Coronavirus. 11 luglio. 188 nuovi casi e 7 decessi, 67 in intensiva. Nuovo record di contagi negli Usa. Sì del ministro Manfredi e del fisico Parisi allo stato di necessità fino a dicembre

Coronavirus. 11 luglio. 188 nuovi casi e 7 decessi, 67 in intensiva. Nuovo record di contagi negli Usa. Sì del ministro Manfredi e del fisico Parisi allo stato di necessità fino a dicembre

Dopo tre giorni di aumento, la curva dell’epidemia di coronavirus torna a scendere. I nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore in Italia sono 188, contro i 276 di ieri. A pesare soprattutto il dato della Lombardia, dove i pazienti individuati sono stati 67 contro i 135 di ieri, ma con 4 mila tamponi in meno. Spicca anche l’Emilia Romagna con 47 nuovi positivi, seguita dal Lazio con 19 e dal Veneto con 10. Tutte le altre regioni registrano meno di 10 casi. Il numero totale di italiani colpiti da covid-19 sale a 242.827. In calo anche il numero dei decessi, 7 oggi (ieri 12), per un totale di 34.945. Si registrano vittime nelle 24 ore in sole 4 regioni: Lombardia (4), Piemonte (1), Toscana (1) e Liguria (1). I guariti giornalieri sono 306 (ieri 295), che portano il totale a 194.579. Per effetto di questi dati calano gli attualmente positivi, 125 in meno oggi, per un totale che scende a 13.303. In flessione anche i ricoveri ordinari (18 in meno, 826 in tutto), mentre salgono di 2 le terapie intensive occupate (67 in tutto). Ben 14 regioni su 20 hanno le terapie intensive covid-free. In isolamento domiciliare sono 12.410 pazienti. Infine, 45.931 tamponi oggi, contro i 47.953 di ieri.

Nonostante i dati incoraggianti, da Nord a Sud i presidenti delle Regioni invitano a non abbassare la guardia

È tornata la paura che si riaccendano nuovi focolai e che il contagio possa ripartire. Fioccano anche i controlli – e le multe – nei quartieri della movida di Milano, Roma, Bologna e di altre città italiane. Ieri sera la polizia locale ha chiuso piazza Bologna a Roma: la formazione di forti assembramenti impediva di fatto l’osservanza delle regole atte a limitare il contagio. Gli agenti, oltre a disperdere la folla e ripristinare il distanziamento sociale, hanno fatto verifiche mirate in tutti i locali dell’area, chiudendo alcuni esercizi a causa dell’affollamento all’interno ed all’esterno. Sulla riviera ligure, a Santa Margherita, i carabinieri hanno sanzionato il Covo di Nord Est, storica discoteca, tra le pù frequentate da giovani e vip, per mancato rispetto delle norme anti Covid. I militari hanno trovato troppa gente, senza mascherine e senza il rispetto del distanziamento fisico nel locale dove cantò anche Frank Sinatra. Nel modenese si registra un piccolo focolaio in una ditta di carni, la Maccaferri di Castelnuovo Rangone: sette i casi rilevati, quattro appartengono ad uno stesso nucleo familiare. Scattato subito lo screening con 30 tamponi effettuati. Nel Lazio, dei 18 nuovi contagiati, o sono legati a voli di rientro dal Bangladesh. “Credo che sia chiaro a tutti che questa infezione non andrà via e rimarrà per noi con un po’ di tempo. Abbiamo imparato a gestirla, a riconoscerla e a curarla e conosciamo questo nemico che era un nemico sconosciuto fino a sei mesi fa. Adesso lo conosciamo ancora meglio e quindi siamo pronti per tirare fuori il nostro armamentario di conoscenza e di buon senso. Dobbiamo evitare di cadere negli stessi errori, io sono ottimista perché in Italia ho visto che vi è un sensibilità importante delle persone a contribuire a risolvere il problema. La grande sfida è trovare un modo di essere parte della soluzione e non parte del problema, questo può avvenire solo se lavoriamo tutti insieme applicando le misure essenziali per rallentare il contagio, perché non ci dimentichiamo che non abbiamo azzerato la curva ma la abbia appiattita e questo significa che il virus circola molto meno ma continua a circolare”. Lo ha detto a Sky TG24 la virologa Ilaria Capua.

La situazione nel mondo

Sono 12,5 milioni i casi di coronavirus Sars-CoV-2 registrati nel mondo e la pandemia di Covid-19 ha causato globalmente oltre 560 mila morti, secondo il contatore della Johns Hopkins University. Il Coronavirus Resource Center dell’ateneo segnala anche l’andamento nei vari Paesi del mondo e il record di casi totali è degli Usa con 3.184.722 contagi accertati, seguiti dal Brasile con 1,8 mln di casi e dall’India che è a quota 820.916. Il maggior numero di decessi si concentra ancora una volta negli Usa (oltre 134 mila) e Brasile (oltre 70mila), seguiti dal Regno Unito, il Paese europeo più colpito in termini di perdite, contando ad oggi 44.735 morti. L’Italia è alla spalle (34.900 morti). Gli Stati Uniti raggiungono un nuovo record giornaliero di contagi di covid-19 con oltre 66.600 nuovi casi positivi nella giornata di venerdì. Lo riferiscono i dati della John Hopkins university. E’ la terza volta in quattro giorni di fila che gli Stati Uniti battono il record precedente di contagi.

Il dibattito sull’estensione a dicembre dello stato di emergenza. Sì dal ministro dell’Università Manfredi e dal fisico Giorgio Parisi

“La proroga dello stato di emergenza è indispensabile” dice il ministro per l’Università e la Ricerca, Gaetano Manfredi, parlando a margine della conferenza programmatica organizzata dal Pd metropolitano di Napoli. “Già l’altro giorno – ricorda – c’è stato un intervento straordinario, che ha fatto il ministro Speranza, per bloccare l’arrivo dei cittadini dal Bangladesh”. In questa fase, sottolinea Manfredi, “dobbiamo garantire e tutelare la sicurezza dei cittadini, al di là di qualsiasi discussione politica. Abbiamo bisogno di interventi rapidi, nel rispetto della Costituzione, per dare risposte alla sicurezza sanitaria del Paese”. In merito alle tensioni interne alla maggioranza di governo, il ministro spiega che oggi “il tema fondamentale è quello di essere ben rappresentati a Bruxelles, come sta facendo Conte”, perché “la partita europea è determinante e le risorse europee sono indispensabili per poter garantire un futuro al Paese e ripartire dalla crisi economica, che sarà profonda”. L’ex rettore della Federico II risponde infine agli studenti dell’ateneo napoletano che, in una lettera, hanno protestato contro la ripresa delle lezioni a distanza a settembre. “Da settembre si riparte con le lezioni in presenza – assicura – solo che gli atenei avranno la necessità di mantenere il canale a distanza per coloro che non potranno accedere alle lezioni, gli studenti stranieri, i pendolari di lunga percorrenza e laddove la turnazione nelle aule non consentirà una presenza tutti i giorni di tutti gli studenti. E’ solo un modo per garantire il diritto allo studio, ma la prevalenza delle lezioni sarà in presenza”.

Sì alla proroga dello stato di emergenza in Italia e, intanto, bisogna lavorare per prevenire i focolai e prepararsi ad affrontare l’autunno, quando la circolazione dei virus che danno sintomi simili a quelli del SarsCov2 renderà necessario fare un grande numero di tamponi, almeno 500.000 al giorno: è questa la strategia migliore per riuscire a controllare l’epidemia di Covid-19 in Italia, secondo il fisico Giorgio Parisi, dell’Università La Sapienza di Roma, che ha seguito l’andamento dei casi di Covid-19 fin dall’inizio. “Sono assolutamente d’accordo sulla proroga dell’emergenza”, dice Parisi. “In Italia siamo in una situazione nella quale non sia va né avanti né indietro. In alcune regioni – osserva – si migliora lentamente, come in Lombardia; in altre, come nel Lazio, la situazione è la stessa di un mese fa”. Il fisico rileva poi che “molti dei nuovi casi sono di importazione” e che in proposito, potrebbe essere un esempio la via scelta dalla Grecia, che ha scelto di fare “un controllo a campione con il tampone su chi entra, che è tenuto a dichiarare la destinazione finale. E’ un controllo – prosegue – che riguarda solo una percentuale di chi arriva, ma che permette di scoprire se ci sono criticità e da quali Paesi provengono”. La scommessa non è solo contenerli ma “capire come evitarli”. In generale, secondo Parisi, “in Italia stiamo arrivando a una situazione quasi stazionaria e c’è ancora la speranza che da qui a settembre la situazione possa migliorare. Finché va avanti così, va abbastanza bene, ma il problema serio ci sarà in inverno, quando ai casi di Covid-19 si sovrapporranno le malattie respiratorie” che tradizionalmente cominciano a circolare nella stagione fredda.

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