
Sono 289 i nuovi contagiati dal Covid-19; 6 i decessi. Lo rende noto il ministero della Salute. I casi positivi ieri erano 212, i morti 12. La Lombardia registra 46 nuovi positivi, il Veneto 42. Nel Lazio sono 34. Solo Umbria e Basilicata sono le regioni Italiane rimaste a quota zero contagi nelle ultime 24 ore. Il totale delle persone colpite dal virus in Italia sale a 246.776. Nelle ultime 24 ore le vittime sono state in Veneto (4), Piemonte (1) e Emilia Romagna (1). Il totale arriva così a 35.129. I guariti oggi sono 275 oggi contro i 163 di ieri, per un totale di 199.031. Calano anche le terapie intensive, 2 in meno, e ormai sono 38 in tutta Italia. Le persone in isolamento domiciliare sono 11.847. Infine, tamponi in aumento: 56.018 oggi contro i 48.170 di ieri.
Si abbassa l’età media dei nuovi casi di Covid-19 in molti Paesi europei, Italia inclusa
“E’ vero: nel nostro Paese facciamo più tamponi e così adesso individuiamo anche soggetti giovani e spesso asintomatici, ma bisogna dire che proprio i ragazzi rappresentano un tallone d’Achille, complice l’estate, in grado di alimentare la circolazione del virus” afferma il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco, che commentando l’allarme lanciato da Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa, punta il dito “sull’effetto estate”. “Il fatto è che, dopo il lockdown e le lunghe settimane chiusi in casa, è comprensibile il desiderio di socializzare, complice anche la stagione delle vacanze. Ma se non si rispetta il distanziamento, non si usano le mascherine quando necessario e non si è attenti all’igiene, il virus torna a circolare”, avverte il virologo. “La realtà è che molti giovani, anche in Italia, pensano che sia tutto finito, e che non serva più fare attenzione. Ma se i più giovani spesso sono asintomatici, rischiano di ‘portare in famiglia il virus’, contagiando genitori, nonni o zii. Ecco, credo che occorra trovare una chiave per spiegare ai nostri ragazzi la realtà: la situazione in Italia è molto migliorata in questi mesi, ma non è ancora il momento del ‘liberi tutti'”, conclude Pregliasco.
L’epidemiologo Lopalco: la proroga dello stato di emergenza “è una questione politica, non sanitaria”
Per quanto riguarda la sanità, infatti, non siamo più in emergenza, ma in una situazione quasi ordinaria. Anche se preoccupa quanto sta accadendo attorno a noi: Spagna, Germania, Balcani. Sono situazioni che devono ricordarci che il virus non è sparito con il caldo e dobbiamo mantenere alta la guardia. Pier Luigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa e consulente della Regione Puglia per l’emergenza Covid-19 a proposito del prolungamento dello stato di emergenza deciso dal Governo. “E’ un tema che non mi appassiona – spiega – e ammetto di non avere tutti gli elementi per giudicare cosa significhi per il governo questa proroga. E’ evidente che questa misura permette all’Esecutivo di mettere in atto misure in modo veloce. E in caso di una ripresa epidemica di intervenire rapidamente. Credo, inoltre, che siano state fatte le valutazioni del caso e che la decisione non sia stata presa a cuor leggero. Ma dal punto di vista sanitario – ribadisce – non siamo in una situazione di emergenza”. Il virus, in ogni caso, “circola ma spero che riusciremo a gestirlo in una condizione di normalità, ma servono investimenti importanti, altrimenti ci troveremo di fronte ad una seconda ondata con una nuova emergenza sanitaria”. Infine, “abbiamo l’urgenza di prepararci alla possibile seconda ondata di Covid 19. Dobbiamo fare un po’ di più per prepararci ad un aumento dei casi”.
La situazione nel mondo. Negli Usa superata la soglia dei 150mila decessi. In Spagna superata quota 1100 contagi in 24 ore
Nel mondo sono più di 660mila le persone che hanno perso la vita a causa della complicanze legate al coronavirus. E’ quanto si legge nel bilancio sulla pandemia aggiornato dalla Johns Hopkins University, spiegando che i morti confermati riconducibili al Covid-19 sono ora 660.407. In merito ai contagi sono invece 16.739.530 le persone che hanno contratto il coronavirus. Gli Stati Uniti hanno superato la soglia dei 150 mila decessi per Covid-19, secondo il database del New York Times, mentre il presidente Donald Trump è volato in Texas, tra gli Stati più colpiti dalla pandemia insieme a California, Florida e New York. Continua, intanto, ad aumentare il tasso di mortalità nel Paese: nell’ultima settimana, sono stati registrati in media circa mille decessi al giorno legati al Covid, il tasso peggiore da inizio giugno, quando il numero dei morti sembrava in calo. Al momento, i decessi sono in aumento in 24 Stati e Porto Rico. In Brasile si sono registrati altri 921 decessi legati alla pandemia di Covid-19, che portano a 88.539 il bilancio complessivo delle vittime dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Lo ha reso noto il ministero brasiliano della Sanità, aggiungendo che nelle ultime 24 ore si contano anche 40.816 nuovi casi di coronavirus, per un totale di 2.483.191. Il Brasile, considerato l’epicentro della pandemia in Sudamerica, è il secondo Paese al mondo per morti e contagi dietro gli Stati Uniti, secondo i dati diffusi dalla Johns Hopkins University. In aumento i casi di Covid-19 in Spagna: stando a quanto riferito dal ministero della Salute, nelle ultime 24 ore ne sono stati registrati altri 1.153, contro i 905 di ieri. Si tratta del dato più alto dallo scorso 1 maggio ed è la prima volta che il Paese supera quota 1.000 dall’8 maggio scorso, ha precisato El Paìs. La maggior parte dei nuovi contagi sono stati confermati nelle comunità di Aragona, Catalogna e Madrid.
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