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Bonifico SEPA, se compili male questo campo attiri l’ira del Fisco: evita i controlli e le multe con un semplice gesto

La causale nel bonifico - Depositphotos - JobsNews.it
La causale nel bonifico – Depositphotos – JobsNews.it

Quando si compila il bonifico SEPA occorre fare enorme attenzione ad un campo in particolare.

Quando si va a compilare un bonifico vi è un campo che non è obbligatorio compilare.

Si sta parlando per la precisione della causale. Questa, come detto, non è obbligatoria all’interno di un bonifico, ma il non inserirla può comunque portare a diversi problemi.

Per questo motivo è consigliabile in tutti i casi inserirla al momento della compilazione di un bonifico. Il motivo consiste nel fatto che in questo modo si può tenere traccia degli spostamenti di denaro che vengono effettuati.

Ecco dunque come compilare la causale nel modo corretto evitando così di incorrere in dolorose sanzioni da parte del Fisco.

Bonifico: i dubbi sulla causale

Quando si effettua un bonifico non è obbligatorio inserire la causale. Il pagamento viene effettuato anche quando viene a mancare questo tipo di indicazione, ma nonostante ciò la causale risulta essere estremamente utile per tenere traccia di tutti i movimenti di denaro oltre che per indicare le motivazioni che si trovano dietro un determinato pagamento.

Fare una ricostruzione dei movimenti che avvengono sul proprio conto corrente è inoltre utile nel caso in cui arrivino controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate dovesse richiedere degli accertamenti in merito ad uno spostamento di denaro la mancanza di una causale potrebbe dunque rappresentare un serio problema.

La causale nel bonifico - Depositphotos - JobsNews.it
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Bonifico SEPA: l’inserimento della causale è consigliato

Nel caso in cui vengano effettuati degli accertamenti l’Agenzia delle Entrate non è comunque obbligata a credere a ciò che è stato indicato nella causale. Ad esempio, un contribuente può aver indicato nella causale di un bonifico la dicitura Regalia allo scopo di poter riuscire ad evadere gli obblighi fiscali. La causale può dunque ritorcersi contro il contribuente nel caso in cui quest’ultimo dichiari eventi a lui sfavorevoli.

Sebbene non obbligatoria, la causale rappresenta quindi un tipo di informazione che può rivelarsi estremamente utile quando si tratta di indicare al Fisco la motivazione dello spostamento di denaro. Per poter avere una reale utilità la causale deve ovviamente essere il più precisa e specifica possibile sulle cause del trasferimento di denaro. La causale può infatti in alcuni casi salvaguardare il contribuente da un accertamento fiscale: un esempio è una donazione indiretta da parte di un padre al proprio figlio per l’acquisto di una casa. Nel caso in cui il bonifico del padre sia stato fatto direttamente alla parte venditrice allora l’entrata di denaro ad un soggetto diverso da quello cui l’immobile è stato venduto sarebbe pienamente giustificata.