
L’ultima parola sulle cause della morte di Viviana Parisi, la dj di 43 anni trovata morta ieri pomeriggio in una boscaglia a Caronia, in provincia di Messina, arriverà dall’autopsia. “Al momento tutte le ipotesi sono plausibili – ha affermato il procuratore di Patti, Angelo Cavallo – dall’incidente al gesto estremo”. Forze dell’ordine e vigili del fuoco, intanto, proseguono con le ricerche del piccolo Gioele, il bimbo di quattro anni scomparso assieme alla madre lunedì subito dopo un lieve incidente sull’autostrada A20 Messina-Palermo: il corpo della donna è stato ritrovato poco distante dall’autostrada. Vigili del fuoco, protezione civile e forze dell’ordine stanno setacciando tutta la zona per trovare il bambino di 4 anni di cui non si hanno più tracce. Si cercano anche testimoni. La donna ieri è stata riconosciuta solo grazie alla fede nuziale perché come riferiscono gli inquirenti il corpo era sfigurato a causa degli animali selvatici che si sono accaniti sul corpo senza vita. La donna sarebbe morta, per cause da accertare, da diversi giorni.
Il corpo della donna è stato rinvenuto in una boscaglia a circa 5-700 metri di distanza in linea d’aria da dove era stata vista l’ultima volta, cioè sull’autostrada Messina-Palermo, all’altezza della galleria Pizzo Turda, dove si era fermata la sua auto a seguito di un incidente di poco conto. Dopo il ritrovamento del corpo della madre le ricerche dei vigili del fuoco, polizia, carabinieri, forestale e protezione civile si sono concentrate sulla radura dove è stato trovato il corpo della donna, il territorio è battuto palmo a palmo anche con l’aiuto dei cani molecolari. Ad individuarlo sono stati i cinofili dei vigili del fuoco. Dall’autopsia si attendono intanto risposte sulle cause della morte di Viviana Parisi, e su quando sia avvenuta.
Il percorso fatto a piedi da Viviana Parisi, dopo aver urtato un furgone con la sua auto nella galleria lungo la Messina-Palermo e aver lasciato la vettura nella piazzola dell’autostrada qualche centinaio di metri più avanti, per arrivare fino al punto in cui è stata trovata morta, a un km e mezzo di distanza, non è difficile da compiere. La donna si sarebbe infilata tra il guard rail e la colonna portante di un cancello scendendo su un terreno accidentato. Poi dopo qualche centinaio di metri ha incontrato una strada asfaltata circondata da alberi e macchia mediterranea che avrebbe percorso sempre in discesa fino ad arrivare al punto dove è stata trovata morta vicino al pilone che regge i cavi dell’energia elettrica. Il tratto di strada si percorre in circa mezz’ora.
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