
Torna a scendere il dato sui nuovi contagi da Covid-19 in Italia. Secondo la scheda riepilogativa del ministero della Salute i contagi sono saliti a 246.286 (+170, ieri +255), di cui 198.593 guariti (+147, ieri +126) e 35.112 morti (+5, ieri +5). Numeri confermati anche dalla Lombardia che per il quarto giorno consecutivo non registra nuovi decessi. Oggi i nuovi casi registrati sono stati 34, di cui 6 “debolmente positivi” e 3 a seguito di test sierologici; mentre i decessi dall’inizio dell’epidemia restano a quota 16.801. I pazienti Covid in terapia intensiva fanno registrare +1 (a quota 14), mentre i ricoverati -2 (137). Mentre in Veneto si registra un lieve rallentamento dei casi: oggi sono 16 i contagi, per un totale di 19.825. Ma oggi si registra un calo dei nuovi positivi in quasi tutte le regioni italiane: in Emilia Romagna sono 33 contro i 61 di ieri. Stesso trend in Piemonte: 4 nuovi casi contro i 12 di domenica. Nel Lazio si registrano 13 nuovi casi e un decesso. Di questi, otto sono casi di importazione: “Stiamo lavorando per l’ordinanza per effettuare i test ai terminal dei pullman” provenienti dai paesi a rischio, ha detto l’assessore regionale Alessio D’Amato. Unica regione in controtendenza è la Liguria, che oggi registra 24 casi di nuove positività aggiunti nell’elenco dei pazienti positivi nelle ultime 24 ore. La Regione precisa che 18 di questi casi riguardano i risultati di tamponi effettuati nel corso del mese di luglio e non sono legati al cluster di Savona.
La situazione nel mondo
La nuova pandemia di Coronavirus ha causato oltre 650 mila morti in tutto il mondo, secondo l’ultimo aggiornamento del conteggio tenuto dall’agenzia Afp sulla base di fonti ufficiali. Sono morte in totale, 650.011 persone e vi sono più di 16.323.558 casi di contagio. Il numero di morti è raddoppiato in poco più di due mesi e dal 9 luglio sono stati registrati oltre 100 mila nuovi decessi. Il Paese più colpito sono sempre gli Stati Uniti, con 4.234.140 casi positivi e 146.935 decessi, seguiti dal Brasile, con 2.419.091 contagi e 87.004 morti. Le autorità sanitarie britanniche hanno registrato 7 decessi dovuti all’epidemia di Coronavirus nelle ultime 24 ore, per un totale dall’inizio della pandemia di 45.759 morti. Stando ai dati dell’Nhs, il numero dei casi positivi accertati ha raggiunto il totale di 300.111: si tratta del nono Paese per numero di contagiati, dopo Stati Uniti, Brasile, India, Russia, Africa del Sud, Perù, Messico e Cile. Ha intanto preso il via la più grande sperimentazione mondiale per il vaccino Covid-19, sviluppato dal National Institute of Health e dall’azienda statunitense Moderna Inc. Lo studio Usa coinvolgerà 30 mila persone. Il primo candidato ha ricevuto la dose. Ancora non esistono garanzie che il vaccino sperimentale protegga efficacemente le persone dal Covid-19. Diversi altri vaccini prodotti dalla Cina e dall’Università di Oxford in Gran Bretagna all’inizio di questo mese hanno iniziato i test in Brasile e in altri Paesi colpiti duramente dalla pandemia.
Scuola: la bozza del protocollo d’intesa per l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza
Test sierologici a tappeto per il personale docente e non docente prima dell’inizio delle lezioni. Per gli studenti, test a campione, gratuiti e su base volontaria. Un medico specialista di sorveglianza in ogni istituto, un tavolo permanente tra il ministero dell’Istruzione, il ministero della Salute e i sindacati di riferimento. Sono alcuni dei punti contenuti nella bozza del protocollo d’intesa per l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza, in discussione tra Viale Trastevere e le parti sociali. Sulla riapertura, domani alle 12 l’Aula della Camera attende l’informativa urgente di Lucia Azzolina. La ministra continua a non avere dubbi e da Firenze, dove partecipa al tavolo regionale sulla riapertura e visita il Teatro della Pergola messo a disposizione per la didattica, ribadisce che le campanelle suoneranno per tutti la mattina del 14 settembre. La spalleggia il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà: “Tutto il governo sta lavorando per rispettare l’impegno di riportare gli studenti in classe a settembre. Garantire l’istruzione e la formazione dei nostri giovani e ragazzi è per noi un punto fondamentale. Noi lavoriamo, non perdiamo tempo a polemizzare”, scrive sui social. Come si tornerà in classe, lo stabilirà in questi giorni il governo, d’accordo anche con il comitato tecnico scientifico: “Quando a marzo è scoppiato il fenomeno del coronavirus non avevamo alcun genere di ricerca scientifica, ci siamo sempre fidati della comunità scientifica, e continuiamo a farlo”, ricorda. Così, assicura, continuerà a fare. E taglia corto sulle polemiche rispetto alle ‘classi pollaio’: “Se si parla di aule sovraffollate è sempre bene ricordare un po’ di storia. Se esistono è a causa di tagli fatti nel passato e ai quali noi adesso stiamo rimediando, investendo tanti soldi sulla scuola, perché da gennaio a oggi abbiamo messo sei miliardi sulla scuola, a fronte dei tagli brutali che sono stati fatti in passato”. Con i fondi del Recovery poi, spiega, arriverà il vero “salto di qualità”. Con questo, annuncia di voler investire tutti i soldi che vengono dal fondo europeo in edilizia e riduzione del numero degli alunni per classe. Nella bozza allo studio, il MI si impegna anche ad attivare, attraverso il Dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali, un servizio dedicato di help desk: un’assistenza via web attiva dall’1 settembre, dal lunedì al sabato, per raccogliere quesiti e segnalazioni sull’applicazione delle misure di sicurezza e fornire assistenza e supporto operativo anche di carattere amministrativo. L’help desk si occuperà anche di trasmettere le singole criticità al tavolo permanente sullo stato di avanzamento dell’attuazione del Documento tecnico scientifico tra governo e parti sociali con cadenza periodica. In collaborazione con i ministeri della Salute, del Lavoro e della Pubblica amministrazione, con il coinvolgimento dei sindacati, saranno individuate indicazioni precise in ordine alle misure da adottare nei confronti dei cosiddetti ‘lavoratori fragili’ nelle scuole. Per aumentare l’organico, la via della ministra passa per il concorso: “Stiamo già costruendo al Ministero dell’Istruzione il decreto per ripartire l’organico tra tutte le regioni d’Italia”.
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