
I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, in prosecuzione dell’attività svolta il 2 dicembre scorso insieme al Ros dell’Arma dei Carabinieri, hanno eseguito il sequestro di altre due società cooperative riconducibili a Salvatore Buzzi
Il nuovo provvedimento di sequestro, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione a seguito di richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma ed eseguito da parte del Nucleo di Polizia Tributaria, riguarda le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale, ivi comprese le disponibilità finanziarie di due Coop. Le due società, di fatto erano nella piena disponibilità di Salvatore Buzzi, e amministrate da soggetti anch’essi indagati nell’ambito dell’operazione Mondo di mezzo ovvero da soggetti che facevano parte del consiglio di amministrazione delle società già sequestrate dalle Fiamme Gialle alcuni giorni fa. Due come detto, le Coop messe sotto sequestro: la Società Cooperativa 29 giugno Servizi che ha un giro d’affari annuo di circa 9 milioni di euro e conta circa 267 dipendenti, e la cooperativa Formula Sociale che ha un volume d’affari di oltre 6 milioni di euro e impiega 131 addetti.
Sono in corso approfondimenti in relazione agli appalti vinti dalle citate società- Contemporaneamente, sempre nella mattinata di giovedì il Ros ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di Rocco Rotolo e Salvatore Rugiero, entrambi indagati per associazione di tipo mafioso nell’ambito dell’operazione “Mondo di Mezzo”. Contestualmente un ulteriore soggetto, indagato a piede libero e destinatario di informazione di garanzia, è stato sottoposto a perquisizione locale e personale. Gli interventi sono stati eseguiti nelle province di Roma, Latina e Vibo Valentia.
Le indagini hanno documentato come gli indagati, organici all’organizzazione denominata Mafia Capitale, abbiano assicurato il collegamento tra alcune cooperative gestite da Salvatore Buzzi, sotto il controllo di Massimo Carminati, e la cosca Mancusodi Limbadi (VV), consorteria di matrice ‘ndranghetista egemone nel vibonese. In tale ambito sono emersi gli interessi comuni dei due sodalizi mafiosi ed in particolare come, dal luglio 2014, Buzzi, con l’assenso di Carminati, avesse affidato la gestione dell’appalto per la pulizia del mercato Esquilino di Roma a Giovanni Campennì, imprenditore di riferimento della citata cosca, mediante la creazione di una Onlus denominata Cooperativa Santo Stefano. Al riguardo, l’attività di indagine ha documentato come già nel 2009 Rotolo e Ruggiero si fossero recati in Calabria, su richiesta di Buzzi, allo scopo di accreditarsi con la cosca Mancuso, tramite esponenti della cosca Piromalli, in relazione all’esigenza di ricollocare gli immigrati in esubero presso il Cpt di Crotone. Gli elementi raccolti dalle indagini hanno quindi documentato come Ruggiero e Rotolo abbiano fornito uno stabile contributo alle attività di Mafia Capitale, avvalendosi dei rapporti privilegiati instaurati con qualificati esponenti della ‘ndrangheta, in un rapporto sinallagmatico tra le due organizzazioni mafiose che, a fronte della protezione offerta in Calabria alle cooperative controllate da Mafia Capitale, ha consentito l’inserimento della cosca Mancuso, rappresentata da Campennì, nella gestione dell’appalto pubblico in Roma.
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