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Shopping online ora diventa inaccessibile, arriva una nuova tassa sulle spalle dei consumatori | Costerà tutto molto di più

Shopping online - fonte_ depositphotos - jobsnews.it
Shopping online – fonte_ depositphotos – jobsnews.it

Sulle spalle dei consumatori arriva una nuova tassa che potrebbe rendere inaccettabile lo shopping online. Il costo sarà di gran lunga maggiore rispetto a quello che fino ad oggi si pagava. 

Sono ormai molti anni che lo shopping online è entrato nella vita degli italiani e sembra non aver nessuna intenzione di uscirne. Inizialmente visto con non poca diffidenza, ci è voluto del tempo affinché i consumatori si fidassero degli acquisti che si fanno sulle pagine internet. Fare amicizia con gli e-commerce non è stato affatto semplice per i cari consumatori.

La vera paura di tutti era quella di essere vittime di una qualunque tipologia di truffa, che potesse togliere una somma non indifferente di denaro dal conto corrente. Questo è il motivo per cui, in un primo momento, gli e-commerce che hanno avuto maggior successo erano quelli che permettevano il pagamento alla consegna, modalità ormai, sparita quasi del tutto. Poi però, le cose sembrano essere cambiate.

Complice anche la pandemia Covid e il lockdown, i cittadini italiani hanno iniziato a fare un largo utilizzo dello shopping online, comprendendone anche l’utilità e la semplicità di utilizzo. Insomma, in pochi click è possibile avere tutto a casa in maniera molto semplice. Il tutto con un notevole risparmio economico, dato dalla possibilità di confrontare i costi di diversi negozi.

Ma se comprare online non fosse più così conveniente per via di un’importante modifica che si sta verificando proprio in queste settimane?

La nuova tassa che manda tutti al tappeto

A dover temere sono soprattutto le multinazionali con un fatturato piuttosto elevato. Il nuovo spauracchio per questa tipologia di attività si chiama Global minimum ta e si tratta di una nuova imposta minima del 15% che potrà essere applicata a tutte le multinazionali che hanno un fatturato minimo di 75 milioni di dollari. Tale tassa è stata introdotta a seguito dell’accordo stipulato nel 2021 da 13 Paesi, che mira a contrastare quella che si può definire concorrenza fiscale.

Quest’ultima ha portato molte aziende a portare la loro sede in paesi in cui la tassazione appare migliore, esattamente come ha fatto Amazon che ha spostato la sua sede a Lussemburgo e Apple in Irlanda.

Amazon - fonte_ depositphotos - jobsnews.it
Amazon – fonte_ depositphotos – jobsnews.it

La nuova tassa graverà sulle multinazionali dello shopping online

Amazon, come gli altri colossi dello shopping online potranno risentirne e non poco di questa nuova tassa. Il motivo è presto spiegato, fino a quest’anno esse venivano tassate solo in base a quelle che sono le aliquote del paese in cui hanno sede. Invece questa nuova legge permette agli stati in cui procedono alla vendita di tassare a loro volta.

Il tutto potrebbe quindi portare a un netto aumento dei costi dei prodotti, inficiando a tutti gli effetti, la convenienza dello shopping online.