
In queste ore, parte della stampa nazionale insegue Renzi sul suo terreno di apparente entusiasmo, a proposito dell’esito delle Regionali di domenica 23 novembre. Quando si reca al voto appena un terzo degli aventi diritto, sorge un problema democratico e di legittimazione delle istituzioni, che supera abbondantemente il destino di ciascuna forza poltica. È come quando ci si guarda l’ombelico mentre è in corso un terremoto. Detto anche che quando si proclama il 2 a 0, come fa Renzi, si fa un torto a Bonaccini e agli emiliano-romagnoli, perchè la vittoria del Centrosinistra non è mai stata messa in discussione (e ci mancherebbe altro), e che al massimo sarebbe finita con un pareggio, presentiamo qui di seguito i valori numerici assoluti dei voti presi dal PD nelle ultime consultazioni. La fonte è l’ufficio elettorale del Viminale, che chiunque può trovare su Internet.
Raffronto dei voti al Pd in valori assoluti delle elezioni in Emilia Romagna:
Regionali 2010: 857.613
Camera 2013: 989.810
Europee 2014: 1.212.392
Regionali 2014: 535.109
Raffronto dei voti al Pd in valori assoluti delle elezioni in Calabria:
Regionali 2010: 162.081
Camera 2013: 209.379
Europee 2014: 267.736
Regionali 2014: 185.097
Cosa si evince, se si osservano i dati in valori assoluti? Il trend del Pd è analogo per entrambe le regioni. Il bottino aumenta significativamente dalle Regionali 2010 alle Europee del 2014. In Emilia, il differenziale è di 354.779 voti conquistati in quattro anni, pari al 41% di voti in crescita. In Calabria, il differenziale è di 105.655, pari al 65% di voti in crescita. Per semplificare, tra le Regionali del 2010 e le Europee, il Pd cresce del 41% in Emilia Romagna e del 65% in Calabria, tenendo conto dei valori numerici assoluti. Se tuttavia, raffrontiamo i dati del solo 2014, osserviamo che in Emilia Romagna, il Pd perde 677.283 voti tra Europee e ultime Regionali, pari al 55%, mentre in Calabria perde 82.639 voti pari al 30%. Da questo punto di vista, non appare una grande vittoria, anzi. Sembra più che altro una sorta di cupio dissolvi, un tesoro di voti che viene dilapidato. Tutto ciò, solo per la cronaca e per amore della verità fattuale.
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