“Dammi 200 euro e ti faccio questo certificato”: scattano i controlli a tappeto | Attenti a questa nuova truffa
Falsi certificati in cambio di soldi: vediamo cosa hanno scoperto i Carabinieri in una recentissima indagine nel Lazio.
La questione dei falsi invalidi ha una storia lunga nel nostro Paese, e non ci stupisce perciò scoprire che è stata appena sgominata una banda di professionisti delinquenti che operavano nel Lazio, volta proprio a certificare indebitamente disabilità a chiunque, previa “mazzetta”.
Come è noto, avere un attestato che certifichi di essere invalidi civili consente diverse agevolazioni, come l’indennità di accompagnamento o l’assegno di invalidità, nonché la possibilità di essere assunti in via privilegiata, in quanto “categoria protetta”.
Per ottenere tutto questo, però, è necessario non solo averne i requisiti, ma anche affrontare una trafila burocratica sfiancante, comprese diverse visite mediche che attestino le patologie invalidanti. E non è affatto facile, pur avendo situazioni croniche che rendano di fatto inabili a lavorare normalmente, ottenere l’agognato certificato.
Sono tantissimi i “furbetti” che farebbero carte false, pur di ottenere un truffaldino attestato di invalidità. E, a quanto pare, nella provincia di Roma operava una vera e propria organizzazione criminale, dedita proprio a venire incontro a questa speciale richiesta. Per soli 150/200 €, questi professionisti della salute rilasciavano tranquillamente certificati a tutti coloro che ne avevano fatto richiesta.
Arrestati diversi professionisti
Un primo caso, probabilmente collegato alla banda scoperta recentemente, risale al 2023, quando vennero arrestati a Roma sia un ortopedico sia un infermiere in pensione, quest’ultimo responsabile di un laboratorio di analisi capitolino. Il medico incontrava i suoi “pazienti” sempre nello stesso Centro Servizi, luogo evidentemente adibito a questo particolare traffico illecito.
Questa volta, invece, a finire agli arresti sono stati bel quattro specialisti, di Roma e provincia, nonché il titolare di un Centro Servizi di Abano Laziale. Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e falsità ideologica in atto pubblico, le accuse mosse contro i medici truffaldini.
Le indagini della Procura di Velletri
A coordinare l’operazione è stata la Procura di Velletri, mentre ad agire sul campo è stato il Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Roma. I casi venuti alla luce si sono verificati tutti piuttosto recentemente, tra aprile ed ottobre di quest’anno.
Gli episodi accertati sono 22 ma, a detta degli inquirenti, i casi reali dovrebbero essere assai più numerosi, pertanto le indagini proseguono. E’ assai probabile che, al termine dell’operazione, gli specialisti coinvolti, a vario titolo, nella truffa risultino essere molti di più.