Manovra. La Camera approva la fiducia con 334 sì. A notte fonda passa il provvedimento con 312 voti a favore. Gualtieri: “avviata azione di rilancio e modernizzazione del paese”

Manovra. La Camera approva la fiducia con 334 sì. A notte fonda passa il provvedimento con 312 voti a favore. Gualtieri: “avviata azione di rilancio e modernizzazione del paese”

Il via libera definitivo alla legge di bilancio è arrivato a notte fonda nell’Aula della Camera dei deputati: i voti favorevoli sono stati 312, i contrari 153. Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, la manovra diventa legge dello Stato ed entrerà in vigore a partire da gennaio. L’ok al provvedimento è arrivato dopo una giornata di polemiche, votazioni su centinaia di ordini del giorno e l’ostruzionismo messo in atto dai deputati di Fratelli d’Italia tanto che le dichiarazioni di voto sono cominciate alle 3 di notte, mentre il voto finale dopo le 4 e mezza.

Nel pomeriggio di lunedì il governo ha incassato la fiducia con 334 sì nell’Aula della Camera. Complessivamente la Manovra vale oltre 31 miliardi, di cui la metà in deficit, e prevede la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia per l’anno prossimo per circa 23 miliardi di euro evitando così pesanti aumenti dell’Iva. Nel provvedimento anche un ‘salvagente’ salva-spesa di 1 miliardo di euro per garantire il conseguimento degli obiettivi programmatici di bilancio su cui l’Italia si è impegnata con l’Europa. Tante le misure: si va dalle contestate nuove imposte sulla plastica e la sugar tax (con un gettito ben inferiore rispetto alle intenzioni della vigilia), alle tasse sulle auto aziendali (quasi azzerate), alla riduzione del cuneo fiscale sui lavoratori dipendenti che produrrà un vantaggio in primo luogo per i 4,5 milioni di lavoratori con redditi tra i 26.600 euro e 35mila euro, finora esclusi dal ‘bonus Renzi’ (che avranno fino a 50 euro in più al mese). Tra le novità introdotte in Senato alla ricerca di coperture alternative: un incremento del 3,5% per la Robin tax sui concessionari pubblici con una platea ristretta ai concessionari autostradali, portuali, aeroportuali e ferroviari, oltre a una nuova stretta sui giochi. In arrivo poi novità per la famiglia tra asili nido e bonus bebè, lo stop del superticket e i finanziamenti per la Sanità, le misure a favore dell’ambiente, il cosiddetto Green New Deal, e l’inasprimento delle norme per il contrasto all’evasione fiscale che puntano sul ricorso ai pagamenti tracciabili (come bancomat e carte di credito); incrementati di 325 milioni di euro per il 2020 e di 1,6 miliardi di euro dal 2021 i fondi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego nel triennio 2019-2021. La sintesi politica della Manovra e dei suoi effetti l’ha lanciata, ancora una volta, il ministro dell’Economia Gualtieri. “Per quest’anno abbiamo sterilizzato tutti gli aumenti” di Iva e accise previsti dalle clausole di salvaguardia e “abbiamo ridotto quelli dell’anno prossimo. La prossima Manovra eliminerà completamente le clausole di salvaguardia dell’Iva” ha ribadito al Tg5 il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, sottolineando che con la Manovra oltre a fermare l’Iva “abbiamo avviato un’azione di rilancio e modernizzazione del paese”, stanziando “3 miliardi già quest’anno per aumentare gli stipendi” attraverso il taglio del cuneo fiscale e “risorse importanti per la sanità e la famiglia, a partire da quelle per gli asili nido”.

Intanto, a Montecitorio, sugli articoli della legge di Bilancio, tutti i deputati di Fdi intervengono a raffica. Per un minuto a testa i rappresentanti del partito di Giorgia Meloni esprimono le loro critiche al testo. Per scongiurare il rischio di esercizio provvisorio, l’esecutivo ha ‘blindato’ il testo in seconda lettura e il licenziamento da parte della Camera deve arrivare senza alcuna modifica rispetto al restyling approvato al Senato (sempre con fiducia). E’ questo che non va giù alle opposizioni. Il malcontento si percepiva già durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo che ha fatto alzare i toni per la compressione dei tempi alla Camera. Dai banchi del centrodestra si levano parole di critica nei confronti del governo e c’e’ chi si appella al Capo dello Stato. Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia, attacca la maggioranza per aver “impedito alla Camera di poter emendare, modificare, rivedere una Manovra completamente sbagliata. E’ un atto – sostiene – contro la democrazia”. La Lega, con Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio, definisce la legge “chiaramente incostituzionale” e auspica che “sia l’ultima fatta in questa maniera indegna”. Sempre dal Carroccio, Alessandro Morelli – presidente della commissione Trasporti – scrive al presidente della Camera, Roberto Fico, e al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “per esprimere il biasimo per le modalità con cui si è svolto l’esame. La compressione dei tempi ha comportato un inaccettabile svilimento del ruolo della Camera che di fatto è stata completamente esautorata dei suoi compiti sulla legge più importante dello Stato”.

Sul lato delle dichiarazioni di voto degli esponenti della maggioranza, il capogruppo di LeU Federico Fornaro ha sottolineato che il mancato dibattito alla Camera sulla manovra “è un episodio che non deve più ripetersi. Nel merito si poteva fare di più, ma è stato fatto molto”. Sul lavoro e sulla salute “abbiamo ottenuto risultati importanti”. Inoltre,  “Crediamo bisogna cominciare a pensare ad una riforma radicale dei decreti sicurezza”, ha aggiunto Fornaro. Per il Partito Democratico è intervenuto per la dichiarazione di voto Pier Carlo Padoan, ex ministro dell’Economia nei governi Renzi e Gentiloni. Pier Carlo Padoan ha affermato che “questa legge di Bilancio è stata costruita in tempi stretti e ha ereditato dal precedente governo un quadro di semi-stagnazione”. Nel suo intervento in dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal governo alla manovra l’ex ministro dell’Economia ha aggiunto che “questa legge di Bilancio è un avvio alla transizione” che definirebbe “legge che guarda in avanti”. Padoan ha poi spiegato che “ulteriori diminuzioni dello spread italiano dipendono da noi e sta a noi utilizzare questo spazio”. E ancora in tema di investimenti pubblici ha esortato: “In cima alla lista c’è il sistema formativo a tutti i livelli”. Per l’ex titolare del Mef, “la crescita deve essere inclusiva”, e dunque occorre “ridurre gli squilibri interni” un fatto del quale gli “interventi di politica economica devono tener conto sempre”. In conclusione, infine, Padoan ha aggiunto: “Occorre più fiducia e siccome questa manovra dà fiducia al Paese, avrà anche la fiducia del Partito democratico”. E infine per il Movimento 5 Stelle è intervenuto il neoeletto presidente del Gruppo alla Camera Davide Crippa. “Questa non è la manovra delle tasse, ma la manovra che inizia a tagliare le tasse sui lavoratori, sulle famiglie, sulle piccole e medie imprese. Siamo davanti ad una manovra intelligente, uno sforzo enorme per evitare la mannaia dell’Iva, un inizio della riduzione delle tasse sul lavoro, un grande piano verde per l’ambiente delle nostre città, un forte sostegno finalmente alle nostre famiglie per completare la nostra idea di welfare socialmente inclusivo”.

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