
Giusta l’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Ma più che una assoluzione nei confronti dei due giovani è una vera e propria stroncatura delle indagini. La Suprema Corte parla di ‘colpevoli omissioni’ e ‘amnesie investigative’ e sulla base di quanto portato a processo era decisamente ‘impossibile pronunciarsi sia sulla loro colpevolezza, quanto sulla loro innocenza’.
“L’assoluta mancanza di tracce biologiche a loro riferibili – si legge nelle motivazioni della Sentenza rese note nel tardo pomeriggio di lunedì – nella stanza dell’omicidio o sul corpo della vittima, ove invece sono state rinvenute numerose tracce riferibili a Guede, è un dato di assoluta pregnanza. È incontrovertibile – proseguono i giudici – l’impossibilità che sulla scena dell’omicidio non fossero residuate tracce riferibili agli odierni ricorrenti (e il riferimento è ad Amanda e Raffaele), in caso di partecipazione all’uccisione della Kercher. Nessuna traccia ad essi imputabile è stata, in particolare, rinvenuta sulla felpa indossata dalla vittima al momento dell’aggressione né sulla sottostante maglietta, come avrebbe dovuto essere in caso di partecipazione all’azione omicidiaria”.
Dunque, a meno di altre novità di natura giuridica o giudiziaria, questo clamoroso caso di cronaca nera è definitivamente chiuso, chiuso come tanti altri, senza l’assoluta certezza che giustizia sia stata fatta. E probabilmente di questo ne sono certi anche i giudici della Suprema Corte.
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