
Domenica 3 e lunedì 4 ottobre si apriranno le urne per decidere chi guiderà un migliaio di comuni italiani. Molte le città metropolitane al voto, da Roma a Napoli, da Milano a Torino e Bologna. La sinistra è in campo ovunque per riaffermare la necessità di una svolta autentica per una nuova politica. Ne parliamo con Giuseppe Libutti, candidato a Roma nella lista Sinistra civica ecologista, che raccoglie tante energie espresse da movimenti culturali, intellettuali e politiche nella capitale.
Intanto, chi è Giuseppe Libutti?
In virtù dell’impegno profuso per la difesa della Costituzione, scaturito in occasione del Referendum Costituzionale del 2016, sono stato fondatore, insieme al vice presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena, dell’associazione “Attuare la Costituzione”, di cui ricopro attualmente la carica di vice presidente. Per l’associazione ho patrocinato numerose cause e seguito molte vertenze in difesa della Costituzione; tra queste, il ricorso contro la vendita dell’Ospedale Forlanini di Roma e contro l’art. 5 della Legge 80 del 2014 c.d. piano casa Renzi-Lupi. Molto significativo è l’impegno contro le leggi elettorali incostituzionali: ho fatto parte del team di avvocati guidati dall’Avv. Felice Besostri che hanno portato alla decisione di incostituzionalità delle leggi elettorali note come “Porcellum” ed “Italicum”. E sono stato promotore del ricorso per Conflitto di attribuzione in via principale alla Corte Costituzionale tra corpo elettorale e Parlamento.
Il tuo impegno resta ancorato alla realtà delle grandi disuguaglianze che emergono a Roma. Con quali caratteristiche?
Da anni sono attivo sullo stretto piano cittadino portando avanti battaglie, sia giudiziali sia come semplice attivista in difesa degli spazi sociali, palestre popolari, centri sociali, teatri, oggi posti sotto sgombero e soggetti a richieste economiche milionarie per effetto della deliberazione di Roma Capitale n. 140 del 2015. Sul tema sono stato autore di una pubblicazione sulla rivista di diritto delle autonomie territoriali “Diritti Regionali”. Anche questa attività è frutto della stretta collaborazione con l’associazione “Attuare la Costituzione” che ha portato sia numerose vittorie giudiziali in difesa degli spazi sociali e pubblici della città sia una visione costituzionalmente orientata dei beni comuni, attraverso l’organizzazione di numerosi dibattiti, iniziative e la pubblicazione di approfondimenti in riviste giuridiche specializzate.
Perché votare la lista Sinistra civica ecologista?
Perché è una lista che si distingue, nel nome e nei contenuti, in netta discontinuità rispetto alla giunta Raggi ma anche rispetto alle recenti giunte di centro sinistra. Discontinuità è dunque la parola chiave del nostro impegno. La nostra lista ha come figura di garanzia Roberto Gualtieri, candidato sindaco per la coalizione ma di certo affermiamo la nostra non subalternità e la nostra indipendenza dal Pd. Anzi, affermiamo il valore della nostra indipendenza e della nostra autonomia. Considero la mia attività politica come quella di un “militante-lavoratore”, di chi si batte per la difesa degli spazi pubblici, vera risorsa per Roma. Sia nella difesa sul territorio che nelle vertenze giudiziali ho portato avanti quello che ci dice la Costituzione: la difesa della funzione sociale della proprietà. Si sente molto spesso parlare di lotta alle disuguaglianze ma ci sono molte leggi che l’alimentano. Tra queste l’articolo 5 del piano casa Renzi-Lupi che impedisce di avere la residenza a chi occupa abusivamente un immobile. Ma chi accerta quando un’occupazione è abusiva? Il punto è che oggi in Italia senza una residenza i cittadini vengono privati di alcuni diritti costituzionali fondamentali: il diritto alla salute, ad esempio, il diritto all’istruzione, e tutti i diritti connessi alla residenza.
Perciò, impegno di Giuseppe Libutti è quello di coniugare la giustizia sociale con la giurisprudenza, avendo come bussola i diritti inalienabili previsti dalla Costituzione. Ma come giudichi lo stato della Giustizia nei tribunali romani? Non è quest’ultimo uno dei grandi nodi da risolvere nella capitale?
Il tema della giustizia ci interessa quando la politica rinuncia a fare il suo lavoro e lascia alle aule dei tribunali la decisione sulle sorti della città. E tra queste vi è la rinuncia da parte della giunta Raggi ad approvare un regolamento che disciplinasse il patrimonio edilizio di Roma Capitale, con il risultato di lasciare ai tribunali ogni decisione sulle assegnazioni avvenute negli scorsi anni. Ed è grave che in 5 anni la giunta non abbia posto fine a questa annosa questione. Eppure si tratta, in realtà, di spazi pubblici curati da associazioni che svolgono una importante funzione sociale, per tutti i cittadini. Dunque, a sinistra ci battiamo per riconoscere i diritti sociali e civili di tutti, affidando alla politica, e non ai soli tribunali, il compito di dare soluzione ai problemi di Roma Capitale.
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