
E’ definitiva la condanna a 16 anni di reclusione inflitta ad Alberto Stasi per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto del 2007. La Cassazione ha infatti rigettato i ricorsi presentati dalla Procura generale di Milano e dall’imputato contro la sentenza emessa dalla Corte d’assise d’appello milanese il 17 dicembre dello scorso anno. La decisione è arrivata dopo circa due ore di camera di consiglio. Il sostituto procuratore generale aveva chiesto l’annullamento della condanna sostenendo che non era stato individuato un movente certo e che gli indici contro Stasi non erano sufficienti. La sentenza era attesa per le ore 9 di sabato, ma i giudici si sono presi altre tre ore per arrivare alla scelta definitiva per la sorte dell’imputato. Stasi, che aveva 48 ore di tempo per consegnarsi alle forze dell’ordine o in un carcere, non ha atteso quel tempo e si è già messo a disposizione dell’autorità carceraria. Il verdetto della Cassazione è stato accolto con soddisfazione dalla famiglia della giovane vittima. “Giustizia è stata fatta” sono state le prime parole della madre di Chiara. “Sono emozionata. Eravamo pessimisti dopo le parole del Procuratore (aveva chiesto l’annullamento della sentenza che condannava Stasi ndr). Forse sarà un Natale diverso, dopo questa sentenza proviamo sollievo. Ma non si può gioire per una condanna. E’ una tragedia che ha sconvolto due famiglie. Alberto era come un figlio”.
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