
‘Sabato nero’ a Milano e a Prato con due diverse manifestazioni a cui hanno partecipato militanti di Casa Pound e di altre associazioni di estrema destra. Al Cimitero Monumentale del capoluogo lombardo, alcune centinaia di nostalgici del fascismo hanno celebrato i cento anni dalla fondazione dei Fasci di combattimento. Prima del loro arrivo si è tenuta, sempre davanti al Cimitero monumentale, la manifestazione antifascista promossa dall’Anpi a cui hanno partecipato centinaia di cittadini che, davanti al Monumento al Deportato, hanno reso omaggio alle vittime del nazifascismo. “Riteniamo grave la decisone di prefettura e questura di permettere questo pellegrinaggio di reduci”, ha commentato il presidente di Anpi Milano, Roberto Cenati. I militanti di estrema destra, appartenenti anche alle sigle di Lealtà e azione e Forza Nuova, hanno poi celebrato la nascita dei Fasci di combattimento davanti al monumento eretto sopra la cripta voluta da Mussolini al Monumentale e da lui inaugurata nel 1925. Prima dell’inizio della celebrazione, gli organizzatori hanno chiesto a tutti di astenersi dal saluto romano per evitare di incorrere in denunce e così è stato. La zona del cimitero era presidiata dalle forze dell’ordine, i due gruppi non sono mai entrati in contatto e non c’è stato alcun momento di tensione. Il sabato dell’ultradestra in città si è poi concluso con un un concerto che è iniziato provocatoriamente alle ore 19 e 19. La Milano antifascista ha portato la sua testimonianza anche in piazza San Sepolcro, a due passi dal Duomo, dove proprio il 23 marzo 1919 Benito Mussolini ha dato vita ai Fasci di combattimento e al fascismo. Una maratona di letture storiche sulla nascita del regime si è tenuta in una piazza transennata e presidiata dalle forze dell’ordine.
A Prato un centinaio di fascisti antisemiti di Forza Nuova. Bella invece la contromanifestazione democratica e antifascista di Anpi, sindacati e movimenti democratici
Anche Prato ha vissuto il suo sabato nero con la manifestazione promossa da Forza Nuova ‘contro l’immigrazione’, che poi per decisione della questura è diventata un presidio con circa cento persone. I commercianti della città però intanto avevano già deciso di chiudere i negozi dove sarebbe dovuto passare il corteo di estrema destra, e qualcuno ha anche rinforzato le vetrine con protezioni in legno. Cori “ebreo, ebreo” sono stati gridati dai manifestanti all’indirizzo di Gad Lerner. “Penso che sia stato un errore, rispetto alle reazioni che ha avuto la città, consentire la manifestazione”, ha commentato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha partecipato alla manifestazione antifascista promossa in città. “Oggi in Italia si respira un clima di sdoganamento del fascismo, facilitato anche dalle dichiarazioni di autorevoli ministri che sobillano l’odio e la violenza verbale”, ha detto il vicepresidente di Anpi, Gianfranco Pagliarulo, intervenendo alla contromanifestazione organizzata dai Comitati ‘Prato città aperta, solidale e antifascista’ e dalle organizzazioni sindacali. “L’ultima provocazione è l’autorizzazione data a Forza Nuova a manifestare in occasione del centenario della fondazione dei fasci di combattimento”, ha proseguito Pagliarulo. “La nostra intenzione è di procedere in sede legale contro Fn e contro chi ha concesso loro la facoltà di essere oggi in piazza del Mercato nuovo”.
Un fatto inaudito e violento, la schedatura dei giornalisti. La protesta del sindacato toscano
“Informata che ai giornalisti impegnati nei servizi sulla manifestazione di Forza Nuova a Prato sono stati fotografati i tesserini”, l’Associazione Stampa Toscana, sindacato unico e unitario dei giornalisti, “si rivolge al signor prefetto e al signor questore di Prato per conoscere i motivi di tale, inusuale procedura”. “Il fatto che sia riprodotta, e quindi conservata, la tessera professionale desta quantomeno delle perplessità e può aprire la strada a supporre che possa trattarsi di una schedatura”, si legge in una nota dell’Ast.
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