
Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 7 giugno, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 234.998, con un incremento rispetto a ieri di 197 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 35.262, con una decrescita di 615 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi, 287 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 6 pazienti rispetto a ieri. 4.864 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 138 pazienti rispetto a ieri. 30.111 persone, pari all’85% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 53 e portano il totale a 33.899. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 165.837, con un incremento di 759 persone rispetto a ieri. Il bilancio dei morti da coronavirus a livello mondiale supera la soglia dei 400 mila, i casi sono oltre 6,9 milioni: emerge dal conteggio dell’università statunitense Johns Hopkins. Finora le persone guarite sono 3.094.075. Si registra inoltre una accelerazione in Sudamerica – dove il governo brasiliano ha smesso di pubblicare i dati complessivi di casi e decessi -, Medio Oriente ed Africa: se nel mese di aprile i nuovi casi giornalieri non avevano mai superato le 100 mila unità, i contagi accertati hanno superato questa soglia in nove degli ultimi 10 giorni, fino ad arrivare a quota 130.400 mercoledì scorso.
Il papa: “la battaglia contro il virus non è finita, seguite le indicazioni”. E mette all’asta la bici regalatagli dal campione Sagan. Il ricavato andrà agli ospedali di Bergamo e Brescia
Papa Francesco scandisce bene le parole, quasi sillabandole, per chiedere agli italiani di non avere troppa fretta di cantare vittoria sul coronavirus, perché la battaglia non è ancora finita. Bisogna pertanto seguire le indicazioni che ci vengono date, scandisce rafforzando il tono della voce. “Rimane la necessità di seguire con cura le norme vigenti”, prosegue il pontefice, “sono norme che aiutano ad evitare che il virus vada avanti, stiamo uscendo dal centro più forte, ma sempre con le prescrizioni che ci danno le autorità”. Esiste infatti il rovescio della medaglia, la parte di mondo in cui la piaga è lungi dal passare. Anzi, dove in questi giorni si assiste ad una recrudescenza della pandemia. Ci sono, prosegue infatti il pontefice, “altri Paesi – penso ad alcuni – in cui il virus sta facendo ancora tante vittime. Venerdì scorso, in un Paese, è morto uno al minuto! Terribile. Desidero esprimere la mia vicinanza a quelle popolazioni, ai malati e ai loro familiari, e a tutti coloro che se ne prendono cura. Con la nostra preghiera avviciniamoci”. Quali siano i paesi, quale sia la parte di mondo in cui il flagello colpisce così duramente il papa non lo dice. Lo dicono, però, le statistiche e la cronaca. Il continente che in queste settimane è stato indicato come il nuovo epicentro del dramma è l’America Latina, ed in Sudamerica il paese dove si registra la più alta percentuale di contagi pare sia il Brasile. Per questo, per ricordare che il coronavirus è ancora in mezzo agli uomini a mietere vittime, e che non bisogna lasciarsi andare alla disperazione, Bergoglio sottolinea una volta di più la bellezza e la grandezza della Natura e delle creature. La bellezza del mondo torna a brillare anche attraverso la solidarietà degli uomini. Bianca e gialla fin nel sellino, la bicicletta da corsa di papa Francesco pertanto sarà messa domani all’asta in Vaticano, a scopo più che benefico: una raccolta di fondi in favore degli ospedali di Bergamo e Brescia messi a durissima prova dall’epidemia di coronavirus. A donargliela, tempo fa, lo slovacco pluricampione del mondo Peter Sagan, che non si offende che il regalo sia dato via. Anzi, si dice felicissimo e aderisce all’iniziativa. Con lui faranno altrettanto, dall’8 giugno all’8 agosto, molti altri protagonisti sello sport.
App Immuni scaricata da 2 milioni italiani. Al via da domani
Da lunedì 8 giugno diventa operativa in quattro regioni pilota la app Immuni per la tracciabilità dei contatti Covid positivi. Scaricabile dal primo giugno, dopo la prima settimana di sperimentazione, il funzionamento a pieno regime su scala nazionale è previsto per il 15 giugno prossimo. La app Immuni “è stata scaricata da 2 milioni di italiani”, ha reso noto il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Strumento “molto utile”, ha aggiunto Arcuri intervenendo a ‘1/2ora in piu’ su Rai3, sottolineando che “il tracciamento è una componente essenziale per questa fase”. Nessuna preoccupazione, poi, ha detto il commissario per l’emergenza per il fatto che ogni regione sta realizzando una propria App. E così Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia saranno le prime regioni a testare il funzionamento del contact tracing Immuni, che ha avuto anche il via libera, nei giorni scorsi, da parte del Garante per la Privacy. In particolare, Immuni usa la tecnologia per le notifiche di esposizione messa a disposizione da Apple e Google. Questa tecnologia determina i requisiti di sistema per scaricare e usare Immuni. Per quanto riguarda i problemi sugli smartphone Huawei, “non dovuti all’app”, si spiega nelle Faq di Immuni, si è lavorato sulla risoluzione e la app è stata resa disponibile sui primi modelli ed entro domani, secondo le informazioni rese la scorsa settimana, sugli altri. L’App, a cui è dedicato il sito immuni.italia.it, funziona senza seguire gli spostamenti, senza conoscere l’identità della persona che la installa sul proprio cellulare, o quella delle persone con cui si entra in contatto. Si può scaricare gratuitamente e volontariamente, non accede alla rubrica, non invia sms e non chiede il numero di telefono all’utente. Una volta attivata, l’App, registra i contatti con altri utenti usando il Bluetooth: scambia codici temporanei casuali con altri dispositivi che l’hanno installata. Questi codici non permettono di risalire all’identità dell’utente. Lo scambio è bidirezionale: ogni smartphone invia il proprio codice e riceve i codici degli smartphone nelle vicinanze, salvandoli nella propria memoria interna. Quando un utente Immuni risulta positivo al SARS-CoV-2, attraverso l’App si attiva un meccanismo per cui vengono avvisati i possibili contatti, che dovranno avvisare il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta per iniziare il percorso assistenziale.
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