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Partita IVA, tutta la verità sul regime forfettario: bonus, maternità, limiti e vantaggi esclusivi da conoscere per il 2024

Regime forfettario
Calcolare le tasse nel 2024 – jobsnews.it

Ci sono novità per le partite Iva in regime forfettario nel 2024? Scopriamo quali adempimenti debbono obbligatoriamente essere assolti.

Il regime forfettario, per le partite Iva individuali, ha rappresentato nel 2015 sicuramente una ventata di aria fresca. Sono passati da allora quasi nove anni ed ancora questa tipologia di regime fiscale attrae moltissimi contribuenti.

Nel corso di questi anni molte cose sono cambiate, a cominciare dall’innalzamento del tetto massimo di fatturato entro il quale può essere applicato il sistema forfettario. E’ lecito chiedersi che cosa cambierà – se cambierà qualcosa – nell’anno in corso. Prima di trattare le modifiche, per certi versi rilevanti, che ci attendono nel 2024, merita effettuare una breve panoramica sulle caratteristiche di questo regime.

Il regime forfettario nasce con l’intento di semplificare gli oneri burocratici dei piccoli lavoratori autonomi, concedendo inoltre, per essi, una fiscalità più leggera. Si tratta infatti di un sistema che prevede una aliquota flat, in deroga al regime ordinario IRPEF che, a regime, è pari al 15%.

Se però l’attività è, di fatto, una start up, allora l’aliquota scende ulteriormente, per i primi cinque anni, al 5%. Si tratta certamente di un bel vantaggio economico, considerando inoltre che il regime prevede anche l’esenzione IVA.

Versare le imposte nel regime forfettario

L’IVA in fattura, dunque, non viene addebitata, né essa viene detratta sugli acquisti. Pertanto, non c’è obbligo di presentarne la relativa dichiarazione. L’unica imposta che si versa è l’IRPEF agevolata ma non su tutto ciò che si fattura. Esistono infatti degli specifici coefficienti, detti “di redditività“, distinti per tipologia di attività, che – una volta applicati al totale fatturato – ne determinano la base imponibile effettiva.

Ad esempio, il coefficiente di redditività per i professionisti è pari al 75% del fatturato, mentre quello dei commercianti è il 40%. Una differenza dovuta al fatto che – non potendo scaricare alcuna spesa tranne i contributi previdenziali obbligatori – i margini di redditività, professione per professione, sono presunti e standardizzati una volta per tutte, ed in anticipo.

Fattura elettronica obbligatoria
Giovane commerciante – jobsnews.it

Cosa cambia nel 2024

Anche per il 2024 il tetto di fatturato massimo per poter usufruire del regime fiscale agevolato rimane pari ad 85.000 €. Rimane in vigore, senza cambiamenti, anche la possibilità di accedere al congedo di maternità/paternità e a quello parentale.

Ciò che cambia da quest’anno è però la modalità di invio della fattura. Ricordiamo infatti che sino a tutto il 2023 gli autonomi in regime forfettario che risultavano guadagnare meno di 25.000 € erano dispensati dall’utilizzo della fatturazione elettronica. Un agevolazione burocratica che però, dal 2024, non sarà più concessa a nessuno: tutti quanti i forfettari, per l’ano incorso, dovranno dotarsi degli appositi programmi telematici per la fatturazione digitale.