
Sono due turisti, uno svedese e un turco, i due morti accertati sull’isola di Kos dopo il terremoto di magnitudo 6.7 che questa notte ha colpito le isole greche del Sud-Est del Mar Egeo, in piena stagione turistica. Il sisma è stato avvertito chiaramente anche in Turchia dove, nella celebre località turistica di Bodrum sono rimaste ferite circa 80 persone, mentre a Kos i feriti sono 120, secondo i primi bilanci. I cinque più gravi sono stati trasportati e ricoverati all’ospedale di Heraklion a Creta. La televisione turca NTV ha riferito anche di un mini tsunami causato dal sisma al largo della costa di Bodrum, da dove peraltro è partita una nave inviata dalle autorità di Ankara per recuperare i propri cittadini che volessero lasciare l’isola greca. Le due vittime – rispettivamente di 27 e 39 anni – sono state trovate in strada, investite forse dal muro di un bar che è crollato o dai sassi caduti da una casa situata vicino al locale. Il terremoto ha colpito in piena notte, ma il centro di Kos d’estate è animato fino alle ore piccole. E ora siamo in piena stagione turistica, con l’85% delle strutture di accoglienza piene (su 100mila posti complessivi), secondo i dati forniti da una fonte di polizia.
Dopo il panico subito per la fortissima scossa, stamattina “la gente era inquieta, ma la calma sta progressivamente tornando”. Un fotografo dell’agenzia Afp ha riportato tuttavia la notizia di molti turisti che verso le 9 affollavano l’aeroporto locale, decisi a lasciare l’isola. Il traffico portuale nel frattempo è stato interrotto a causa di un “affossamento” di parte della struttura e i turisti in arrivo via nave a Kos vengono dirottati verso Kalimnos (Calino), altra isola del Dodecaneso. Il portavoce del governo greco, Dimitris Tzanakopoulos, ha dichiarato che “la situazione sull’isola sembra perfettamente sotto controllo e c’è il ritorno alla normalità”. Non ci sono stati “danni maggiori alle abitazioni e agli immobili”, ha aggiunto.
L’istituto geologico americano ha localizzato l’epicentro a circa 10,3 chilometri a Sud della città turca di Bodrum e a 16,2 chilometri a Est dell’isola greca di Kos, a 10 chilometri di profondità. Secondo i sismologi, le repliche e le scosse di assestamento potranno durare alcune settimane. “L’arcipelago del Dodecaneso, dove si trovano Rodi e Kos, è altamente sismico. Nel 1933 un forte sisma a Kos fece 200 morti”, ricorda il sismologo Gerassimos Papadopoulos, sottolineando che il quadro odierno è fortunatamente del tutto diverso. Un altro terremoto, ben più devastante, ha colpito la regione di Marmara nel Nord Est turco nel 1999, facendo oltre 17mila morti.
Il ministero degli Esteri svedese ha confermato che un connazionale è tra le vittime del terremoto che ha colpito l’isola greca di KOS. Si tratta di un 20enne proveniente dalla Svezia centrale e la famiglia è stata informata, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Rasmus Eljanskog ha detto alla Dpa. Anche tra i feriti ci sono cittadini svedesi, ma Eljanskog non ha fornito dettagli sulla natura delle lesioni. L’ambasciata svedese ad Atene e il consolato generale di Istanbul sono in contatto con le autorità locali.
Sette ragazzi reatini si trovano sull’isola di KOS, colpita dal violento terremoto. A quanto si apprende dal Comune di Rieti, in costante contatto con la prefettura, i ragazzi stanno bene e si trovano bloccati in aeroporto in attesa di poter ripartire. I giovani, che si trovano in vacanza sull’isola dopo l’esame di maturità, hanno lasciato il residence in cui si trovavano e aspettano ora di poter rientrare in Italia.
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