Patrizio Paolinelli. I fumatori d’ovvio

Patrizio Paolinelli. I fumatori d’ovvio

Ci sono i fumatori d’oppio e i fumatori d’ovvio. La distinzione tra i due soggetti riguarda la legalità dell’atto: proibito l’uno, consentito l’altro. Per il resto, stesso rifugio in un mondo che non c’è, stessa personalissima fuga, stessa depressione psichica.

Che pessimista. Ma no, c’è anche un lato positivo. Quello che fa funzionare la dipendenza: il piacere. Chimico con l’oppio, relazionale con l’ovvio. Il primo piacere medicalizza, il secondo socializza. Il primo esclude, il secondo include. E i fumatori d’ovvio sono in larghissima maggioranza rispetto ai fumatori d’oppio. Una maggioranza chiassosa, che non deve nascondersi. Al contrario, ama senza ritegno la visibilità: tatuati e pirsingati, tifosi e palestrati, discotecari e così via. C’è da dire che talvolta anche agli insider ammiccano a fare gli outsider: sotto qualsiasi latitudine la movida è un mercato a cielo aperto dello spaccio di droga. Tutti sanno, tutti tollerano.

E così il fumatore d’ovvio trova un sacco di ragioni alla propria esistenza. In una parola: sopravvive. D’altra parte, nessuno chiede di nascere. Ma quando si trova al mondo nessuno vuol essere qualcuno e col mondo in qualche modo si deve misurare. Il fumatore d’ovvio è a suo modo un campione: un campione della diserzione. Col mondo preferisce non misurarsi. Eroe del paradosso, sceglie di non scegliere. Ma cosa? Quel che mondo gli offre. E anche questo è un piacere. Quantomeno evita il peso della responsabilità.

Il fumatore d’ovvio si fa piacere quel che piace. Tutto ciò che fa tendenza gli assicura la sopravvivenza. Il senso delle cose è messo in comune: diventa senso comune. Si vive così perché non si può vivere altrimenti. Ma altrimenti non si arrende. E per di più ha un terribile difetto: non muore mai. Gli puoi tagliare la testa ed ecco che dopo un po’ rispunta. Anche il fumatore d’ovvio balla sull’orlo dell’abisso. E come il fumatore d’oppio può inciampare da un momento all’altro. Ma l’ovvio prevede ogni cosa e al suo consumatore abituale offre una rete di protezione: precipitare senza fine e senza mai cadere.

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