
Un grande meeting, un Olimpico che torna ad essere grande, migliaia e migliaia che applaudono atlete e atleti, giunti a Roma da ogni parte del modo. C’è anche un cinese che, per atteggiamenti, sembra un romano verace. Un pubblico generoso che chi corre, chi lancia, chi salta, ringrazia di cuore. Forse una accoglienza così negli stadi è difficile vederla, sentirla, annusarla. Nell’atletica accade anche se a vincere non è quella o quello del tuo paese, l’italiano oppure il naturalizzato cittadino del Bel Paese. Già, nessun italiano è salito sul podio più alto. Solo Tamberi, il campione solitario, nel senso che pare sia l’unico atleta in grado di offrire prestazioni di livello, tiene alto il prestigio dell’atletica italica in un Gran Gala che porta il nome di “Mennea”. Ha superato l’asticella del salto in alto posta a metri 2,30 e si è classificato al terzo posto in una gara vinta dall’ucraini B ondarenko che è volato tre centimetri più alto di lui. Buon quinto Fassinotti che ha superato 2,27. Due risultati buoni, che segnano uno stato di forma decente, verso quote ancora più alte. Tamberi in una gara indoor ha suerato i 2,40 e Fassinotti i 2,30. Da segnalare poco altro, se non che le gare sono state di alto livello sia per quanto riguarda le donne che gli uomini. Gli azzurri e le azzurre hanno occupato le ultime piazze sia nelle prove di velocità che di fondo, nei salti, nei lanci. Di buono c’è da dire che diversi atleti hanno ottenuto le misure necessarie partecipare ai campionati europei.Poi si penserà anche alle Olimpiadi. Di brutto il fatto che un grande atleta come Tamberi, amatissimo dal pubblico romano, dai giovanissimi in particolare, che si distingue non solo per i salti ma anche per la barba che si taglia da una sola parte della faccia, non riesca a cessare la polemica contro Schwazer, il marciatore che scontata la pena per aver utilizzato sostanze non proprio “commestibili” torna grande, vince la maratona romana,tornerà a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi. Tamberi non manca occasione per dire che dovrebbe stare a casa. Lo ha fatto anche giovedì sera mentre Schawzer si trovava in tribuna e magari ha applaudito il balzo di Gimbo, il marchigiano, campione del mondo indoor. C’è gloria per tutti.
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