
Hanno gridato a lungo lo slogan ‘lavoro e rispetto’ gli operatori di Roma Multiservizi, la partecipata di Roma Capitale, in presidio a piazza dell’Esquilino, accompagnati dalle sigle sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti di Roma e del Lazio. Luca Battistini, segretario Filcams, durante il presidio si rivolge all’amministrazione capitolina chiedendo alla Raggi “di riceverci perché siamo stanchi delle promesse, delle proroghe, sono 25 anni che prorogano e adesso vogliamo delle risposte”.
“Stiamo protestando perché la giunta Raggi ci aveva promesso, quando è stata eletta, che tutto il personale della Roma Multiservizi che conta circa 4 mila operatori sarebbe stato internalizzato in Ama. Questo non è avvenuto, anzi rischiamo che l’appalto venga smembrato in cinque o sei lotti per cui tutti i dipendenti verranno divisi e non sapremo dove andremo a lavorare, con chi. Siamo a rischio occupazione”, ha dichiarato un’operatrice della municipalizzata. Stefano Ladogana, segretario regionale Uiltrasporti Roma e Lazio ha parlato ai giornalisti della possibilità di realizzare una società in-house. “Noi abbiamo fatto richiesta al Comune di Roma perché volevamo che prendessero in considerazione la possibilità di fare una società in-house. Ci hanno detto che stanno vedendo perché c’è il problema della Legge Madia dove, secondo loro, fare una società in-house limiterebbe le assunzioni di tutti i lavoratori. L’avvocatura di Cgil, Cisl e Uil ha detto che non è così. Loro – prosegue – vorrebbero fare una società ex-novo e fare la gara in global service a doppio getto. Sul doppio getto loro dicono che ci sarebbe la salvezza e l’assunzione per tutti. A noi servono però le garanzie sulla clausola di salvaguardia che tutela tutti i lavoratori. Manifestiamo per le 22 mila firme raccolte il mese scorso per chiedere l’internalizzazione della Roma Multiservizi e farla diventare una società di primo livello”.
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