
Mentre continuano ad essere presidiate dai Carabinieri le abitazioni in cui risiedono i familiari della giovane Noemi e del suo presunto assassino (nella foto la strada che porta a quella del giovane in stato di fermo ndr), da registrare, nella giornata di martedì una prima svolta giudiziaria per questo caso balzato alle cronache di carta stampata, radio e televisioni. E’ durissimo, infatti, il parere del Gip del Tribunale dei minorenni di Lecce, Ada Colluto, che ha convalidato il fermo del 17enne reo confesso dell’omicidio della 16enne fidanzatina Noemi Durini. Secondo il magistrato non vi sarebbero dubbi sulla lucidità con cui il ragazzo avrebbe pianificato e portato a termine il delitto. Il giovane è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi e, come il giudice precisa nel provvedimento di convalida del fermo, la “labilità psichica e l’insieme degli elementi ricavabili dalla documentazione sanitaria”, “non possono portare in ogni caso a ritenere che in questa fase non fosse pienamente capace di intendere e di volere nel momento in cui ha commesso l’azione delittuosa”. I legali del giovane, subito dopo l’interrogatorio di garanzia, hanno, invece, ribadito di voler chiedere l’accertamento della sua capacità di intendere e di volere. “Potrebbe fuggire o commettere altri gravi delitti”: così la gip dei minori di Lecce Ada Colluto ha motivato l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti del 17enne. La giudice non ha accolto la richiesta dei difensori Luigi Rella e Paolo Pepe di disporre una misura cautelare più leggera ovvero il ricovero in una casa di cura, in considerazione dello stato di salute mentale del ragazzo. “Dalla relazione di consulenza neuropsichiatrica dell’Asl risulta che presenta un’organizzazione borderline di personalità in soggetto con capacità intellettiva al limite – scrive il magistrato – emergono elementi di labilità psichica, che rendono concreta la possibilità che non rimanga coerente nel suo atteggiamento rispetto alla vicenda e si renda irreperibile, anche magari per cercare di risolvere a suo modo la situazione di totale avversione sociale che avverte nei confronti suoi e della sua famiglia”. L’esistenza di tali disturbi, non spinge però la giudice ad accogliere la tesi difensiva: “gli elementi ricavabili dalla documentazione sanitaria non portano a ritenere che L.M. non fosse pienamente capace di intendere e di volere nel momento in cui ha commesso il delitto”. Intanto sarà eseguita oggi l’autopsia sul corpo di Noemi Durini, per chiarire le cause della morte della 16enne di Specchia, assassinata e ritrovata mercoledì scorso nelle campagne a distanza di dieci giorni dalla scomparsa. Giovanni Pizzuto, il giovane fermato ieri sera dopo l’omicidio di Francesco Paolo Maronia di 48 anni, come apprende l’Adnkronos, ha confessato nella notte di avere ucciso a coltellate il vicino di casa dopo un dissidio avvenuto per futili motivi. Maronia è stato ucciso con una coltellata al petto che gli ha squarciato il cuore. Giovanni Pizzuto è in stato di fermo per omicidio volontario.
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