Assegno di inclusione, partono le truffe: se i servizi sociali ti chiamano non rispondere per nessun motivo
Partono le truffe per l’assegno di inclusione. Attenzione alla telefonata dei servizi sociali perchè potrebbe non essere veritiera.
I nostri cari italiani, orfani del Reddito di Cittadinanza, hanno fatto amicizia con quello che viene chiamato ADI. Quest’ultimo non è il buon RDC che ha dato respiro a moltissime famiglie che negli ultimi anni sono stati in grado di superare con una certa tranquillità momenti di crisi economica anche piuttosto importanti.
L’ADI offre lo stesso grande aiuto alle famiglie italiane, ma solo se rientrano in quelli che sono i requisiti imposti dalle nuove leggi scelte dal governo Meloni. Ad oggi, possono fare domanda di Assegno di Inclusione solo le famiglie con un ultra sessantenne nel nucleo, dei minori, ovvero un disabile. Ovviamente occorre anche rientrare in quelli che sono i requisiti economici.
Purtroppo, come spesso succede in Italia, qualcosa che potrebbe essere di grande aiuto per le famiglie italiane, viene utilizzato proprio contro coloro che ne hanno fatto richiesta.
Come sapranno i beneficiari, entro 120 giorni dall’accettazione della domanda, occorre essere convocati dai servizi sociali della propria città per poter controllare che non vi siano stati cambiamenti all’interno della stessa famiglia. Ma proprio su questo obbligo sono state create nuove truffe che possono portare via tutto al cittadino.
La denuncia di numerosi utenti
Nelle ultime settimane sono state molte le denunce arrivate da parte di cittadini che hanno ricevuto un SMS con cui, presunti Servizi socio culturali invitano a chiamare un certo numero di telefono, con il quale però, si viene truffati e si rischia di perdere veramente tutto.
Si tratta di una truffa che fino ad oggi ha colpito alcuni dei nuovi percettori dell‘Assegno di inclusione. Questi infatti sono maggiormente vulnerabili perchè hanno un valido motivo per attendere di essere contattati dai servizi sociali del proprio comune.
Come difendersi dalle truffe
Ma quindi come ci si difende dalle truffe? Negli ultimi anni in realtà sono state molte le truffe che sono passate attraverso linea telefonica e le email. Messaggi da dubbi e falsi enti che invitano a cliccare su un certo link e quindi indicare i propri dati personali.
Le denunce che sono arrivate alla polizia postale sono veramente moltissime e tutte sono per eventi che si basano, purtroppo, su piccole disattenzioni dei malcapitati che finiscono per fidarsi perchè credono che le comunicazioni arrivino dalla banca o da enti accreditati, che hanno bisogno della conferma dei dati. Il segreto per non cadere in trappola, è quello di non fidarsi di tali comunicazioni ed eventualmente chiedere agli uffici che sarebbero i mittenti del messaggio.