Coronavirus. 28 aprile. 201.505 il totale dei contagi, 27.359 decessi, 68.941 guariti. Cala pressione nelle terapie intensive. 3 milioni i contagi nel mondo e 200 mila decessi

Coronavirus. 28 aprile. 201.505 il totale dei contagi, 27.359 decessi, 68.941 guariti. Cala pressione nelle terapie intensive. 3 milioni i contagi nel mondo e 200 mila decessi

Sono 201.505 i casi totali di coronavirus in Italia, con un incremento di 2.091 unità, superiore a quello (+1.739) registrato ieri. Continua però a diminuire il saldo degli attualmente positivi, che oggi sono 105.205, con un decremento di 608 rispetto ai -290 di ieri. Il numero dei guariti è salito a 68.941, con un +2.317 rispetto a ieri mentre i decessi sono diventati 27.359: nelle ultime 24 ore si sono contati 382 contro i 333 di ieri. Continua a diminuire la pressione sulle strutture ospedaliere: i ricoverati in terapia intensiva sono 1.863 (93 in meno). Da ieri si sono registrati zero decessi in Umbria, Sardegna, Basilicata e Molise. Nel dettaglio del bollettino della Protezione civile, i casi attualmente positivi sono 35.744 in Lombardia, 15.506 in Piemonte, 12.003 in Emilia Romagna, 8.601 in Veneto, 5.896 in Toscana, 3.571 in Liguria, 4.562 nel Lazio, 3.334 nelle Marche, 2.802 in Campania, 2.919 in Puglia, 1.565 nella Provincia autonoma di Trento, 2.143 in Sicilia, 1.239 in Friuli Venezia Giulia, 1.990 in Abruzzo, 910 nella Provincia autonoma di Bolzano, 275 in Umbria, 772 in Sardegna, 209 in Valle d’Aosta, 764 in Calabria, 205 in Basilicata e 195 in Molise. E’ ancora la Lombardia, dunque, dove sono tornati a crescere i contagi (+869), la regione a contare il numero maggiore di casi di positività (35.744). E a proposito di Lombardia, la commissione di inchiesta sull’emergenza coronavirus voluta dalle opposizioni del Consiglio regionale ha avuto il via libera questa mattina dall’Ufficio di presidenza del consiglio lombardo. Dovrà concludere i propri lavori entro 12 mesi dall’insediamento. Ma è l’Istat a delineare, probabilmente, i ‘veri’ numeri. “Da un primo esame su 5.069 Comuni” risulta che “il totale dei decessi tra l’1 marzo e il 4 aprile è stato superiore del 41% rispetto allo stesso periodo del 2019 (62.667, quando erano 44.583 nel 2019)”. C’è stato dunque un “eccesso di mortalità”. E’ fondamentale che nella fase 2 gli strumenti per evitare un ritorno della diffusione del virus funzionino.

La app ‘Immuni’ arriverà a maggio ma ancora non è chiaro quando e, probabilmente, il suo esordio sugli smartphone degli italiani non coinciderà con l’avvio della Fase 2. Il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, nel giorno in cui l’Italia supera i 200mila contagiati, annuncia che dal 4 maggio saranno distribuite 12 milioni di mascherine al giorno e conferma che per la app di contact tracing ci vuole ancora tempo. E anche se dovesse arrivare per l’inizio di maggio, non sarà in ogni caso operativa con tutte le sue funzionalità. In attesa che l’applicazione diventi uno dei pilastri per la ‘convivenza’ con il virus, “la strategia sanitaria prevede un approccio più scientifico sul tracciamento dei dati” ha sottolineato il premier Giuseppe Conte ribadendo che l’applicazione sarà “volontaria” e “nessuno sarà obbligato a scaricarla”

 La pandemia ha ormai superato i 3 milioni di casi nel mondo, considerando solo quelli certificati, e i più di 212 mila decessi, oltre un quarto dei quali negli Stati Uniti, che continuano ad accusare la Cina di non aver fatto abbastanza per fermare il Covid-19. In Europa le misure di confinamento che hanno rallentato la diffusione del virus vengono piano piano ridotte nei vari Paesi. La Francia riparte per zone dall’11 maggio, la Grecia esce gradualmente dal lockdown dal 4 maggio. In Austria stop al contenimento dall’1 maggio. La Spagna confida di entrare in una “nuova normalità” alla fine di giugno, de-confinamento in 4 fasi. Nel Regno Unito è allarme per un’infezione, probabilmente legata al coronavirus, che colpisce i bambini. Borse europee in rialzo, trascinate da alcuni buoni risultati di bilancio e dall’ottimismo sul progressivo allentamento del lockdown. Secondo i dati della Johns Hopkins University: 212.345 decessi accertati e 3.063.814 contagiati. Circa l’80% si trova in Europa e Stati Uniti. Nel resto del mondo si fanno molti meno test.

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