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Conto corrente bloccato, la banca può farlo davvero: ecco come sapere se i tuoi soldi sono a rischio

Ragazza disperata in un bar che ha scoperto di avere il conto corrente bloccato
Ragazza disperata in un bar che ha scoperto di avere il conto corrente bloccato – JobsNews.it

Se hai il conto bloccato non disperare. Ecco come scoprire se hai perso tutti i tuoi preziosi risparmi conservati meticolosamente.

Si pensa che il conto corrente sia un qualcosa che abbia origini recenti ma questo è un grave errore di valutazione. Infatti, l’uso di ciò ha una storia veramente molto antica e dobbiamo arrivare addirittura nel XVII secolo.

Il primo esempio di sistema bancario simile a quello che oggi noi intendiamo in riferimento ai conti correnti si può rintracciare proprio nei Paesi Bassi. La banca fondata ad Amsterdam nel 1609 è considerata una delle prime banche centrali del nostro pianeta.

Questa forniva proprio un luogo adatto per la conservazione del denaro offrendo servizi di trasferimento di fondi. Dopo qualche anno si sviluppò proprio il concetto del conto corrente in Inghilterra dove, nel 1660 Samuel Pepys, un funzionario pubblico, utilizzava un libro presso il suo orologiaio, William Morris.

Invece di portare con sé quindi del denaro contante, ogni volta che doveva pagare, depositava il suo denaro presso di lui dandogli delle istruzioni scritte per trasferire somme ad altre persone. Dopo qualche anno venne fondata la Banca d’Inghilterra, precisamente nel 1694 che contribuì alla crescita del sistema bancario e dei conti correnti. E invece in Italia?

La diffusione del conto corrente in Italia

La storia di tale uso ha un’origine più recente. Basti pensare alla fondazione della Banca d’Italia nel 1893 che è stata importante per lo sviluppo del sistema finanziario del nostro Paese. Nel XIX secolo furono davvero tante le banche regionali e locali che offrivano servizi bancari fra cui proprio i conti correnti.

Questo sistema bancario però rimase frammentato fino a quando non fu istituita la Banca d’Italia come banca centrale nazionale. Il consolidamento e lo sviluppo di tale sistema hanno poi portato ad una maggiore diffusione dell’uso di questi conti correnti tra la popolazione e le imprese.

Uomo disperato con la mano destra sulla fronte
Uomo disperato con la mano destra sulla fronte – JobsNews.it

Tra titoli di Stato e Vivi Banca

Oggi vengono utilizzati soprattutto come tra gli strumenti finanziari più diffusi utilizzati nel nostro Paese. Gli italiani, infatti, aprono i conti correnti per gestire tutte le loro finanze quotidiane per ricevere stipendi e anche per effettuare pagamenti online.

C’è da dire, però, che sì sì hanno dei soldi da investire per sei mesi, ci sarebbe l’opportunità di rifarsi ad un titolo di Stato ovvero il BOT con scadenza sei mesi o un BTP con vita residua di sei mesi. Ma se si vuole trovare un’alternativa ai titoli di Stato, per investimenti che sono al di sotto dei 100.000 €, è giusto dire che il rendimento più alto lo offriva proprio Vivi Banca.