
Sono 306 i nuovi contagiati da Coronavirus, in aumento rispetto a ieri quando erano stati 282, ma continua il calo delle persone in terapia intensiva e di quelle ricoverate con sintomi. Il tutto a fronte di un nuovo netto aumento dei tamponi effettuati, ai massimi da settimane. Il numero totale dei casi sale così a 245.338 mentre il numero degli attualmente positivi scende a 12.404, con un aumento rispetto a ieri di 82 persone. Questi alcuni dei dati sull’emergenza epidemiologica Covid-19 nelle ultime 24 ore diffusi dal ministero della Salute. Sono invece 10 i decessi nelle ultime 24 ore, ieri erano stati 9, che portano il totale a 35.092. Sono poi 214 in più di ieri i dimessi/guariti nel complesso 197.842. Analizzando i dati diffusi dal ministero della Salute emerge come oggi cresca lievemente il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: ad oggi sono 49, una persona in più di ieri. Quanto al numero di ricoverati, sono 11 i posti occupati in meno rispetto a ieri per un totale di 713. In netto aumento, come detto, il numero dei tamponi effettuati: da ieri ne sono stati registrati 60.311, 10.993 in più rispetto alla rilevazione precedente. Quanto ai dati territoriali, nelle ultime 24 ore, sono 10 le regioni che hanno fatto registrare 5 o meno nuovi casi. Si tratta di Basilicata (3); Valle D’Aosta (0); Calabria (0); Sardegna (2); Umbria (2); Provincia autonoma di Bolzano (1); Sicilia (5); Puglia (3); Marche (1); e Toscana (4).
Almeno 627 mila decessi nel mondo. Europa, oltre 3 milioni di contagi
La pandemia di coronavirus ha causato almeno 627 mila decessi nel mondo dalla fine di dicembre quando la malattia è comparsa in Cina e i contagiati sono ad oggi oltre 15,2 milioni. E’ quanto calcola la Afp sulla base dei dati ufficiali disponibili alle ore 13 italiane. Nella giornata di mercoledì i morti sono stati 10.053 e i nuovi casi di contagio 266.133. I Paesi che hanno registrato il maggior numero di decessi in 24 ore sono il Perù (3.876, di cui 188 in 24 ore e il resto per una revisione ufficiale ai dati precedenti), il Brasile (1.284) e l’India (1.129). Gli Usa restano di gran lunga il Paese con il maggior numero di decessi (141.190) e di casi (3,97 milioni), in base ai dati della Johns Hopkins University. Seguono il Brasile con 82.771 morti e 2,23 milioni di casi, il Regno Unito con 45.501 morti e 296.377 casi, il Messico con 41.190 morti e 362.274 casi e l’Italia con 35.092 morti e 245.338 casi. E’ però il Belgio ad avere il maggior numero di vittime rispetto alla popolazione, con 85 decessi ogni 100.000 abitanti, seguito dal Regno Unito (67), dalla Spagna (61), dall’Italia (58) e dalla Svezia (56). La Cina ufficialmente ha registrato 83.729 casi (22 tra mercoledì e giovedì) con 4.634 decessi (zero nelle ultime 24 ore). L’Europa totalizza 206.714 morti per 3.007.088 casi, l’America latina e i Caraibi 173.867 decessi e 4.057.096 casi, gli Usa e il Canada 152.094 decessi e 4.083.148 casi, l’Asia 54.096 decessi e 2.271.815 casi, il Medio Oriente 23.942 decessi e 1.048.030 casi, l’Africa 16.432 morti e 771.160 casi e l’Oceania 162 decessi e 14.936 casi.
Dai pediatri europei le linee guida anti Covid per i bambini
‘Covid-19 e Children/A call from leader pediatric in Europe’, è questo il titolo dell’opuscolo elettronico realizzato dall’Accademia europea di pediatria (Eap) per fornire raccomandazioni politiche e pratiche ai governi con l’obiettivo di affrontare al meglio i problemi che l’emergenza Covid ha avuto e potrà avere sui bambini. In particolare gli interventi suggeriti riguardano tre aree chiave: Protezione, Gioco e Istruzione. “L’Eap ha chiesto ai leader europei e ai governi nazionali di agire con urgenza per mitigare l’impatto che il Covid sta avendo sulla salute e sul benessere dei nostri bambini, ora e per molti anni a venire”, ha dichiarato Adamos Hadjipanayis, presidente dell’Accademia, sottolineando che per far questo l’Eap “ha utilizzato le sue reti paneuropee di esperti e i dati accessibili al pubblico”. All’iniziativa hanno aderito le Società scientifiche pediatriche di 25 Paesi, compresa la Società italiana di pediatria (Sip). Punto fondamentale per Hadjipanayis è stata proprio la raccolta dati, in quanto “le politiche incentrate sui dati degli adulti, che non considerano l’interesse superiore del bambino – ha sottolineato il presidente – rischiano di causare più danni ai bambini rispetto allo stesso Covid”. Nel documento finale realizzato dall’Eap e disponibile in pdf (https://www.eapaediatrics.eu/eap-initiative-international-policy-for-childrens-health/) vengono evidenziate le aree di preoccupazione che incidono sulla sicurezza, sull’istruzione e sul benessere dei bambini di tutto il mondo e vengono auspicati interventi in termini di maggiori informazioni, solidarietà e azione. Nello specifico, per quanto riguarda l’area “Protezione”, il documento punta sull’importanza delle vaccinazioni e degli screening di routine oltre che su quella del supporto psicologico per bambini e adolescenti. Nel capitolo dedicato al “Gioco” viene, invece, messa in evidenza quanto questa attività sia fondamentale per lo sviluppo cognitivo e sociale, oltre che per evitare problemi come ad esempio l’obesità. Dunque, tra le indicazioni c’è ad esempio quella di ampliare lo sport a misura di bambino o di fornire finanziamenti mirati per le famiglie cosiddette ‘vulnerabili’. In ultimo, nel capitolo “Istruzione” si mette in evidenza quanto la chiusura delle scuole abbia avuto effetto sull’organizzazione della vita familiare/lavorativa e sui ragazzi a causa della perdita di interazione con i coetanei. Tra i suggerimenti dell’Eap c’è pertanto quello di promuovere la formazione di insegnanti e genitori per riconoscere eventuali difficoltà psicologiche, oltre a garantire copertura e accesso a internet a tutti i paesi europei.
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