Roma: chiude lo storico mercato di via Teodoro. Coldiretti e consumatori in piazza per salvare un simbolo della città

Roma: chiude lo storico mercato di via Teodoro. Coldiretti e consumatori in piazza per salvare un simbolo della città

Non tutti sanno che i weekend del centro storico romano sono contraddistinti da una tradizione agroalimentare, radicata da diversi anni, che converge nel mercato di San Teodoro, gestito dalla Coldiretti, collocato nei pressi del Circo Massimo, in cui operano oltre 60 aziende di Roma e di decine di comuni laziali. Un mercato storico che, dopo essere stato salvato dal degrado, dal 2009 è il punto di riferimento per tantissimi consumatori che, per la loro spesa, si affidano al made in Italy e ai prodotti a chilometro zero. Consumatori che sabato scorso hanno avuto un brutto risveglio quando, recandosi al mercato, si sono imbattuti nella dura protesta degli agricoltori della Coldiretti a cui è stata impedita la vendita. “Giù le mani dal mercato degli agricoltori”, “Chiusura mercato: rovina famiglie” e “Salviamo il cibo giusto buono e pulito”, questi gli appelli riportati sui cartelli che in tanti reggono, davanti alle porte del mercato.  “Ci hanno sfrattato” ci spiegano gli operatori della Coldiretti. “Il progetto che prevede l’assegnazione del mercato è scaduto il 31 gennaio e il Comune non ci ha dato alcuna proroga”.

“La legge non lo consente – questa, la spiegazione del Campigolio. Le norme vigenti e il percorso di trasparenza intrapreso da questa amministrazione impediscono la proroga della concessione. Sono inoltre necessari alcuni interventi di adeguamento e riqualificazione della struttura”.

Immediata la replica della Coldiretti. “Il Comune rivendica di avere operato nel rispetto della legalità – replica Aldo Mattia, direttore della Coldiretti del Lazio – anche noi siamo dalla parte della legalità, sempre e comunque. Tanto è vero che da più di tre mesi stiamo sollecitando l’amministrazione a pubblicare il bando per riassegnare lo stabile di San Teodoro. Sforzo vano il nostro, perché del bando non vi è traccia e questo ritardo penalizzerà sia gli imprenditori agricoli, sia migliaia di famiglie romane. Oggi i consumatori sono stati al nostro fianco, hanno manifestato insieme a noi, condiviso la protesta e firmato la nostra petizione. Auspichiamo un ripensamento da parte della sindaca Raggi e confidiamo nella concessione della proroga”.

Una proroga in cui tanti sperano, per salvare un mercato che per loro è intoccabile. E sono in tantissimi, infatti, ad aderire alla straordinaria azione di mobilitazione che si sta svolgendo in queste ore, con presidi ad oltranza in tutta Roma, blitz su obiettivi sensibili e la raccolta di firme, che hanno già firmato in migliaia, ma anche una tempesta di tweet #giulemanidelmercato e l’avvio di un “mail bombing non stop” (invio massiccio di email) per chiedere al sindaco Virginia Raggi e al presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito di salvare il mercato.

“Sono vicino agli agricoltori di Coldiretti riuniti a Roma per chiedere di tenere aperto il Mercato contadino di San Teodoro. Uno spazio simbolo per la Capitale e per l’agricoltura italiana”. Così è intervenuto il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina su Facebook in merito alla chiusura del mercato. “Se vogliamo – aggiunge – tutelare fino in fondo il reddito dei nostri agricoltori, allevatori e pescatori dobbiamo incentivare l’apertura di esperienze di vendita diretta, di farmers market che accorcino la filiera. Sono spazi dove si fa educazione alimentare, non solo vendita. Dove il rapporto tra produttore e consumatore aiuta la crescita di consumi consapevoli. Di nuova cittadinanza. La chiusura è un fallimento per tutti”. “Per questo – conclude Martina – mi unisco nell’appello al sindaco Virginia Raggi e al Comune di Roma perché si sblocchi al più presto questa situazione”.

Durissimo il Codacons contro la chiusura del mercato. “I cittadini romani vengono privati di un mercato dove acquistare prodotti di qualità a prezzi estremamente convenienti grazie alla vendita diretta produttore-consumatore – spiega il Presidente Carlo Rienzi in una nota. Una decisione, quella del Comune, che arrecherà un danno economico immenso prima di tutto ai consumatori della capitale, i quali non potranno avvalersi dei prodotti a km zero garantiti da quel mercato e poi all’intero settore agroalimentare della regione, non avendo più i coltivatori un punto a Roma dove vendere direttamente frutta, verdura e alimenti vari. Il sindaco Raggi deve immediatamente trovare un luogo alternativo dove collocare il mercato – prosegue Rienzi – in caso contrario il Codacons è pronto a denunciare l’amministrazione capitolina chiedendo al Comune di risarcire i danni economici prodotti a consumatori e agricoltori. Intanto presenteremo una istanza d’accesso al Campidoglio per valutare la legittimità degli atti e dell’istruttoria relativi alla chiusura del mercato”.

“Stiamo lavorando”, ha spiegato Luca Bergamo, vicesindaco di Roma, a margine dell’incontro con i dirigenti della Coldiretti, “speriamo di trovare già la prossima settimana le forme per garantire la prosecuzione del mercato. Consideriamo strategici questi mercati che favoriscono il rapporto diretto tra produttori e consumatori, infatti stiamo lavorando ad un apposito regolamento di disciplina. Abbiamo apprezzato che sabato mattina gli operatori, pur sapendo di rinunciare ai ricavi, abbiano sospeso le attività  di vendita dei prodotti e proviamo dispiacere per il disagio vissuto da loro e dai cittadini di Roma”.

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