Busta paga, 1040 euro in più per i lavoratori di questa regione: il ricco premio è solo per pochi
Approvata una misura retroattiva economicamente incentivante per una categoria fondamentale di lavoratori. Scopriamo di cosa si tratta.
Ammontano a 9 milioni di euro i fondi stanziati da una regione del centro Italia per incentivare la presenza di lavoratori cardine del servizio pubblico.
Si tratta di una somma importante, che consentirà di riconoscere, retroattivamente a partire dal maggio dello scorso anno, cifre rilevanti per una determinata categoria di lavoratori. Lavoratori che, negli ultimi anni, sono stati protagonisti di un fenomeno preoccupante, quello delle dimissioni volontarie di massa. Fenomeno acuitosi a partire dal 2020, anno della pandemia.
Ma chi sono questi fortunati lavoratori, i quali riceveranno incentivi a partire da 340 €, per arrivare sino a 1.040 €, a seconde delle ore lavorate? Stiamo parlando di una delle più acclamate categorie di lavoratori durante il buio periodo del Covid, ovverosia i medici di pronto soccorso.
Dopo la gratificazione – solo a parole, peraltro – emersa durante la pandemia, i medici di pronto soccorso hanno vissuto un periodo piuttosto duro, fatto di turni di lavoro massacranti e – in certi casi – anche di attacchi violenti da parte sia di utenti “accaldati” sia di schiere di facinorosi “no-vax“. Una situazione che, come accennavamo, li ha portati in buona parte a dimettersi volontariamente.
Incentivi per i medici di pronto soccorso
Ciò ha prodotto, inevitabilmente, un calo dei livelli essenziali di assistenza in certe zone del nostro paese ed una regione italiana ha a tal proposito strutturato un piano preciso di incentivazione, al fine di gratificare i professionisti più zelanti.
I compensi aggiuntivi, come accennato, partono da 340 € per 65 ore mensili, con almeno un turno notturno e/o festivo, e arrivano sino a 1.040 €, se le ore sono 150 e i turni notturni/festivi assommano a cinque. In tal modo, questo quantomeno è l’obbiettivo, si riuscirà a migliorare il servizio di continuità assistenziale.
L’accordo della regione Lazio
La regione italiana che ha approvato l’accordo, come proroga delle prestazioni aggiuntive per i medici della disciplina d’emergenza e urgenza operanti nei pronto soccorso ospedalieri, è il Lazio. A siglare l’intesa, la Direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria regionale e le organizzazioni sindacali.
A commentare l’evento, è l’Assessore regionale al Personale, alla Sicurezza Urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all’Università, Luisa Regimenti: “La Giunta Rocca sta lavorando per riconoscere il grande lavoro che viene svolto, spesso in condizioni non semplici, dai medici di pronto soccorso e per fermare la crisi di vocazione che sta colpendo questo settore.“