presentato una interrogazione al ministero delle politiche agricole, per chiedere, scrive Conte “i motivi per cui era stata riconosciuta al Friuli la tipicità e se il ministero aveva rispettato tutti i passaggi di verifica, anche in contraddittorio, che sono previsti ed auspicabili in situazioni in cui nascono contestazioni sulle origini di un prodotto”. Non sembri questione di poco conto, e neppure una sorta di rivalità tra campanili. Qui è in gioco la verità storica di quello che alcuni considerano il dolce più buono al mondo. Una specie di secchia rapita del XXI secolo? Può darsi, ma in gioco vi sono interessi milionari.

La Regione Friuli aveva già da tempo avviato le iniziative per il riconoscimento, ed è auspicabile ora, “che Regione Veneto e Provincia di Treviso intendano avviare analoga richiesta per ottenere, almeno questo, anche per il ‘tiramisù’ trevigiano il riconoscimento di Prodotto agroalimentare tradizionale”, spiega Conte. “Su quali siano le reali origini del tiramisù – rimarca il senatore – moltissimi non hanno dubbi; lo scrittore, ed esperto di enogastronomia Bepi Maffioli propose per primo l’identificazione storica del tiramisù verso la fine degli anni ’60 come descritto nel suo libro ‘La cucina trevigiana’, che raccoglie la storia della cucina trevigiana dal VI secolo alla storia più recente. Secondo Maffioli, la paternità del tiramisù appartiene alla città di Treviso dove la creazione del dolce avvenne verso la fine degli anni ’60 presso uno storico ristorante locale da parte del pasticciere Roberto Loli Linguanotto. Il nome del dolce fu coniato in dialetto veneto ‘tiramesù’ e poi italianizzato in ‘tiramisù’ per le eccezionali capacità ristoratrici e nutrizionali del dessert. Tale identificazione venne ripresa non solo in Veneto, ma in Italia e nel mondo per proporre il tiramisù senza essere mai contestata”.

Il presidente veneto Zaia non ci sta ed esplode: “E’ una vergogna”, commentando l’iniziativa della Regione Friuli Venezia Giulia per il riconoscimento ufficiale della originalità territoriale del dolce “tiramisù”. Il governatore del Veneto ha inoltre assicurato che richiederà che il decreto del ministro per le Politiche Agricole pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 luglio sia revocato. “Altrimenti lo impugneremo – ha poi aggiunto – non è legittimo che venga promulgato un decreto senza ascoltare le controparti. La procedura ministeriale prevede ci sia un’audizione pubblica per sentire i territori ma in questo caso l’audizione pubblica non è stata convocata”. Con il governatore Zaia, ovviamente, si schierano i pasticceri veneti, e in particolare di Treviso. Paolo Lai, titolare de Le Beccherie: “Oggi si parla molto di Tiramisù e sono felice che il governatore della Regione Veneto Luca Zaia abbia preso una posizione forte in difesa di questo prodotto, il cui successo è indissolubilmente legato alla città di Treviso”. Il ristoratore prosegue: “credo tuttavia sia importante guardare anche ai progetti per il futuro, volti a legare sempre più questo dolce a Treviso”. Partendo dalla Giornata del Tiramisù, indetta a Treviso per il 1° ottobre, dove ‘Le Beccherie’ collaborerà con la Fondazione Maffioli all’organizzazione del dibattito storico culturale che accompagnerà l’evento, cui parteciperanno, tra gli altri, gli istituti alberghieri del territorio e gli chef di Assocuochi Treviso. O ancora, il coinvolgimento de Le Beccherie nella Coppa del Mondo del Tiramisù, progetto partito proprio da Treviso e che vedrà disputarsi la finale in centro città, il 4 e 5 novembre. In realtà, la storia del dolce italiano più famoso del mondo è legata a doppio filo con il locale di Piazza Ancillotto, a Treviso. Nato dalla collaborazione tra Alba Campeol, allora titolare del locale, e dal pasticcere Roberto Loli Linguanotto, il Tiramisù comparve per la prima volta sul menù del ristorante nel 1971. Menzionato dallo storico Giuseppe Maffioli in un articolo comparso sulla rivista Vin Veneto (oggi Taste Vin) nel 1981, nel 2010 la ricetta originale de Le Beccherie è stata depositata con atto notarile presso l’Accademia Italiana della Cucina. Insomma, pare che si tratti di una espropriazione di marchio effettuata dalla Regione Friuli per accaparrarsi la paternità del celebre e straordinario dolce. Chi vincerà?

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