Coronavirus. 1 ottobre. 2548 nuovi casi (mai così tanti in 24 ore dal 24 aprile), 24 decessi, 291 in intensiva. Conte proporrà al Parlamento una proroga dello stato d’emergenza al 31 gennaio 2021

Coronavirus. 1 ottobre. 2548 nuovi casi (mai così tanti in 24 ore dal 24 aprile), 24 decessi, 291 in intensiva. Conte proporrà al Parlamento una proroga dello stato d’emergenza al 31 gennaio 2021

Balzo improvviso dei nuovi casi di Covid in Italia: 2.548 oggi, contro i 1.851 di ieri. Superata ampiamente quota duemila dunque, come non accadeva dal 29 aprile, e aumento secco più alto dal 24 aprile, quando i nuovi casi furono poco più di 3mila. A parziale spiegazione, il nuovo record di tamponi eseguiti in un solo giorno, 118.236, 13mila più di ieri. Il totale dei casi sale così a 317.409. In lieve aumento, e comunque nel trend degli ultimi giorni, il numero dei decessi, 24 oggi (ieri 19), per un totale di 35.918. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. A trainare l’impennata è oggi il Veneto con un dato monstre, 445 contagi in un giorno, seguito da Campania (390), Lombardia (324) e Lazio (265), tutte con aumenti importanti. Nessuna regione a zero, fanno meglio Valle d’Aosta e Molise con 1 nuovo caso ciascuno. I guariti sono 1.140 (ieri 1.198), per un totale di 228.844. L’aumento record di casi porta anche al più alto incremento di attualmente positivi dalla fine del lockdown, +1.384 oggi (ieri +633), e sono 52.647. In crescita anche i ricoveri: quelli in regime ordinario sono 50 in più, 3.097 totali, mentre le terapie intensive crescono di 11 unità, e sono ora 291. Infine, 49.259 sono i pazienti in isolamento domiciliare. “Le cose cominciano a mettersi peggio. Vi prego, state attenti, mantenete le distanze, portate le mascherine, evitate luoghi affollati al chiuso, lavatevi le mani. Il virus è lì fuori, infettivo e nocivo come nella scorsa primavera. Dipende tutto da noi” scrive su Twitter il virologo Roberto Burioni. Adesso è indispensabile aumentare ancora la capacità di effettuare tamponi, dice a sua volta la Fondazione Gimbe commentando il suo monitoraggio indipendente dell’emergenza coronavirus in Italia nella settimana 23-29 settembre. C’è un ulteriore incremento nel trend dei nuovi casi (12.114 vs 10.907) a fronte di un lieve aumento dei casi testati (394.396 vs 385.324); crescono gli attualmente positivi, i ricoverati con sintomi e in terapia intensiva. Aumentano anche i decessi. Nel dettaglio, rispetto alla settimana precedente si registrano +32 decessi (+30,5%), +32 terapia intensiva: +444 ricoverati con sintomi. A fronte di oltre 9.000 casi testati in più (+2,4%). “Continua l’ascesa della curva dei nuovi casi, principalmente per l’incremento del rapporto positivi/casi testati” afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. L’aumento del rapporto da un lato conferma una circolazione più sostenuta del virus indipendentemente dal numero di tamponi effettuati, e dall’altro, ed è la cosa più preoccupante, “lascia intravedere le prime criticità in alcune Regioni, rendendo indifferibile un potenziamento della capacità di testing”. La Fondazione Gimbe sottolinea che nell’ultima settimana a fronte di una media nazionale del 3,1%, svettano i valori di Liguria (6,4%) e Campania (5,4%). “Se guardando al dato nazionale – puntualizza Cartabellotta – i numeri appaiono ancora bassi e non fanno registrare particolari sovraccarichi dei servizi ospedalieri, iniziano a emergere differenze regionali rilevanti”. Sei Regioni, quasi tutte del Centro-Sud, registrano tassi di ospedalizzazione per 100.000 abitanti superiori alla media nazionale di 5,5: Lazio (12,2), Liguria (10,6), Campania (7,8), Sardegna (7,4), Sicilia (6,2) e Puglia (5,6). “Mediamente il 93-94% dei contagiati sono in isolamento domiciliare perché asintomatici o poco sintomatici; il 5-6% sono ricoverati con sintomi e quelli in terapia intensiva sono lo 0,5%”. Tuttavia, in alcune Regioni la percentuale dei casi ospedalizzati è nettamente superiore alla media nazionale del 6,6%: Sicilia (11,1%), Lazio (10,2%), Liguria (9,6%) Puglia (9,2%). Bisogna potenziare la gestione territoriale – avverte Gimbe – rafforzare il sistema di testing and tracing e adottare misure adeguate di isolamento domiciliare per evitare contagi intra-familiari. Altro elemento cruciale: mettere in campo un’estensiva copertura della vaccinazione antinfluenzale, non solo delle categorie a rischio; solo così si potrà combattere la diffusione del virus.

Conte, chiederemo proroga stato di emergenza al 31 gennaio 2021

Sarà prorogato fino al 31 gennaio 2021 lo stato di emergenza per l’epidemia di Covid-19. A confermarlo è il presidente del Consiglio interpellato dai cronisti durante un appuntamento pubblico nel casertano. “Ieri c’è stato un Consiglio dei ministri con un aggiornamento informativo e sul punto c’è stata una discussione”, ha spiegato Giuseppe Conte: “Allo stato la situazione continua ad essere critica, per quanto la curva dei contagi sia sotto controllo, richiede la massima attenzione dello Stato e dei cittadini. Perciò abbiamo convenuto che andremo in Parlamento a proporre la proroga dello stato di emergenza fino alla fine di gennaio 2021”. A preoccupare il Comitato Tecnico Scientifico insediato a Palazzo Chigi è la curva dei contagi in Europa e, in particolare, nei Paesi vicini all’Italia come Francia e Spagna. Di qui la decisione di estendere l’emergenza fino alla fine di gennaio, a un anno esatto dal primo provvedimento. Si tratta, infatti, di strumenti normativi che hanno la validità di sei mesi. Il provvedimento – previsto dal Codice di protezione civile – era stato varato il 31 gennaio 2020 per la durata di 6 mesi, prorogato poi il 31 luglio fino al 15 ottobre.

Nel mondo oltre 33,8 milioni di casi e  1.012.980 morti

Il mondo ha raggiunto i 33.881.272 casi di coronavirus. Da inizio pandemia 1.012.980 persone sono morte per Covid-19. Lo riporta la Johns Hopkins University and Medicine. Almeno 974 nuovi decessi per coronavirus e 41.983 nuovi casi sono stati segnalati negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore. Nell’ultima settimana si sono verificati in media 43.258 casi al giorno, con un aumento dell’11% rispetto alla media delle due settimane precedenti. Fino a questa mattina, più di 7.262.600 persone negli Usa sono state infettate dal coronavirus e almeno 206.800 sono morte, secondo un database del New York Times, numero che la Johns Hopkins University focalizza a 206.932. Secondo l’ultima previsione dei modelli epidemiologici dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, divulgata poco fa, tra 219.000 e 232.000 americani moriranno a causa della pandemia entro il 24 ottobre. Sono stati 2.503 i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Germania, portando il totale a 291.722. Stando a quanto riporta il Robert Koch Institut, i land più colpiti sono la Renania Settentrionale-Vestfalia con +758 contagi e la Baviera con +486. Nel Paese sono stati registrati altri 12 decessi portando il totale a 9.500.  Le autorità sanitarie britanniche hanno registrato 59 decessi dovuti all’epidemia di coronavirus nelle ultime 24 ore, per un totale dall’inizio della pandemia di 42.202 morti. Stando ai dati del servizio sanitario nazionale, nelle ultime 24 ore sono stati riscontrati 6.914 nuovi casi positivi accertati, per un totale di 460.178 contagi.

 

Share