SSN, più di un anno per una visita: gli italiani costretti a fare qualcosa di inaccettabile | Salute a rischio
Curarsi nel pubblico è diventato veramente difficile: un’analisi aggiornata dell’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali).
E’ un fatto risaputo: le liste di attesa, negli ospedali pubblici, sono lunghissime. Per ottenere un appuntamento relativo ad un esame di alta diagnostica ci vogliono talvolta mesi ed è quindi naturale, per chi può permetterselo, virare verso la sanità privata.
Per coloro per i quali, invece, pagarsi un esame privatamente è impossibile, rinunciano del tutto alle cure mediche: in Italia, oggi, sono ben l’11% della popolazione. Ma siamo sicuri che i problemi della sanità siano tutti imputabili alla carenza di medici e all’obsolescenza o – addirittura – all’assenza di macchinari di alta diagnostica?
In altre parole: l’esplosione della sanità privata è certamente causata dall’inefficienza di quella pubblica, ma quali sono le cause di quest’ultima? Si tratta esclusivamente di una mancanza di risorse economiche a rendere il sistema inadeguato o c’è dell’altro?
Gli ultimi dati forniti da un rapporto Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) sembrano fornire quantomeno una spiegazione aggiuntiva alle difficoltà del Servizio Sanitario Nazionale. L’analisi si focalizza, per la precisione, sull’incidenza delle prestazioni libero-professionali intra moenia, ossia svolte all’interno delle strutture sanitarie pubbliche, sul totale delle prestazioni sanitarie erogate.
Il peso delle attività intra moenia
Il quadro che si presenta è quantomeno singolare. Se una legge di otto anni fa indicava, come limite di prestazioni private da erogarsi all’interno delle strutture pubbliche, al massimo la stessa quantità delle prestazioni soggette al solo ticket, la realtà mostra però una situazione ben diversa.
Sono infatti ben 16 regioni su 21 ad erogare più prestazioni private che pubbliche, in barba ai dettami di legge. A far da traino al sistema, le visite specialistiche, le quali rappresentano il 78% delle prestazioni private intra moenia, con un aumento costante negli ultimi anni, a partire dal 2020.
Più privato che pubblico nel SSN
Ciò che emerge è che, nonostante la normativa attuale preveda che laddove le liste di attesa superino i livelli stabiliti dal Ministero le prestazioni private intra moenia debbano essere sospese, si preferisca comunque di gran lunga erogare servizi libero-professionali.
Vi sono addirittura aziende ospedaliere – da Sud a Nord – nelle quali il sorpasso del privato sul pubblico ha addirittura il sapore di un doppiaggio. In Umbria, ad esempio, c’è un ospedale pubblico nel quale si fanno due volte e mezzo più visite ginecologiche private che pubbliche. In Campania, c’è un presidio nel quale l’Holter (elettrocardiogramma dinamico) “solvente” è al 140% rispetto a quello con ticket. L’elettromiografia in libera-professione, nell’ospedale veronese, batte quella pubblica 16 a 10. E l’elenco potrebbe continuare.