
Venti vittime, 230 nuovi casi: sono in aumento i numeri dell’impatto del Coronavirus in Italia rispetto a quelli di ieri, quanto erano stati rispettivamente 13 i morti e 162 i nuovi positivi. Sono stati 50.432 i nuovi tamponi effettuati. La Lombardia si conferma la regione col maggior numero di nuovi contagi, 80, ma si segnalano anche 17 casi in Sicilia e 8 in Calabria: solamente 5 le regioni che non hanno fatto registrare alcun caso. E’ cresciuto di 47 unità, in 24 ore, il numero dei ricoverati con sintomi negli ospedali italiani, oggi sono 750. Scende di 4 unità, quello dei ricoverati in terapia intensiva, mentre sale di 31 unità il numero delle persone che si trovano in isolamento domiciliare. E’ quanto emerge dal Bollettino della Protezione Civile. Il Covid-19 è una malattia che può rivelarsi fatale anche in assenza di concause. Non ci sono infatti concause di morte preesistenti al Covid-19 nel 28,2% dei decessi analizzati, percentuale simile nei due sessi e nelle diverse classi di età. Solo nella classe di età 0-49 anni la percentuale di decessi senza concause è più bassa, pari al 18%. È quanto emerge dal rapporto ‘Impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità: cause di morte nei deceduti positivi a SARS-CoV-2’ di Istat e Istituto superiore di sanità. Il 71,8% dei decessi di persone positive al test SARS-CoV-2 ha almeno una concausa: il 31,3% ne ha una, il 26,8% due e il 13,7% ha tre o più concause. Associate al Covid-19, le concause più frequenti che contribuiscono al decesso sono le cardiopatie ipertensive (18% dei decessi), il diabete mellito (16%), le cardiopatie ischemiche (13%), i tumori (12%). Con frequenze inferiori al 10% vi sono le malattie croniche delle basse vie respiratorie, le malattie cerebrovascolari, le demenze o la malattia di Alzheimer e l’obesità. Le complicanze di Covid-19 che portano al decesso sono principalmente la polmonite (79% dei casi) e l’insufficienza respiratoria (55%). Altre complicanze meno frequenti sono lo shock (6%), la sindrome da distress respiratorio acuto (Ards) ed edema polmonare (6%), le complicanze cardiache (3%), la sepsi e le infezioni non specificate (3%).
La situazione nel mondo
Nel mondo sono più di 13,5 milioni i casi di coronavirus. E’ quanto emerge dai dati aggiornati della Johns Hopkins University che, a livello globale, parlano di 13.554.477 contagi e 583.450 decessi. Sono invece 7.559.252 le persone guarite. Gli Stati Uniti hanno registrato oltre 66 mila nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore. Secondo i dati pubblicati dalla Johns Hopkins University e citati dalla Cnn, sono stati 66.273 i nuovi contagi confermati e 941 i decessi per un totale di 3.497.847 casi e 137.407 vittime dall’inizio della pandemia. Le infezioni giornaliere in India sono cresciute oggi di 27-29mila casi, secondo quanto afferma la Johns Hopkins University. In particolare, nello stato occidentale del Maharashtra, ci sono stati 8mila nuovi casi e, solo in questo stato, da inizio epidemia ci sono stati 275mila contagi e 19mila morti. La capitale, Mumbai, ha registrato circa 100mila infezioni. L’India è il terzo paese più colpito al mondo, dopo Stati uniti e Brasile, con oltre 900mila casi confermati e 24.309 con coronavirus riconosciuti. E sono almeno 75.366 i morti per patologie riconducibili al contagio da nuovo coronavirus in Brasile, 1.233 in più rispetto al numero di decessi registrati nelle precedenti 24 ore. Lo rivela il ministero della Salute, rendendo noto che il numero complessivo di contagi, sommando i dati forniti dai dipartimenti della Salute degli stati, è salito ad almeno 1.966.748 casi, 39.924 in più rispetto a quelli registrati 24 ore precedenti. Il tasso di mortalità (numero di persone morte sul totale della popolazione), in costante crescita nelle ultime due settimane è salito al 35,9 per cento, mentre il tasso di letalità (numero di deceduti per i quali era stata diagnosticata la covid) è del 3,8 per cento.
Vita-Salute San Raffaele: il lockdown ha inciso sul sonno
Uno studio dell’Università Vita-Salute San Raffaele pubblicato sul Journal of Neurology mette in luce gli effetti che i mesi di lockdown hanno avuto sulla qualità del sonno di studenti e personale amministrativo dell’Università Vita-Salute San Raffaele.L’indagine è stata condotta su 307 universitari (età media 22 anni) e 93 collaboratori dell’Università Vita-Salute San Raffaele (età media 37 anni) che hanno risposto a un questionario online messo a punto da psicologi e neurologi del Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele, diretto dal professor Luigi Ferini Strambi, sulle caratteristiche del sonno e sui sintomi ansioso/depressivi nel periodo della pandemia da covid-19. Lo studio ha evidenziato un aumento del tempo trascorso a letto durante l’emergenza e uno spostamento in avanti sia dell’orario di addormentamento (40 minuti più tardi in entrambi i gruppi valutati) sia dell’orario di risveglio mattutino (37 minuti nei lavoratori e 64 minuti negli studenti). “Questo spostamento, per i cosiddetti ‘gufi’, che nella popolazione generale rappresentano il 15- 20%, è stato positivo perché ha permesso loro di seguire il naturale ritmo sonno veglia. In tutti gli altri soggetti lo scombussolamento dei ritmi del sonno ha inciso negativamente sul benessere generale”, spiega il professor Ferini Strambi. I risultati evidenziano anche un incremento della percentuale di soggetti con difficoltà di addormentamento: nel periodo pre covid-19 era del 39%, mentre durante il lockdown è salita al 55%. Nei lavoratori invece si è osservato anche un incremento dell’insonnia di mantenimento, ovvero i ripetuti risvegli notturni, che è passata dal 24 % nel periodo pre covid-19 al 40% durante il lockdown. I ricercatori hanno constatato anche che il 30% del campione ha riportato sintomi depressivi e il 34% sintomi ansiosi, più evidenti nel gruppo degli studenti e nei soggetti di sesso femminile. “Lo studio”, afferma inoltre Ferini Strambi, “ha dimostrato una stretta relazione tra cattivo sonno, depressione del tono dell’umore e ansia”. “Il sonno – ricorda Ferini Strambi – è una funzione fondamentale per il benessere del nostro organismo ed è importante che le persone imparino a rispettare semplici regole volte a migliorare il riposo notturno e a favorire il benessere generale”.
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