Smartworking obbligatorio, il Ministero dà l’ok: se sei in questa lista puoi cominciare in ogni momento
Se hai sempre sognato questa modalità di lavoro, cogli l’occasione al volo. Attenzione, però, controlla se rientri tra i fortunati.
Se fino a qualche anno fa si parlava di smartworking non si riusciva a comprendere nei dettagli di cosa si trattasse. E’ quella tipologia di lavoro agile che consente di organizzare il proprio lavoro in luoghi diversi dall’ufficio tradizionale.
I dipendenti, quindi, svolgono le proprie mansioni utilizzando tecnologie dell’informazione e della comunicazione per restare sempre connessi con il proprio luogo di lavoro. Questa pratica si è diffusa soprattutto in seguito alla pandemia da COVID-19.
Gli smart worker quindi svolgono le proprie attività da casa o anche in spazi aperti dove riescono ad avere una maggiore flessibilità nella scelta di dove dedicare il proprio tempo al proprio impiego.
Chiaramente, per poter portare avanti questa tipologia di lavoro deve esserci una tecnologia all’avanguardia. Video conferenze, chat online e sistemi di gestione dei progetti consentono infatti ai lavoratori di restare connessi collaborando a distanza.
Diminuzione dell’inquinamento
Ovviamente, l’attenzione si concentra anche sulla gestione sul controllo delle ore lavorative e sugli obiettivi da portare a termine durante l’arco della giornata. Questa tipologia di lavoro può favorire anche un migliore equilibrio sia fra la vita professionale che quella personale in modo da dare ai lavoratori uno strumento per conciliare al meglio le esigenze personali e familiari.
Sicuramente uno degli impatti positivi di questo smartworking è sicuramente il contributo netto a diminuire l’inquinamento atmosferico e il traffico nelle città. In molti Paesi, ci sono proprio dei regolamenti ben precisi che disciplinano questa tipologia di lavoro che può includere anche una vera e propria questione contrattuale, il diritto dei lavoratori e anche le normative sulla sicurezza.
Accordo tra Italia e Svizzera
C’è da dire che anche in Italia ormai sono sempre più le persone che anche per ragioni legate a motivazioni familiari, ove è concesso dal proprio luogo di lavoro, preferiscono questa modalità o comunque una mista per garantire una maggiore presenza in casa.
Negli ultimi giorni sono emerse importanti novità per quanto riguarda l’Italia e la Svizzera che finalmente hanno trovato un accordo sui frontalieri. Infatti, i due Paesi hanno modificato l’accordo del 2020 e quindi, dal prossimo anno, questa categoria di lavoratori potrà svolgere lo smartworking al 25% del proprio orario di lavoro così come è stato pubblicato alcuni giorni fa sul sito del MEF.