Tari, maxi sconto per le case al mare: pagare la tassa sarà una passeggiata | Ti basta fare questa dichiarazione
Considerevole sconto per le case al mare per quanto riguarda la Tari: ecco come pagare la tassa.
In merito alla Tari è possibile riuscire ad ottenere uno sconto sulla seconda casa fino ad una percentuale del 30%.
Ciò quando la seconda casa in questione viene utilizzata soltanto in determinati periodi dell’anno come ad esempio quello delle vacanze.
Parlando in generale, la Tari si applica allo stesso modo sia sulla prima che sulla seconda casa, in quanto anche quest’ultimo arriva ovviamente a produrre rifiuti.
Nei casi in cui l’abitazione venga però abitata solo per archi di tempo limitati è possibile richiedere questo tipo di sconto, un’opzione che era stata portata avanti già dalla Commissione Tributaria di Massa Carrara che ha ritenuto ingiusto far pagare ai non residenti la stessa Tari dei cittadini residenti.
Tari: lo sconto del 30% sulla casa vacanze
Per la Commissione Tributaria di Massa Carrara la Tari sulla seconda casa deve essere calcolata prendendo in considerazione la quantità di rifiuti che viene prodotta, e a stabilire ciò è stata nello specifico la sentenza n. 182/1/17. Tutto parte però più in generale dalla direttiva dell’UE n. 2008/98/CE, che va a rifarsi all’espressione “chi inquina paga“.
Di conseguenza, la Tari sulla seconda casa per un cittadino che non si ritrova a risiedere lì dovrà essere sostanzialmente rivisitata e ridotta. A contare è solo e soltanto la quantità di rifiuti che viene prodotta dai diretti interessati nel corso dei mesi o del periodo di permanenza all’interno dell’abitazione, e al riguardo vi è anche un caso specifico di un ricorso da parte di un contribuente per l’importo troppo alto della Tari: alla fine il diretto interessato ha ottenuto dalla Commissione uno sconto del 30% sulla tassa da dover pagare.
Tari: come dimostrare che la casa per le vacanze è disabitata
La riduzione o anche la totale esenzione dalla Tari per quanto riguarda la seconda casa non abitata viene però riconosciuta solo in seguito all’accertamento del fatto che l’abitazione in questione sia effettivamente disabitata. Il contribuente di cui poco sopra ha ottenuto lo sconto del 30% sulla sua seconda casa solo dopo aver dimostrato di aver abitato al suo interno per pochi mesi.
Quando ci si ritrova a dover pagare la Tari anche sulla seconda casa con gli stessi importi dei cittadini residenti si può dunque agire cercando di dimostrare concretamente che all’interno dell’abitazione non sono attive le utenze riguardanti la luce, l’acqua e il gas o anche di mostrare come effettivamente la casa in questione non sia minimamente arredata.