Bologna, la strage alla stazione 40 anni dopo. La visita di Mattarella e il programma del 2 agosto

Bologna, la strage alla stazione 40 anni dopo. La visita di Mattarella e il programma del 2 agosto

“Vi sono poche parole da poter pronunziare, e sono: dolore, ricordo, verità. Il dolore per le vittime, per tante donne, uomini e bambini assassinati dalla violenza del terrore stragista. Ognuna di queste persone aveva una storia, una prospettiva di vita, un futuro che è stato rimosso, sottratto loro e cancellato” ha detto il Capo dello Stato intervenendo nel capoluogo emiliano alla commemorazione delle vittime della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Per il presidente della Repubblica, “è stata sconvolta la vita di molti familiari delle vittime. Questo ha indebolito il nostro Paese nella sua società, complessivamente, privandolo di storie di futuro dei suoi cittadini e di tante persone che erano qui in quel 2 agosto, come queste foto manifestano e ricordano”. Mattarella ha sottolineato come il dolore provato dai familiari delle vittime sia “inestinguibile”. “È una ferita che non può rimarginarsi e che per questo motivo chiede ricordo. Il ricordo delle vittime, anzitutto, di quel che è avvenuto, per essere vigili, per evitare che si ripetano, che si ripeta qualunque avvisaglia di strategie del terrore come quella che allora fu messa in campo”. Il Capo dello Stato ha ricordato la reazione della città di Bologna e dei bolognesi: “Una reazione immediata di soccorso per i feriti – ha proseguito -; una reazione civile, determinata, composta, con molta forza, a difesa della vita, della libertà, della democrazia contro lo stragismo e la strategia del terrore. Una reazione che è stata accompagnata da tutta Italia; una reazione che ha rafforzato la nostra democrazia e ha sconfitto lo stragismo e le sue strategie criminali”.  L’esigenza di una piena verità su quel giorno e su quel periodo, “l’esigenza di giustizia”, che è stata perseguita “con determinata e meritoria ostinazione dall’azione giudiziaria, dalla sollecitazione dei cittadini, dei familiari delle vittime contro ogni tentativo di depistaggio e di occultamento”. Per Mattarella la sua presenza all’interno della sala d’aspetto della stazione, dove fu posato l’ordigno assassino che ha causato la morte di 85 persone, ha questo significato: “partecipazione al dolore che rimane, per quanto avvenuto; solidarietà della Repubblica per questo dolore; ricordo, dovere del ricordo e della memoria, perché non si smarrisca mai la consapevolezza di quanto avvenuto e della sua gravità, e di quanto va impedito per il futuro; ribadire l’esortazione, la sollecitazione a sviluppare ogni impegno per la verità, con ogni elemento – documentale o non documentale – che possa contribuire a raggiungere pienamente la verità”, ha concluso il Capo dello Stato. Durante la sua visita Mattarella ha assistito alla messa in suffragio delle vittime, officiata dal cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna, nella cattedrale di San Pietro.  A seguire, il Presidente ha visitato il Museo per la Memoria di Ustica, accompagnato da Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, dal Direttore del Museo, Lorenzo Balbi e da alcuni familiari delle 81 vittime della tragedia. Era la prima volta per un Presidente della Repubblica al Museo di Ustica.

Quarant’anni dopo Bologna non dimentica. Nonostante il Covid-19 le iniziative per mantenere viva la memoria sulla strage del 2 agosto 1980 saranno numerose anche quest’anno “alcune eccezionali, altre ce lasceranno un segno perenne come ad esempio i murales” ha svelato il presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage alla stazione Paolo Bolognesi. Alla cerimonia commemorativa di domenica mattina in Piazza Maggiore, dove ci saranno 1000 posti a sedere già esauriti, oltre alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati parteciperà il viceministro dell’Interno Vito Crimi. Ad annunciarlo il sindaco Virginio Merola. “Sarà una manifestazione insolita e molto importante” ha detto il sindaco Merola che ha poi confermato che “la stazione sarà intitolata al ‘2 Agosto 1980’ “. E Paolo Bolognesi ha già parlato con i rappresentanti delle Ferrovie dello Stato per far sì che anche sui biglietti ferroviari venga cambiato il nome. “Non c’è stata una chiusura” ha spiegato Bolognesi prima di raccontare di come durante la pandemia siano state fatte delle lezioni agli studenti sull’argomento: “Con la nostra storica Cinzia Venturoli abbiamo portato avanti, seppur a distanza, questo aspetto molto importante. L’anno scorso incontrammo 4 mila studenti, quest’anno per forza di cose ne abbiamo raggiunti meno, ma siamo comunque riusciti a portare avanti questo lavoro in maniera efficace”. Le iniziative di commemorazione saranno itineranti. Ai 3 murales disegnati a Bologna, Parma e Reggio Emilia per ricordare la bomba del 2 Agosto 1980, ne seguiranno altri in altre province della regione e il 2 agosto ci sarà anche una maratona social con tanti artisti da Ligabue a Luca Carboni passando per gli Stadio, Enrico Brizzi, Milena Gabanelli e tanti altri che si alterneranno sui canali social dell’Assemblea legislativa. E tra le altre cose si terrà anche il concerto finale del concorso composizione “2 Agosto”.

Domenica 2 agostoGiornata in memoria delle vittime di tutte le stragi.

Piazza Maggiore – commemorazione istituzionale Il tradizionale incontro nella Sala del Consiglio comunale con l’Associazione familiari vittime della strage alla stazione si terrà quest’anno nel Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio, nel rispetto delle misure anti-Covid. Alle 10 in Piazza Maggiore interviene il presidente dell’Associazione familiari vittime della strage Paolo Bolognesi. Alle 10.25, in Piazza Maggiore risuonerà il fischio del treno in collegamento streaming con la Stazione, seguirà un minuto di silenzio in memoria delle vittime. Subito dopo, gli interventi del sindaco di Bologna e della Città metropolitana Virginio Merola e della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Alle 11.15, in Piazza Maggiore saranno trasmesse, in collegamento streaming dalla lapide nella sala d’aspetto della Stazione, la deposizione delle corone in memoria delle vittime della strage e la scopertura della targa di intitolazione della Stazione alle vittime della strage del 2 agosto 1980. Alle 11.45, sul primo binario della Stazione saranno deposte le corone al cippo che ricorda il sacrificio del ferroviere Silver Sirotti deceduto nella strage del treno Italicus. Alle 12, dal Piazzale Est della Stazione, partirà il treno straordinario per San Benedetto Val di Sambro dove saranno deposte corone alle lapidi che ricordano le vittime degli attentati ai treni Italicus e 904 Napoli-Milano. Alle 11.30, nella Chiesa di San Benedetto in via dell’Indipendenza 64, il cardinale Matteo Maria Zuppi celebrerà la Santa Messa. Alle 12, nella sede Cotabo di via Stalingrado 61, saranno deposte le corone al monumento in ricordo dei tassisti deceduti il 2 agosto 1980.

Alle 19, a Palazzo d’Accursio, nel Cortile Guido Fanti, “Appunti per una memoria futura: nuovi media, nuove generazioni, nuovi significati”. Dibattito e installazione multimediale nell’ambito della rassegna Cortile in comune, a cura di Fondazione Innovazione Urbana in collaborazione con Cantiere Bologna. Saranno accessibili nel cortile Guido Fanti tre stazioni della memoria multimediali. Interventi di Virginio Merola, Guido Panvini (Università di Bologna), Elena Pirazzoli (Università di Colonia), Ivan Venturi (Italian Party od Indie Developers, progetto BO 020880). Modera Aldo Balzanelli. Alle 21.15, in Piazza Maggiore la 26° edizione del Concorso Internazionale di Composizione 2 Agosto. L’orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Asher Fisch esegue “Non devi dimenticare” di Ennio Morricone, voce recitante: Vittorio Franceschi. A seguire “Resa al labirinto” di Danilo Comitini, prima classificata del concorso. Chiude “I Pianeti” di Gustav Holst, suite in sette movimenti per Orchestra e Coro femminile nascosto. Il concerto sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai 5 e in diretta radiofonica su Rai Radio 3.

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