L’autopsia sul vicebrigadiere Cerciello parla di “forte emorragia”. I punti oscuri sui quali s’indaga. Le parole dure di Daniele Tissone, segretario Silp Cgil

L’autopsia sul vicebrigadiere Cerciello parla di “forte emorragia”. I punti oscuri sui quali s’indaga. Le parole dure di Daniele Tissone, segretario Silp Cgil

All’istituto di medicina legale del Verano si è conclusa l’autopsia sul corpo di Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere dei carabinieri ucciso nella notte tra giovedi e venerdi con otto coltellate inferte dal 19enne americano, Elder Finnegan Lee. L’esame è stato eseguito dal professor Antonio Grande. Presenti anche degli uomini del nucleo investigativo dei carabineri. Nel corso del pomeriggio all’istituto di medicina legale del Verano sono arrivati anche alcuni amici di infanzia del militare deceduto e i tre legali nominati dalla famiglia di Mario Cerciello Rega.  Secondo i primi accertamenti autoptici, il vicebrigadiere è morto per una forte emorragia. E il gip di Roma Chiara Gallo si è riservato di decidere in merito alla convalida del fermo di Elder Finnegan Lee e Christian Gabriel Natale Hjorth, i due americani in stato di fermo per l’uccisione del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, avvenuta nella notte tra il 25 e 26 luglio scorsi in pieno centro a Roma. I due sono accusati di concorso in omicidio aggravato e tentata estorsione.

I punti ancora oscuri al vaglio degli inquirenti

In una vicenda con ancora più di un elemento da chiarire, un ruolo di forte ambiguità lo gioca la vittima del furto dello zaino da cui poi è scattata l’operazione che è sfociata nel ferimento mortale del vice brigadiere  Il primo punto da chiarire verte proprio sul ruolo del derubato. Stando alle informazioni ufficiali non si tratta di un pusher, ma comunque di una persona che conosce quel mondo. A quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe stato avvicinato dai due giovani californiani in cerca di droga a Trastevere e avrebbe indicato il pusher o comunque il luogo dove poterla acquistare. Poi quando i due ragazzi avrebbero scoperto di essere stati ingannati perché al posto della droga gli è stata venduta aspirina e, non trovando lo spacciatore, se la sarebbero presa con lui rubandogli il borsello con dentro il cellulare. Dalle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza della zona l’uomo compare in alcuni frame: è in bici e ha uno zaino nero sulle spalle quando due ragazzi lo avvicinano. Poi, in altri, si vedono due uomini fuggire a piedi con una borsa nera in mano. Dopo il furto l’uomo ha contattato il 112 denunciando di essere stato derubato. Rimane da stabilire anche quale telefono abbia utilizzato per dare l’allarme visto che il suo era nelle mani dei ladri. In ogni caso è insolito che una persona che abbia a che fare con traffici illeciti si rivolga poi ai carabinieri per denunciare di essere vittima di un furto. Versioni non confermate ipotizzerebbero che l’uomo abbia fermato una pattuglia di passaggio in zona che ha poi diramato l’allerta raccolta dai due carabinieri in borghese.  Un altro aspetto riguarda il perché i due americani, in possesso di un cellulare rubato, abbiano risposto alla chiamata in arrivo su quel numero e prendano un appuntamento con la vittima tentando l’estorsione. Altro elemento poco chiaro è la presunta presenza di pattuglie in appoggio che non sono riuscite a intervenire in tempo quando la situazione è precipitata. Del resto né il carabiniere colpito a morte né il collega, entrambi in borghese come richiede un servizio in cui è necessaria la non riconoscibilità dei militari, hanno utilizzato l’arma di servizio per difendersi o mettere in fuga i due aggressori.

L’omicidio del vicebrigadiere occasione per l’ennesima inutile stupida polemica tra Di Maio e la Lega, che così coprono i loro fallimenti

Luigi Di Maio lancia l’allarme “sicurezza” a Roma, la Lega replica invitando a mettere fine alle “chiacchiere” e a passare ai fatti, approvando la legge contro la droga. L’uccisione del carabiniere Mario Cerciello Rega già ieri aveva portato il capo politico M5s a fare dichiarazioni pungenti nei confronti dell’alleato di governo. Quando ancora le indiscrezioni parlavano di due nordafricani come sospettati per l’omicidio, Di Maio a Sky Tg24 aveva sollevato la questione dei mancati rimpatri. Con la confessione dei due statunitensi, ovviamente, il tema rimpatri svanisce. Ma Di Maio non molla la presa. Su Facebook scrive per dire che “non è facile accettare una morte così. Questo ragazzo è morto per cosa? Per uno spacciatore che vendeva liberamente le sue dosi nel centro di Roma come se nulla fosse”. Il leader M5s, insomma, punta il dito sulla gestione della sicurezza nella capitale. “Si poteva evitare tutto questo? Io dico di sì. O perlomeno si deve fare di tutto perché questi eroi dimostrino il loro valore con la vita e mai con la morte. Chi conosce città come Roma sa benissimo che ci sono condizioni precarie di sicurezza interna, che questi giri di droga, spaccio, violenza, purtroppo, sono all’ordine del giorno in certi quartieri e anche in centro”. Poco dopo arriva la nota della Lega, a firma dei sottosegretari Nicola Molteni (vicinissimo a Matteo Salvini) e Jacopo Morrone. “Al più presto in Parlamento la proposta ‘Droga zero’ e galera per tutti gli spacciatori. Basta inutili chiacchiere”. Ma anche sul tema droga c’è il controcanto del M5S, con il capogruppo alla Camera, Francesco D’Uva, che chiede di “destinare sempre più risorse al contrasto al traffico di droga”, un fenomeno, avverte, “che ha un impatto determinante sulla sicurezza”.

Sul tema della sicurezza, delle condizioni delle forze di polizia e del ministro dell’Interno, interviene il segretario generale del Silp Cgil

In un’intervista rilasciata al Foglio, Daniele Tissone, segretario generale del Silp Cgil esprime il cordoglio suo e della organizzazione che dirige per il giovane carabiniere ucciso e verso l’Arma, ma non tralascia di puntare l’indice su alcuni comportamenti del ministro Salvini. “Non era necessario dire” che il carabiniere è stato ucciso da “due str… e il risultato è stato solo uno: agitare nuove paure. Era il peggior servizio che il minirto potesse farci. Lo ha fatto”. Inoltre, prosegue Tissone, “vedo purtroppo che si sta giocando con il dolore e l’emozione. Di certo, non è così che si ricorda il sacirifico di un ragazzo”. E sulle divise indossate dal ministro, Tissone conclude: “non comprende che ogni volta ci danneggia. Si appropria di un’istituzione che non ha colore. La verità è che siamo di fronte a un’occhiuta operazione di marketing, una strumentalizzazione inaccettabile e serve solo a non discutere dei contratti scaduti dei poliziotti, dell’insicurezza percepita che io ritengo pericolosa quanto quella persicolosa vera e propria”.

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