
Vile agguato di stampo fascista ieri sera nella città di Cremona. Al termine del derby di Lega Pro tra la Cremonese e il Mantova, una formazione legata al centro sociale Dordoni è stata aggredita da una sessantina di ultras appartenenti all’estrema destra e a Casa Pound. Negli scontri che ne sono seguiti è rimasto gravemente ferito un 49enne legato al centro sociale. Secondo la Polizia si è trattato di un agguato politico che non ha niente a che vedere col mondo del calcio. Secondo i testimoni, l’uomo è stato percosso ripetutamente a colpi di spranga e preso a calci sulla testa. All’arrivo dell’ambulanza del 118 aveva già perso conoscenza. Al momento è ricoverato all’ospedale Maggiore cittadino in prognosi riservata. Negli scontri sono rimaste ferite altre quattro persone. “Assistiamo ad un ennesimo vergognoso attacco di stampo fascista” – dichiara Riccardo Laterza, Portavoce nazionale della Rete della Conoscenza – “ai danni di attivisti quotidianamente impegnati sul territorio per un necessario cambiamento in nome di chi subisce gli effetti della crisi. Passano i decenni, ma la natura degli attacchi fascisti resta la stessa: brutale squadrismo atto ad intimidire le esperienze politiche e sociali che stanno dalla parte degli oppressi”. “Esprimiamo la nostra massima solidarietà” – prosegue Alberto Campailla, Portavoce nazionale di Link – Coordinamento Universitario – “ai compagni del Dordoni e ci uniamo a tutte le voci che hanno dimostrato la loro vicinanza ad Enrico, ridotto in pericolo di vita . Serve innanzitutto che sia fatta chiarezza su quanto accaduto, a partire dalla carica di alleggerimento che secondo le ricostruzioni è stata esercitata dalla celere sugli attivisti del centro sociale, consentendo agli aggressori di allontanarsi: il Ministero dell’Interno deve rispondere pubblicamente sui fatti”. “Come in altre occasioni, non ci facciamo intimorire” – continua Danilo Lampis, Coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – “e ci impegniamo per una solidarietà attiva che nelle scuole, negli atenei e nelle nostre città si opponga all’avanzata culturale e politica delle nuove destre xenofobe e neofasciste. Anche le istituzioni devono giocare il proprio ruolo: chiediamo la chiusura immediata delle organizzazioni neofasciste del Paese”. “La risposta sarà immediata” – concludono nella nota gli studenti della Rete della Conoscenza – “in tante città, da Torino a Bologna, da Brescia a Pisa, si terranno presidi di solidarietà e iniziative antifascista di mobilitazione territoriale. E’ il primo passo verso la manifestazione nazionale antifascista lanciata oggi dall’assemblea al Dordoni per il 24 gennaio a Cremona: ora e sempre antifascisti”