
Con la ratifica da parte di Cina e Stati Uniti, l’entrata in vigore dell’accordo di Parigi sul clima si fa più vicina. Alla vigilia del G20 di Hangzhou, in calendario per domani e dopodomani, prima la Cina e poi gli Usa hanno annunciato la ratifica dell’intesa raggiunta da 180 Paesi nel corso della conferenza Cop21 nel dicembre scorso, per la riduzione delle emissioni dei gas responsabili dell’effetto serra. Il gigante asiatico ha fatto sapere della decisione attraverso l’agenzia ufficiale Nuova Cina e poco dopo, come era stato concordato, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, una volta sceso dall’Air Force One in terra cinese, ha annunciato che anche la prima economia mondiale si è mossa nella stessa direzione. L’accordo di Parigi sul clima potrà essere visto dalle generazioni future come ‘il momento nel quale abbiamo infine deciso di salvare il nostro Pianeta’, ha dichiarato Barack Obama, dopo la ratifica dell’accordo, sottolineando che in questo modo ‘segniamo un punto di svolta per il nostro Pianeta’.
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha incontrato Obama e il presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, e rivolgendosi a loro ha salutato con soddisfazione la decisione: ‘Avete dato un forte impulso per far entrare l’accordo in vigore. Sono ottimista che ci si potrà arrivare entro la fine dell’anno’. L’accordo di Parigi, infatti, è stato sottoscritto da 180 Paesi ma poi ognuno deve provvedere a ratificarlo, secondo le proprie leggi. Serve la ratifica di almeno 55 Stati, rappresentanti il 55% delle emissioni di gas che provocano l’effetto serra, perché il trattato entri in vigore. Con Stati Uniti e Cina si arriva a circa il 40% delle emissioni mondiali. La Cina da sola rappresenta quasi il 24% del totale – dato anche che produce il 70% della propria energia dal carbone – e fino a oggi, secondo il sito delle Nazioni unite, avevano ratificato l’accordo solo 24 Paesi, soprattutto piccoli Stati insulari, pari all’1,08% delle emissioni. L’accordo ha come intento quello di contenere l’aumento della temperatura globale del pianeta al di sotto dei 2?C, perseguendo idealmente l’obiettivo di +1,5?C, rispetto all’epoca pre-industriale.
Il WWF: “la ratifica di Usa e Cina rende ancora più assordante il silenzio dell’Europa”
“L’annuncio congiunto dei due più grandi emettitori di carbonio del mondo, Cina e Stati Uniti, che hanno formalmente aderito all’accordo globale sul clima di Parigi invia un potente segnale sul fatto che si prospetta una reale azione globale sul cambiamento climatico. La ratifica di USA e Cina rende ancor più assordante il silenzio della Unione Europea”, dichiara la responsabile Clima ed Energia del WWF Italia Mariagrazia Midulla che conclude: “L’Europa deve recuperare un ruolo nella decarbonizzazione, pena l’irrilevanza. E deve rendere possibile l’entrata in vigore dell’accordo entro l’anno con maggiori speranze di riuscire a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C”. Degli stati europei firmatari del Cop21, solo la Norvegia ha ratificato l’accordo lo scorso 20 giugno.
La mossa di Usa e Cina stimolerà grandi speranze per l’evento speciale delle Nazioni Unite previsto per il 21 settembre a New York, che ha lo scopo di garantire la rapida entrata in vigore dell’accordo di Parigi. L’attuazione urgente e veloce dell’accordo sul clima di Parigi è necessaria al fine di evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici. Con la scelta di aderire così velocemente all’accordo, il presidente Obama e il presidente Xi Jinping stanno segnalando ad altri paesi che l’accordo di Parigi può entrare in vigore quest’anno.
- Coordinamento per la democrazia costituzionale. Il 25 settembre tutte e tutti alle urne. L’appello - 22 Settembre 2022
- Osservatorio sulla transizione ecologica-Pnrr. Draghi convochi con urgenza una conferenza energia/clima - 19 Maggio 2022
- Costituito il Comitato per il NO ai referendum sulla giustizia - 20 Aprile 2022