
Alta tensione in Aula alla Camera nel corso del dibattito sulla disegno di legge costituzionale di riforma del referendum. Durante la discussione il deputato M5s Giuseppe D’Ambrosio fa il gesto delle manette al collega democratico Gennaro Migliore e il presidente della Camera, Roberto Fico, finisce per doverlo richiamare una volta formalmente. Non abbastanza per il Pd, che chiedeva che l’episodio finisse all’esame del Collegio dei Questori. I Dem, quindi, lasciano l’aula in segno di protesta per la mancata espulsione di D’Ambrosio. Nel momento in cui i deputati Pd hanno cominciato ad abbandonare i banchi, Fico dice loro ‘Arrivederci’, per poi precisare, al salire di tono del vociare, “Mi state salutando”, mimando a propria volta il gesto con la mano arrivato dai banchi Pd.
E’ a questo punto che un fascicolo di atti sale dall’angolo in basso alla sinistra della presidenza e arriva sino a sfiorare le postazioni del segretario generale e del presidente stesso. “No, questo non funziona”, è la censura di Fico cui non rimane che sospendere l’Aula. Secondo quanto riferito dal M5s, che documentano l’episodio con la diffusione di un video sul web, il deputato democratico Luigi Marattin avrebbe “alzato le mani” sul 5 stelle Andrea Zolezzi. “Chiedo scusa per aver risposto. Mi sono lasciato andare. Chiedo scusa, senza problemi, di un mio errore. Da questa presidenza ci si sono sempre scuse quando sbaglia”, dirà poi Fico, alla ripresa della seduta dopo la bagarre. La terza carica dello Stato interromperà poi i lavori, annunciando la ripresa per martedì alle 14.
“Nel bel mezzo della discussione sulla riforma costituzionale promossa dai 5 stelle nell’intento dichiarato di aumentare la partecipazione popolare, la trasparenza dei processi decisionali, la qualità della democrazia, il collega D’Ambrosio del M5s non ha trovato niente di meglio che rivolgersi verso il gruppo del Pd facendo il gesto delle manette. Questo è un indice di ciò che per loro debba essere il livello dei rapporti fra i partiti presenti in Parlamento”, denuncia il deputato Pd Emanuele Fiano. “Ci fanno lezioni sulla Costituzione e sul diritto, ma alla prima occasione – rimarca – viene fuori tutto il loro desiderio di considerare comunque e sempre che il posto giusto per i loro avversari è la galera”. “D’Ambrosio, per aver fatto il gesto delle manette verso di noi doveva scusarsi e andava espulso. Il presidente della Camera Fico si è rifiutato. Non ha difeso la dignità di noi deputati”, sostiene il capogruppo dei dem, Graziano Delrio.
Di diverso avviso il gruppo dei pentastellati. “Oggi in Aula abbiamo assistito ad una vera e propria vergogna. L’aggressione subita dal nostro portavoce Alberto Zolezzi da parte del deputato del Pd Marattin, dopo la bagarre scatenata tra i banchi di Montecitorio, dimostra lo spessore dei Dem e il loro scarso senso delle istituzioni”, commenta Francesco Silvestri, vice capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera. “Come può un deputato rivolgersi con frasi intimidatorie e ingiuriose nei confronti di un collega all’interno dell’Aula di Montecitorio? Il rispetto e il dialogo sono prerogative che evidentemente il Partito democratico ha dimenticato. Ormai sono alla frutta: la loro unica attività parlamentare è diventata screditare l’avversario, senza alcun argomento, se non la violenza verbale e fisica”. Mentre la deputata M5s Anna Bilotti definisce gli esponenti del Pd “hooligans dem”. Nel mirino finisce Davide Gariglio, responsabile secondo i 5 stelle (ma confermato anche in ambienti dem) di aver lanciato i fascicoli verso il banco della presidenza. Ma i pentastellati puntano il dito anche contro Marattin, accusandolo di aver colpito in volto il 5 stelle Zolezzi. E lo stesso Zolezzi scrive un post dal titolo ‘Violenza in ordine del giorno alla Camera’. “Quello che mi è successo poco fa in aula è gravissimo. Sono stato aggredito verbalmente e fisicamente dal deputato del Pd Luigi Marattin – accusa – che improvvisamente si è avvicinato a me offendendomi a muso duro, tirandomi due schiaffi ed esclamando ‘questo cellulare te lo metto su per il XXX’. Il video del gesto a dir poco indecoroso che abbiamo diffuso sui social è la prova che purtroppo è tutto vero. Chiederemo la sanzione più severa possibile per questa persona e il gruppo del Partito Democratico dovrà rispondere sull’episodio. La violenza fisica non è mai tollerabile, tanto più in una sede come la Camera dei deputati”.
Ma Marattin si difende: “Aggressione? Sono andato a dirgli che secondo il regolamento non può fare riprese, e ho ricevuto in cambio i soliti insulti che da 15 minuti ci stavano rivolgendo, con lo scandaloso beneplacito del Presidente Fico. Patetico il tentativo di passare per vittima; manco fosse il grande Pippo Inzaghi quando faceva simulazione in area”. Insomma, una gara tra bulli, che desolazione.
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