
Il governo britannico presenterà una mozione per riunire il parlamento sabato prossimo, 19 ottobre, chiamato a pronunciarsi su un eventuale accordo raggiunto con Bruxelles sulla Brexit, in queste ore ancora in fase di negoziato. Lo ha reso noto Downing Street, secondo quanto riportato dai media britannici. I parlamentari dovranno votare domani la mozione: in caso di approvazione, le due Camere si riuniranno dalle 9:30 alle 14. Oggi il ministro per la Brexit, Stephen Barclay, ha confermato che il premier britannico Boris Johnson chiederà un rinvio dell’uscita dall’Ue oltre il 31 ottobre, se entro sabato non ci sarà un accordo con Bruxelles approvato dal parlamento. Johnson è vincolato a chiedere un rinvio da una legge approvata a settembre, ma finora si era sempre limitato a dire che il suo obiettivo era uscire dalla Ue il 31 ottobre.
Boris Johnson ritiene che vi sia “la chance di ottenere un buon accordo” con l’Ue sulla Brexit, ma fa sapere che vi sono ancora “questioni rilevanti” da risolvere per chiudere la partita, mentre a Bruxelles si continua a negoziare a oltranza alla vigilia del Consiglio Europeo di domani. Lo ha detto un portavoce di Downing Street a margine di una riunione del Consiglio dei ministri britannico e un successivo incontro fra il primo ministro e il gruppo parlamentare Tory a Westminster. Johnson ha il pieno sostegno del governo, secondo il portavoce, mentre fra i deputati conservatori dell’ala dei falchi brexiteer, Mark Francois ha detto di essere d’accordo sul fatto che “la vetta” sia raggiungibile, pur descrivendo il negoziato come “la scalata dell’Everest”. Fra i nodi “rilevanti” da risolvere, Londra cita quella del ‘consent’ dell’assemblea locale dell’Irlanda del Nord sull’intesa relativa ai confini irlandesi: questione su cui anche secondo la leader unionista del Dup, Arlene Foster, “i colloqui continuano”.
Un negoziato incessante, che andrà avanti anche nella serata. E poi presumibilmente domattina. Atteso per la mezzanotte un testo legale sul quale, nello scenario migliore, si pronuncerebbero domani i capi di Stato e di governo della Ue. Forse si è in tempo a chiudere prima di domani, ma più probabilmente sarà necessario del lavoro anche nei giorni successivi con un nuovo Consiglio europeo prima del 31 ottobre e con una proroga ‘tecnica’ della Brexit di qualche settimana. Si parla di un mese. Questo è il punto sulla trattativa per un accordo che eviti una ‘hard Brexit’, scenario ormai lontano dal tavolo. Secondo alcune fonti quasi tutto sarebbe risolto eccetto i controlli sull’Iva. Si parla di un Boris Johnson pronto a partire stasera stessa per Bruxelles e sarebbe una conferma che siamo alle ultime battute. Al momento hanno cominciato la loro riunione gli ambasciatori degli Stati presso la Ue con il negoziatore europeo Barnier.
Voglio ‘credere che un accordo sia in fase di definizione e che saremo in grado di ‘spenderlo’ domani” a Bruxelles. Lo ha detto il presidente francese Macron nella conferenza stampa con la cancelliera Merkel dopo il consiglio franco-tedesco. “Attendiamo ciò che dirà Barnier sul risultato dei negoziati sulla Brexit, siamo sempre stati per un’uscita ordinata e regolata della Gran Bretagna” ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Tolosa con il presidente francese, Emmanuel Macron. L’Europa, ha proseguito la cancelliera, non può “lasciarsi monopolizzare” dalla sola questione della Brexit. Ma deve anche “occuparsi dell’avvenire dei 27 paesi dell’Ue. E su questo siamo determinati ad andare avanti”.
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