
‘La FLC CGIL – continua il dirigente sindacale – ha ribadito al Ministro il suo “no” netto e chiaro all’autonomia differenziata e alla conseguente regionalizzazione dell’istruzione che sarebbe il primo passo verso la disintegrazione dello stato nazionale e farebbe venire meno i principi fondamentali della Costituzione sul diritto sociale all’istruzione garantito in maniera uniforme e solidale su tutto il territorio nazionale’.
‘Occorre uno stanziamento di risorse vero e credibile per il Contratto dei lavoratori del Comparto che sappia traguardare il trattamento stipendiale medio dei docenti e di tutte le altre professionalità dell’istruzione al livello europeo’.
‘Infine, perno di una rinnovata attenzione a tutto il comparto deve essere il superamento del precariato e la stabilizzazione del personale, che è il primo fattore dell’innalzamento della qualità di questo settore strategico per il Paese. A nulla servono – conclude Sinopoli – gli interventi di controllo e di sanzione ventilati nei provvedimenti governativi quando si è privi di un piano di sviluppo della scuola, dell’università e della ricerca che abbia al centro un grande programma di investimenti capace di colmare il divario tra l’Italia e il resto dei Paesi OCSE’.
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