
In una affollata assemblea cittadina, promossa dall’Associazione reggiana per la Costituzione, presenti rappresentanti di vari movimenti, partiti e associazioni, sociali e culturali, sia pure con diversi accenti, è emersa una grande preoccupazione per la deriva “post-democratica” che stiamo vivendo anche nel nostro Paese, in seguito a riforme istituzionali che minano le caratteristiche essenziali del nostro impianto costituzionale, come la centralità della sovranità popolare, del regime parlamentare, dei necessari pesi e contrappesi in una equilibrata divisione dei poteri.
Il giudizio su riforme approvate, con notevoli forzature e con ristrette maggioranze su materie che richiederebbero ben altro consenso, in quanto riguardano propriamente le “regole del gioco democratico”, è emerso con nettezza, specialmente nelle voci dei più giovani: siamo davanti ad una esplicita forzatura delle nostre istituzioni, nella direzione di una assoluta centralità dell’esecutivo, di un governo, che si configura, a somiglianza del precedente tentativo di manomissione della Costituzione, come una sorta di premierato assoluto, un “presidenzialismo” di fatto, senza nessun adeguato contrappeso, specie se abbinato ad una riforma elettorale come l’Italicum, che rischia di concentrare il potere nelle mani di soggetti politici dalla limitata rappresentanza,
Altro che innovazione, altro che modernizzazione: provvedimenti pasticciati, ininfluenti per quanto riguarda gli stessi costi della politica, portatori di una visione che fa degli elettori semplici spettatori di un “teatrino”, le cui leve effettive si allontaneranno sempre di più dalla volontà dei cittadini.
In tutti i presenti è emersa dunque la volontà di reagire, intanto favorendo una puntuale informazione sull’insieme di questi provvedimenti, anche in vista del Referendum confermativo prevedibile per il prossimo autunno, a cui ci si intende preparare per un NO convinto e propositivo, perché altre strade per rendere migliore la nostra democrazia sono possibili.
Così anche a Reggio si vanno organizzando le forze, guardando soprattutto ai giovani, anche attraverso il rapporto con il Coordinamento Democrazia Costituzionale con sede a Roma, ma ormai attivo in moltissime città e regioni del Paese.
Entro la fine di novembre una Assemblea pubblica, per l’avvio in sede locale di un Comitato Promotore per il No, con la presenza assicurata, dell’estensore dei 2 quesiti referendari sulla legge elettorale, Avv. Felice Besostri , già estensore e presentatore dei quesiti precedenti su legge Porcellum che hanno dato seguito nel gennaio 2014 alla sentenza di incostituzionalità da parte della Corte Costituzionale.
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