
Di nuovo in aumento nelle ultime 24 ore i contagi da Coronavirus: sono 193 rispetto ai +138 di ieri per un totale di 242.149 casi. Continua invece il calo (-647) degli attualmente positivi (malati) che scendono oggi a 13.595 di cui 71 in terapia intensiva (+1), 899 ricoverati con sintomi (-41), mentre in isolamento si registra un calo di 607 persone per un totale di 12.625. Questi i dati certificati oggi dal ministero della Salute che registra anche la metà dei decessi rispetto a ieri: sono 15 per un totale da inizio epidemia di 34.914. In aumento i tamponi fatti (+50.443) mentre i dimessi guariti sono pari a 193.640 (825 in più).
La situazione nel mondo. Usa, superati i 3 milioni di contagi, come in America Latina
I casi di coronavirus negli Stati Uniti sono oltre 3 milioni. Lo ha affermato il vice presidente Usa, Mike Pence, citando i dati forniti dall’Università Johns Hopkins. In un briefing sulla gestione dell’emergenza alla Casa Bianca, Pence ha detto che gli Usa hanno effettuato oltre 39 milioni di test, oltre 3 milioni di americani sono risultati positivi e più di 1,3 milioni sono guariti. Durante il briefing, Pence ha sottolineato che esistono situazioni critiche in alcuni Stati, in particolare Arizona, Florida e Texas. L’Università di Washington ha creato un nuovo modello scientifico per calcolare quante persone moriranno probabilmente a causa del coronavirus negli Stati Uniti fino al primo novembre, prevedendo per quella data almeno 208.255 morti, sulla base dello scenario attuale. Lo riporta l’emittente “Cnn”. Tuttavia, se il 95 per cento della popolazione statunitense indossasse una mascherina in pubblico, tale numero scenderebbe a circa 162.808, ha detto martedì l’Istituto di metrologia e valutazione della salute dell’università (Ihme). Il modello continua a prevedere un serio aumento dei decessi e dei casi a partire da metà a fine settembre e ottobre. Le proiezioni potrebbero cambiare se ci sarà un altro aumento delle infezioni tra le popolazioni a rischio. E hanno superato i tre milioni i casi di Covid-19 registrati anche in America Latina e nei Caraibi dall’inizio dell’epidemia. Di questi, secondo un rapporto stilato da Afp sulla base di dati provenienti da fonti ufficiali, più della metà riguardano il Brasile, dove il virus ha ucciso oltre 66.000 persone. I contagi confermati tra continente e Caraibi sono 3.023.813, e i decessi dovuti al coronavirus nella regione, attuale epicentro della pandemia, 139.999.
Roma, a Fiumicino “respinti” in Qatar 120 bengalesi
Dopo l’allarme per i contagi da coronavirus a Roma legati alla comunità bengalese, nessuno sbarco oggi all’aeroporto di Fiumicino per i circa 120 passeggeri del Bangladesh, atterrati in tarda mattinata con un volo da Doha della Qatar Airways: saranno respinti e ripartiranno con lo stesso aereo verso il Qatar. Gli altri passeggeri autorizzati allo sbarco – circa un centinaio, di varie nazionalità – stanno invece svolgendo i tamponi e una volta lasciato l’aeroporto dovranno osservare i 14 giorni di quarantena. Il responsabile dell’Unità di Crisi COVID-19 della Regione Lazio, l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, ha fatto sapere che “è stato attivato il 118 per l’assistenza ad una donna del Bangladesh in stato di gravidanza che verrà trasferita presso il Policlinico Gemelli. Non verrà mai meno – conclude – l’assistenza sanitaria da parte dei nostri servizi per chi ne ha bisogno”. Il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ha chiesto al governo “una direttiva molto più chiara e più stringente per regolare efficacemente gli afflussi sul nostro paese. Non vorrei che la somma di tanti piccoli e medi episodi giornalieri creasse una situazione che risulterebbe grave e potenzialmente non più controllabile. Un nuovo lockdown metterebbe definitivamente in ginocchio tutto il Paese ed è una cosa che non possiamo in alcun modo permetterci”. Domani infatti, ha ricordato Montino, a Fiumicino “è previsto l’arrivo di altri due voli dal Qatar e di uno speciale dall’India (un volo speciale di Alitalia per il rientro di connazionali, ndr) e ogni giorno, anche se siamo ben lontani dalla piena operatività dell’aeroporto, sono previsti scali aerei da paesi che hanno curve preoccupanti di contagio”.
Oms, in Africa il Covid-19 in 5 mesi ha fatto più vittime dell’Ebola
La pandemia di coronavirus ha già fatto in Africa più vittime di quante ne abbia fatte Ebola tra il 2014 e il 2016. “In meno di cinque mesi il virus si è portato via 11.959 vite, superando il bilancio di 11.308 vittime nella più grave epidemia di Ebola in Africa occidentale tra il 2014 e il 2016”, rileva una nota dell’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità, dopo che il continente ha superato la soglia dei 500.000 contagi. “Con più di un terzo dei Paesi in Africa che hanno visto raddoppiati i casi nell’ultimo mese, cresce la minaccia del Covid-19 per i fragili sistemi sanitari nel continente – ha detto Matshidiso Moeti, direttrice per l’Africa – Finora il continente ha evitato il disastro e se i Paesi continueranno a rafforzare le misure per la sanità pubblica, come i test, il tracciamento dei contatti e l’isolamento dei casi, potremo bloccare a un livello gestibile la diffusione del virus”. Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato l’esistenza di “prove emergenti” della trasmissione aerea del coronavirus, con una dichiarazione giunta dopo che 239 scienziati hanno pubblicato una lettera in cui esortavano l’agenzia a essere più disponibile riguardo alla probabilità che le persone possano contagiarsi tramite le goccioline nell’aria. “Riconosciamo che ci sono prove emergenti in questo campo, come in tutti gli altri campi riguardanti il virus Covid-19 e la pandemia e quindi crediamo che dobbiamo essere aperti nei confronti di queste prove e comprendere le sue implicazioni riguardo alle modalità di trasmissione e anche riguardo le precauzioni che devono essere prese”, ha dichiarato la dottoressa Benedetta Alleganzi, responsabile tecnico dell’Oms per la prevenzione e il controllo delle infezioni. Alleganzi ha avvertito comunque che sono ancora necessarie ulteriori ricerche sulla trasmissione del coronavirus. “Questi sono campi di ricerca che stanno davvero crescendo e per i quali stanno emergendo alcune prove ma non sono definitivi”, ha affermato. L’epidemiologa Maria Van Kerkove, da parte sua, ha detto che molti firmatari della lettera sono ingegneri a conoscenza dell’importanza della ventilazione. “Abbiamo parlato della possibilità di trasmissione per via aerea come una delle modalità di trasmissione del Covid-19, nonché delle goccioline. Abbiamo esaminato i fomiti e la trasmissione da madre a figlio. Ovviamente abbiamo anche guardato a quella dall’animale all’uomo”, ha sottolineato.
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