Parola alle sardine. Primo obiettivo “tornare sui territori subito, interessare più di 1 italiano su 4”. Antifascisti, forza progressista, alternativa alla bestia del sovranismo. Rai e malainformazione

Parola alle sardine. Primo obiettivo “tornare sui territori subito, interessare più di 1 italiano su 4”. Antifascisti, forza progressista, alternativa alla bestia del sovranismo. Rai e malainformazione

Siamo fra coloro, si dice siano in pochi, che utilizzano il Televideo Rai per avere notizie si primo piano. Una volta in gergo giornalistico si diceva “cotta e mangiata” rispetto ad una notizia importante. Noi, che siamo vetero, siamo andati subito a vedere l’annuncio dato dal Televideo sull’esito della riunione che si è svolta a Roma dei 150 rappresentanti delle “sardine” che hanno organizzato manifestazioni in tante città italiane e nella giornata di sabato sono stati protagonisti della “occupazione” di piazza San Giovanni e dintorni. Piazza simbolo delle forze democratiche, di sinistra, dei sindacati. Il televideo Rai dava l’annuncio a pagina 121 e ti rimandava a pagina 122 per leggere il testo. Ma pagina 122 non c’era, passavi direttamente a pagina 123 che non parlava della riunione delle “sardine”. Forse c’era bisogno di qualche “visto si stampi”, dal momento che la Rai nel complesso della comunicazione non ha trovato lo spazio per una “diretta” da piazza San Giovanni. Inserita in un tg, la cronaca veniva interrotta da altre notizie. Peggio, perlomeno fino a quando abbiamo visto, La7, la tv che in dirette giustamente abbonda quando, per esempio, ci sono elezioni  da commentare. Ma questa volta ha preferito inserire un film. Già che ci siamo, prima di dare la parola ai rappresentanti delle sardine chiediamo loro scusa per il modo in cui taluni media, venendo meno  al diritto di informare e a quello dei cittadini ad essere informati hanno pesantemente violato quanto previsto sia dalla Costituzione che dall’Ordine dei giornalisti cui sono iscritti. E non si tratta solo dei giornali beceri e volgari della destra stracciona. Commenti che è meglio non commentare se ne sono letti anche su giornaloni da parte di editorialisti e di opinionisti, frequentatori dei dibattiti, si fa per dire, televisivi. In primo luogo sul numero dei partecipanti. Anche fra  chi ha riportato il  numero di 100 mila partecipanti ci sono stati alcuni  pennivendoli che si sono sentiti in dovere di far presente che la Questura ha precisato che si trattava di 35 mila. Bisogna avere gli occhi ricoperti di pece,  non conoscere la capienza della piazza. 35 mila occupano un quarto dello spazio. Lo preciseranno anche gli organizzatori della straordinaria  giornata di lotta, una festa della democrazia.

Riunione di 150  sardine nel  palazzo occupato da un centinaio di famiglie

Non ti curar di lor ma guarda e passa, scriveva il grande Dante nella Divina Commedia. Diamo la parola alle sardine, che per fare il punto della situazione sul come andare avanti si sono riunite, 150 rappresentanti, in un altro luogo fortemente simbolico, nei pressi di piazza San Giovanni, il palazzo occupato da un centinaio di famiglie in via di Santa Croce in Gerusalemme 55, lo stesso palazzo dove il 12 maggio scorso l’elemosiniere del Papa, cardinale Krajewski, si calò nella centralina elettrica per togliere i sigilli e ripristinare la corrente nell’immobile abitato da 450 persone che avevano accumulato un debito di 300 mila euro. “W le Sardine, abbasso gli sgomberi”, si legge su uno striscione esposto davanti allo stabile occupato in via Santa Croce in Gerusalemme.

Noi siamo qui, ci saremo sempre, non ci lasciate soli

Il “primo obbiettivo è tornare nelle piazze il prima possibile”, sottolinea Mattia Santori, leader del movimento che in quasi due mesi ha riempito i centri storici di tutta Italia, l’altro è mantenere aperto il dialogo all’interno del movimento. Le Sardine nel loro post su facebook dedicato al congresso parlano di “ascolto”, “empatia”, “accettazione della diversità”, con lo scopo di “non di decidere o comandare. Ma coinvolgere”. Si contano le sardine, ma guardano anche fuori: “Il nostro obiettivo è superiore a un italiano su 4”, dice  uno  dei leader, Santori, a ‘In mezz’ora’ rispondendo alla domanda se un italiano su 4 potrebbe essere interessato al movimento. Di seguito il testo del post che si trova sul profilo Facebook. “Dialogo. Per riassumere cosa è successo nel primo ‘congresso’ delle sardine basta una parola. Che passa dall’ascolto, dall’empatia, dalla non violenza, dall’accettazione delle diversità. E da un obiettivo comune: tornare sui territori subito. Continuare a presentare un’alternativa alla bestia del sovranismo e alle facili promesse del pensiero semplice. Continueremo a difendere la complessità. E lo faremo in maniera semplice, gratuita, creativa. L’obiettivo delle persone che vedete in questa foto non è decidere o comandare. Ma coinvolgere. Se lo vorrete – concludono le sardine – ci rivedremo presto. Basterà accettare ancora una volta l’invito. Basterà uscire dal mondo digitale. Basterà decidere chi volete ascoltare. Noi siamo qui. Ci saremo sempre. Non ci lasciate soli. Non ci lasciamo soli”.

Il rapporto con la politica. Non disposti a farci tirare la  giacca

Uno dei problemi di fondo, il rapporto con la politica, che viene posto nelle interviste, vedi in Mezz’ora, trova risposte precise e puntuali. La prima, la più importante, che non sono disposti a farsi tirare la  giacca. “Siamo antifascisti e forza progressista” , punto e basta. Ed è già tanto a nostro parere. “Puntiamo a trovare un dialogo con la politica, non siamo ancora pronti a trovare né i punti del dialogo né un interlocutore del dialogo”, sottolinea  Santori.  Precisa: “non ci saranno partiti e non ci saranno liste civiche in Emilia Romagna. Appoggeremo le liste di sinistra” dice Grazia De Sario, del movimento Sardine di Barletta. Ma il consenso crescente del movimento alletta diversi politici. Luigi Di Maio confessa di aver avuto “la tentazione di passare a San Giovanni”. “Sarebbe bello – dice – lavorare insieme su ambiente, giustizia, diritti sociali, lavoro, casa e aiuto alle persone in difficoltà”.  Magari un bel contratto, come quello che richiama continuamente bloccando il governo giallorosso, come sta avvenendo.

Zingaretti. Niente ammiccamenti, cambiamo insieme la nostra bella Italia

Nicola Zingaretti evita ammiccamenti, promette di “fare di tutto per mettere in atto le proposte arrivate dalla piazza ed essere all’altezza del vostro impegno. Cambiamola insieme – dice il segretario del Pd – la nostra bella Italia”. Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti (ex M5S) sottolinea che “la crescita delle Sardine combacia anche con il calo del M5S che non riesce più a parlare a nessuno”.  Risponde Mattia Santori nella intervista rilasciata ai microfoni di ‘In mezz’ora in più’. “Puntiamo a trovare un dialogo in politica – aggiunge -. Non siamo ancora pronti a trovare i punti del dialogo, né l’interlocutore”. “In parte ci daremo una struttura, con 10 punti”. “Ci siamo divisi in tavoli di lavoro, abbiamo lavorato sulle diverse Regioni perché il primo obiettivo di questa riunione è tornare il prima possibile nelle piazze e coinvolgere i territori che ancora non sono stati coinvolti dalle sardine”.

Al movimento delle Sardine che pone il problema di eliminare i decreti sicurezza  risponde il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Le richieste – dice – le abbiamo già ascoltate. Tra i punti programmatici c’è anche l’impegno a raccogliere le raccomandazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e sul secondo decreto sicurezza quello di tornare alla versione originaria del dl come uscito dal consiglio dei ministri”. Eliminare i decreti? “Eliminarli no perché comunque si è intervenuti a chiarire meglio aspetti ambigui nelle pieghe normative”, ha aggiunto, sottolineando a proposito della manifestazione di piazza: “c’è tanta voglia di partecipare”, è un fattore democratico “tanto più positivo se si scende in piazza in modo pacifico”.

Risposta alla questura di  Roma che minimizza il numero dei partecipanti

Infine, torniamo all’inizio, alla questura di Roma che ha indicato circa 35mila persone presenti a Piazza San Giovanni. Noi abbiamo una certa esperienza avendo seguito tante manifestazioni e qua gli organizzatori affermano che si trattava di circa 100mila persone, forse per difetto. Loretta, una sardina che sa fare i conti scrive su facebook: “La piazza misura 42.700 mq. Ogni mq contiene 4 persone (questi pare siano i parametri che dovrebbero essere usati per misurare la capienza di un luogo). 42.700×4=170.800. La questura dice 35.000. Facciamo il processo inverso, per capire, secondo la questura, quante persone c’erano ieri in un mq. 35.000:42.700=0,819. Secondo la questura non c’era nemmeno una persona per mq”. E c’è  un tal  Gianfranco che ironizza: “Io nel mio metro quadro ho cacciato tutti quelli che volevano entrare”. Una risata, come si dice, li farà schiattare.

Share