Milano. 73 anni dopo l’eccidio dei 15 partigiani a Piazzale Loreto, Anpi, Cgil, i sindaci e le associazioni democratiche esprimono preoccupazione per il nuovo fascismo del XXI secolo

Milano. 73 anni dopo l’eccidio dei 15 partigiani a Piazzale Loreto, Anpi, Cgil, i sindaci e le associazioni democratiche esprimono preoccupazione per il nuovo fascismo del XXI secolo

In circa trecento, amministratori con la fascia tricolore, ex partigiani e loro parenti con il fazzoletto dell’Anpi e semplici cittadini hanno celebrato stamani ai piedi della stele dedicata ai quindici martiri il 73esimo anniversario dell’eccidio di piazzale Loreto. Dietro gli stendardi del Comune di Milano, della Città metropolitana e della Regione, quelli dei Comuni dei martiri partigiani, da Vimodrone, ad Albino, a Cusano Milanino, a Settimo milanese, e le bandiere di Anpi, Cgil e partito comunista. Roberto Cenati, presidente milanese di Anpi, ha parlato di “preoccupazioni” per un “salto di qualità” del neofascismo a Milano, ha ringraziato l’amministrazione per la decisione di intitolare una piazza a Giovanni Pesce e rinnovato l’appello di Anpi per la riqualificazione della Loggia dei Mercanti, dove sono le targhe dei Caduti milanesi per la libertà.

“Questo luogo importante per Milano ha visto nascere la libertà e la democrazia – ha commentato il sindaco Giuseppe Sala –, quei valori che noi oggi siamo qua a difendere. Sono il primo ogni giorno a cercare di sottolineare i valori di Milano e quello dell’antifascismo non è secondario e rinunciabile, ma anzi superiore a tutti gli altri. Lo dico a chi cerca di minare con alcuni gesti questa condizione, noi ci siamo e ci saremo e il sindaco ci sarà sempre a manifestare il credo antifascista. Sui valori che permeano la nostra democrazia noi non faremo un passo indietro”.

La richiesta di archiviazione della Procura di Milano per i dieci militanti di Casa Pound e Lealtà ed azione, indagati per manifestazione fascista e manifestazione non autorizzata, è “stata una grande sorpresa” e “non capisco perché la decisione sia andata in quel senso, essendoci stati tutti gli elementi per definire una chiara apologia del fascismo e identificare le persone. Quindi sono con l’Anpi al 100 per cento”, ha detto ancora il sindaco di Milano, a margine della cerimonia per la celebrazione del 73esimo anniversario dell’eccidio di Piazzale Loreto. Lo scorso 29 aprile centinaia di estremisti di destra si sono schierati al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano, salutando con il braccio teso i caduti della Repubblica sociale italiana. “Obiettivamente è stato un segno veramente terribile per la nostra città”, ha ricordato Sala. “Rispetto le altre istituzioni – ha aggiunto – ma mi sembra una cosa difficile da capire e da spiegare alle persone per bene come queste, che sono qua oggi. Come facciamo a spiegare loro – ha aggiunto – perché non si perseguono persone che con questa sfrontatezza manifestano una ideologia che il Paese ha condannato?”. A chi gli ha chiesto se è difficile essere un sindaco antifascista, Sala ha replicato: “Non è difficile ma bisogna sentirlo dentro. Non sono una persona che drammatizza ma i pericoli ci sono e si vedono. Bisogna essere molto attenti ogni giorno e farsi forza. Da quando sono sindaco – ha aggiunto – queste cose le sento ancora di più e le sento crescere: è un patrimonio che mi porto appresso”.

“In tante e tanti oggi a Milano, in Piazzale Loreto, a 73 anni dall’eccidio per dire no al fascismo vecchio e nuovo”, afferma la Cgil Lombardia in un tweet.

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