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TFR, non tutti potranno averlo subito: alcuni lavoratori dovranno aspettare | Queste date devi segnarle assolutamente sul calendario

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Quando incassi il Tfr? www.JobsNews.it

Come sono cambiati i tempi di pagamento del TFR: le differenze tra settore pubblico e privato, e le decisioni della Corte Costituzionale.

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) rappresenta un elemento cruciale per i lavoratori in procinto di concludere il proprio rapporto di lavoro: quando si smette di lavorare, qualunque sia la causa, ci si ritrova senza un’entrata costante e quindi i tempi in cui sia possibile incassare la liquidazione costituiscono una questione essenziale.

Le tempistiche di pagamento della cosiddetta “buonauscita” variano considerevolmente a seconda del settore d’impiego e, ancor di più, tra chi lavora nel pubblico e chi nel privato.

Il settore privato gode di procedure più immediate, regolate dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (Ccnl), che stabiliscono i termini per il datore di lavoro nel liquidare il TFR, diritto che persiste indipendentemente dalle circostanze che portano alla fine del rapporto.

I tempi di pagamento della liquidazione sono, comunque, quasi sempre frutto di una mediazione diretta tra lavoratore e datore di lavoro. Tuttavia, esistono eccezioni, come la possibilità di trasferire il TFR a un fondo pensione complementare o l’obbligo per aziende con almeno 50 dipendenti di versare le quote TFR al Fondo Tesoreria dell’Inps. Queste specifiche condizioni delineano il quadro generale entro cui il datore di lavoro deve adempiere agli obblighi di pagamento, garantendo al dipendente la liquidazione del TFR al termine del rapporto di lavoro.

Tempi di liquidazione del TFR nel 2023

In linea di massima, comunque, ci si rifà ai Ccnl: quelli di Commercio e Artigianato impongono un termine di liquidazione entro il 45° giorno dalla cessazione del rapporto, mentre il Ccnl Terziario stabilisce un pagamento entro 30 giorni: decorsi invano i termine previsti, il lavoratore può richiedere interessi e rivalutazione monetaria.

Tutta un’altra storia, invece, per il pubblico impiego. Nel 2023, infatti, le tempistiche di liquidazione del TFR per i dipendenti pubblici sono più prolungate rispetto al settore privato, variando in base alle circostanze della cessazione del rapporto.

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Soldi al sicuro, ma incassi lunghi – www.JobsNews.it

La Corte Costituzionale in favore dei lavoratori del pubblico impiego

Ad esempio, in caso di inabilità o decesso, il TFR viene erogato entro 105 giorni, mentre per dimissioni volontarie è previsto un periodo di attesa di 24 mesi. Le modalità di pagamento nel settore pubblico sono definite in base all’importo della liquidazione: in un’unica soluzione per importi inferiori a 50.000 euro, in due rate annuali per cifre tra 50.000 e 100.000 euro e, infine, tre rate per importi superiori a 100.000 euro.

Per chi desiderasse accelerare i tempi di incasso del TFR, esistono opzioni come l’anticipazione dall’Inps o da banche aderenti al decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019. Con la sentenza n. 130 del 2023 , la Corte Costituzionale ha evidenziato, però, criticità nella normativa attuale, sollevando l’aspettativa di interventi governativi per ridurre i tempi di pagamento del TFR ai lavoratori della pubblica amministrazione.